Vince Hamilton, sorprende Nasr, fa paura Vettel, manca Alonso

Si potrebbe riassumere in questo titolo tutto il GP di Melbourne in Australia, dove è andato in scena un copione che ormai, dopo la defaillance di Alonso, era quello che si aspettava di vedere, più o meno, confinando la lotta al duo Mercedes-Ferrari. Ed ecco per quale motivo. Classifica a parte. 

Prima di ogni altra cosa, la classifica del GP di Melbourne decimata da collisioni, ritiri e quant’altro:

1 Lewis Hamilton Mercedes 1h31m54.067s
2 Nico Rosberg Mercedes 1.360s
3 Sebastian Vettel Ferrari 34.523s
4 Felipe Massa Williams/Mercedes 38.196s
5 Felipe Nasr Sauber/Ferrari 1m35.149s
6 Daniel Ricciardo Red Bull/Renault 1 Lap
7 Nico Hulkenberg Force India/Mercedes 1 Lap
8 Marcus Ericsson Sauber/Ferrari 1 Lap
9 Carlos Sainz Jr. Toro Rosso/Renault 1 Lap
10 Sergio Perez Force India/Mercedes 1 Lap
11 Jenson Button McLaren/Honda 2 Laps
Kimi Raikkonen Ferrari Retirement
Max Verstappen Toro Rosso/Renault Retirement
Kevin Magnussen McLaren/Honda Not started
Valtteri Bottas Williams/Mercedes Withdrawn
Daniil Kvyat Red Bull/Renault Not started
Romain Grosjean Lotus/Mercedes Retirement
Pastor Maldonado Lotus/Mercedes Collision
Will Stevens Marussia/Ferrari Withdrawn
Roberto Merhi Marussia/Ferrari Withdrawn

E veniamo al dunque: Hamilton e Rosberg hanno dato sfoggio della loro potenza fin dalle qualifiche quando si sono andati a conquistare con la forza il primo e il secondo posto. Hamilont ha palesemente dichiarato di voler conquistare il suo secondo titolo mondiale consecutivo. In fondo in questa gara ha dovuto soltanto gestire il vantaggio, e per un fuoriclasse non è difficile.

Il secondo posto di Rosberg fa capire bene che la squadra c’è e il motore anche. Insomma la Mercedes va forte e infatti in quarta posizione si ritrova Massa con la Williams motorizzata Mercedes. Quello che conferma le buone sensazioni del pregara, è il risultato di Vettel che sfila terzo sotto il traguardo e per ora è l’avversario più temibile di Hamilton nonostante il gap della Ferrari ancora da recuperare.

La mancanza di Alonso si sente ma è ben sostituita da performance nuove e interessanti come quella di Nasr che porta la Sauber a punti. Un quinto posto che eclissa anche l’astro (ri)nascente Ricciardo.

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