Fino a pochi giorni fa, era una notizia che era nell’aria, però adesso ha assunto i crismi dell’ufficialità.
Saab, infatti, è stata venduta per davvero e il nome di chi l’ha comprata è stato finalmente presentato ed è quello che circolavano nei rumors che hanno accompagnato tale novità durante l’ultima settimana. Stiamo parlando della Nevs, ovvero la National Electric Vehicle Sweden: si tratta di un’azienda che ha la sua sede sociale in Svezia, ma che è stata acquistata qualche anno fa per una quota pari al 53% dalla società asiatica National Modern Energy Holdings Ltd.
OPERAZIONE DA 203 MILIONI DI EURO. La vendita di Saab ha comportato un’operazione pari a circa 203 milioni di euro. Certamente non è un prezzo così elevato in confronto a quelli che il mercato aveva proposto negli ultimi tempi, ma certamente dobbiamo considerare anche come il reale valore di Saab era sceso all’inverosimile fino a naufragare negli ultimi anni e pare ormai già un miracolo il solo fatto che la compagnia non sia scomparsa del tutto.
Il futuro di Saab, anche dando un’occhiata all’acronimo di chi l’ha acquistata (Nevs) sarà, per gran parte , elettrico. Infatti, la società asiatico-svedese ha intenzione di lanciare i suoi prodotti ecologici e, per il momento ,si sarebbe concentrata solamente sul modello di Saab 9-3, senza acquistare i diritti intellettuali della 9-4X e della 9-5.
NIENTE RILANCIO PER SAAB AUTOMOBILE PARTS AB. Per il momento da questa imponente operazione di rilancio che ha comportato la vendita del marchio Saab, non rientrerebbe la Saab Automobile Parts AB: si tratta di un’azienda che aveva il compito di offrire i pezzi di ricambio per tutte le vetture che erano state lanciate sul mercato.
Questa azienda targata Saab non proseguirà il percorso di rilancio del marchio a cui era collegata, quindi, ma continuerà a restare sul mercato, proponendo i componenti originali per le riparazioni delle vetture Saab. D’ora in avanti, sarà compito di Nevs quello di dimostrare la bontà dell’operazione appena terminata, evitando a Saab ulteriori buchi nell’acqua, come avvenuto negli ultimi anni.