Un GP pieno di spettacolo, quello di Singapore. La rimonta di Vettel fa scuola

Una vera lezione di automobilismo quella che Vettel ha dato a tutti i suoi avversari. Dopo le prove nel GP di Singapore che si possono etichettare come disastrose per il tedesco della Ferrari, Vettel è dovuto partire dall’ultima posizione ma poi ha chiuso al quinto posto. 

Il risultato del GP di Singapore è ormai noto. Al primo posto troviamo Rosberg che con questa terza vittoria consecutiva riprende il comando della classifica iridata. Il tedesco della Mercedes è stato tallonato da Ricciardo, secondo per un soffio. Al terzo posto Hamilton, quindi il buon Raikkonen che ha definito la gara come gestita alla perfezione. Dietro di lui Vettel e poi Verstappen che a parte la partenza fantozziana con incidente incluso, non ha saputo mettere a frutto la vettura.

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Vettel ha commentato così una gara spettacolare, tutta in rimonta, su un circuito che non lascia spazio ai sorpassi:

“Oggi di sicuro avevamo una buona strategia; e anche la possibilità di guadagnare molte posizioni, nel caso fosse uscita una safety car. Non è successo, quindi il quinto posto è un buon risultato. Ringrazio il team, perchè dopo la qualifica mi ero sentito un pò giù: era successo quello che nessuno voleva che accadesse, così abbiamo dovuto farcene una ragione e darci da fare. La partenza non è stata buona, poi c’è stato l’incidente, per cui non ho forzato. L’importante è che la macchina fosse ancora intatta, ma alla ripartenza è stato difficile mandare le gomme in temperatura. Avevo le più dure e ho perso parecchio tempo dietro alla Sauber. E’ stato difficile passarla, ma dopo era solo questione di far durare le gomme fino al momento di montare l’ultimo set di Ultrasoft: lì ho potuto davvero scatenarmi. Negli ultimi giri avevo spazio davanti e dietro, quindi me la sono presa comoda. So che la pazienza non è una qualità dei ferraristi, ma neanche mia: siamo qui per vincere e non saremo contenti finchè non riusciremo, ma miglioriamo un passo alla volta e so che un giorno il lavoro pagherà. Credo nel team e credo che il futuro sarà migliore.”

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