Il prossimo appuntamento della F1 è a Singapore dove si spera che tutti si daranno battaglia anche se… ci sono tanti punti irrisolti e tanti dubbi che minano lo spettacolo di base della formula 1.
La Ferrari si prepara al GP di Singapore, alla prima trasferta dopo l’estate in un territorio extraeuropeo. E lo fa pensando ai trascorsi (non bellissimi) di Raikkonen su questa pista e pensando all’esigenza di fare bene. Su Ferrari.com scrive l’ufficio stampa della Rossa:
Quello di Singapore è un Gran Premio molto impegnativo: la velocità media è molto ridotta e spesso si sfiora il limite delle due ore di gara e non è certamente un’impresa semplice concluderla. È una pista molto impegnativa sia per l’impianto frenante che per la gestione della trazione. Quest’ultima deve considerare le molte curve lente e a novanta gradi, mentre le tante staccate mettono a dura prova i freni. Data la tortuosità del tracciato, non c’è tempo sufficiente per raffreddare sia i dischi che le pinze e questo è un aspetto che le squadre devono tenere in grande considerazione per lo stato della vettura. Si seguono orari differenti rispetto ai consueti a Singapore, perché tutte le attività si svolgono a favore dell’Europa, quindi si arriva in pista all’ora di pranzo circa, ma si rimane fino a molto tardi, per qualcuno le prime ore del giorno successivo. Per noi si tratta soltanto di un’altra gara del calendario, da affrontare sempre con la stessa attitudine: testa bassa e piedi per terra. Quello che di sicuro possiamo promettere ai nostri tifosi è che daremo sempre il massimo.
E Rosberg, intanto, ribadisce di non aver nulla da perdere:
«Ovviamente, Monza non è andata secondo i piani. E’ stato difficile rinunciare a un buon risultato così vicino alla fine, ma ora mi avvicino alle ultime sette gare con l’atteggiamento di quello che non ha niente da perdere. Singapore è una delle mie gare preferite, quindi questo è un buon punto di partenza. So che ho il ritmo giusto per vincere lì, quindi spero in un ottimo weekend».