Dopo la brutta storia del Dieselgate, la Volkswagen ha deciso un intenso programma di rinnovamento a lungo termine, per proiettare il marchio nel futuro e rinnovare l’azienda, la sua etica e la sua fama. Sono stati coinvolti tutti gli asset fondamentali, a partire dai Suv, che hanno regalato al marchio il record delle vendite per l’anno in corso. Ma è soprattutto l’impegno nel settore del trasporto elettrico ad essere in prima linea nella strategia della casa tedesca. Sia per cancellare la brutta figura del Dieslgate, sia per proiettarsi nel futuro, come le altre case automobilistiche. È infatti l’elettrico il futuro dell’auto, e tutte le grandi case abbandoneranno gradualmente il motore a scoppio. Intanto, utili e vendite sono aumentate del 2,5%, fino al 3,5% prospettato per la fine dell’anno, ma la Volkswagen conta di arrivare al 4% per il 2020. Per questo ha realizzato il piano industriale Transform 2025+, del novembre 2016, dove si sono posti degli obbiettivi, sintetizzabili in varie fasi. Il primo step vuole essere realizzato entro i 2020, dove si vuole tornare ai vertici dell’industria automobilistica e porre le basi della mobilità elettrica.
La Volkswagen ha venduto più di mezzo milione di veicoli al mese e vuole incrementare ancor di più questo dato, grazie ai dieci nuovi modelli di quest’anno, tra restyling e nuovi prodotti. Tra i settori più venduti, quello degli sport utility vehicle con la Tiguan Allspace, la Atlas e la T-Roc. Qui si conta di arrivare a 20 Suv nei prossimi anni, per una fetta di fatturato vicina al 40% del totale.