Red Bull e Vettel, auto e pilota dell’anno 2011


Non è una novità. La RB7 frutto del genio Adrian Newey verrà ricordata nella storia come un’auto perfetta, invincibile, velocissima su qualsiasi tracciato. Una azienda venditrice di bibite energetiche ha così potuto vincere per la seconda volta, oltre al titolo piloti, il titolo costruttori, tutto questo grazie anche ad un pilota di talento: Sebastian Vettel.

Chi mastica Formula 1 conosce Adrian Newey, l’uomo che da 20 anni viene corteggiato dalla Ferrari, lo stesso che ha costruito la Williams fortissima di Senna, poi la McLaren e adesso quest’ultima macchina. Lui e il suo staff ha mandato in crisi la parte tecnica della Formula 1, esaltando ancora una volta l’aerodinamica in questo sporto, una peculiarità che gli avversari farebbero tanto a meno.

Sebastian Vettel è da paura, non tanto per il suo presente ma per il suo futuro e ad essere preoccupato dovrebbe essere Michael Schumacher, l’uomo dai sette titoli che finalmente intravede una minaccia al suo impero costruito da record spaventosi.

Vettel comincia a collezionare record come a Shumy


Ha tantissima strada davanti a se, per non parlare di un probabile futuro in rosso, ma a 24 è già quasi due volte campione del mondo ed in virtù della doppietta Sebastian Vettel sta per incominciare a scrivere il suo nome nell’albo dei record, come il suo connazionale Schumacher.

Punto di forza per Vettel e la Red Bull è la prestazione in qualifica, nonostante il pilota tedesco abbia spiegato che secondo il suo parere il master nelle prestazioni da qualifica rimane e rimarrà il brasiliano scomparso Ayrton Senna: “Bello sentirselo dire, ma credo che il più impressionante – e probabilmente sarà per sempre – è Ayrton Senna Vettel ha spiegato “La quantità di pole che ha ottenuto nel corso di un anno e poi per tre e quattro anni di fila, credo che sia il punto di riferimento reale“.

Ma vediamo i record di Sebastian Vettel:

1)Schumacher nel 2002, anno in cui la Ferrari dominò grazie alla realizzazione di una macchina perfetta, dalla quale nacque la successiva F2003 GA, vinse il mondiale con un totale di 144 punti su 170, ovvero con l’84,7%.Il 2011 non è ancora finito, ciò nonostante il tedesco della Red Bull ha totalizzato 284 punti su 325, cioè l’87,4%.

F1, Monaco profuma di secondo titolo per Vettel


Un anno fa dopo Monte Carlo, Bahrein incluso, l’allora aspirante campione del mondo Sebastian Vettel aveva conquistato 78 punti, 66 se eliminiamo il Gran Premio nel deserto dove il tedesco arrivò per altro quarto.

Quest’anno con sole 5 gare trascorse Sebastian ha già 143 punti ed un vantaggio dal più vicino inseguitore di 58 punti.

L’anno precedente Vettel in 6 gare aveva ottenuto una sola vittoria, due podi, un ritiro e i restanti risultati a punti, mentre quest’anno le vittorie conquistate su 5 gare sono quattro ed il risultato peggiore è il secondo posto ottenuto nel GP di Cina.

La matematica accetta ancora qualsiasi pronostico, ma se mettiamo in conto nomi come Silverstone, Ungheria, Brasile, Corea, Giappone ed Abu Dhabi , sembra quasi avere un programma quasi certo e scontato, perché questi sono tutti circuiti dove la Red Bull non ha rivali, è fortissima e Sebastian lo è ancora di più.

Si è vero tra questi sopra citati, c’è ne sono alcuni dove nel 2010 Sebastian non ha nemmeno vinto, ma la causa non è da ricercare nella competitività della macchina o del pilota. Silverstone fu una prova di maturità persa dal tedeschino, quando alla fine tamponò la sua Red Bull con la McLaren di Button finendo comunque a punti in settima posizione. Il Brasile, il Giappone ed Abu Dhabi furono un gran successo indiscusso, mentre la Corea fu persa solo ed esclusivamente per un’avaria al motore, occasione irripetibile a quanto pare in questa stagione.

E poi ci sono i circuiti come Monaco dove si parlava di una rivincita della Ferrari che così purtroppo non è andata. Il Canada, forse la gara meno adatta alle Red Bull, nel 2010 fu conclusa da Sebastian in quarta posizione, mentre il Gran Premio d’Europa fu vinto dal tedesco. Templi della velocità a parte(Belgio e Monza), dove per altro in quello italiano ci stava per scappare il podio(sempre causa avaria motore) nei restanti GP Vettel è sempre stato presente portandosi a casa i punti preziosissimi.

GP Cina statistiche, Vettel ad un passo dal titolo del mondo


Statistiche e libri di storia parlano chiaro. Se Vettel vince domenica a Shangai potrebbe mettere il sigillo sul suo secondo titolo iridato, anche se i festeggiamenti ufficiali dovranno attendere Abu Dhabi. Su 61 anni di gare in Formula 1, 4 piloti che hanno vinto nelle prime 3 edizioni di un campionato si sono rispettivamente aggiudicati a fine anno il titolo di campione del mondo.

Esattamente è accaduto 6 volte nella storia, ma Michael Schumacher fu autore per 3 volte. Il primo ad essersi laureato campione del mondo dopo aver vinto le prime 3 gare consecutive del calendario è stato Ayrton Senna nel 1991 con la McLaren (Phoenix, Sao Paolo, Imola). Un anno dopo fu Nigel Mansell su Williams Renault ( kyalamy, Mexico City, Sao Paolo), Damon Hill nel 1996 (Melbourne, Sao Paolo, Buenos Aires), mentre Schumacher è riuscito nell’impresa nel 1994 con la Benetton e successivamente in Ferrari nel 2000(il primo titolo in rossa) e nel 2004(settimo ed ultimo mondiale vinto).

Hanno vinto il campionato piloti di F1 anche i seguenti piloti, dopo essersi aggiudicati almeno una tripletta consecutiva, ma non ad inizio campionato: Alberto Ascari 1952, Juan Manuel Fangio 1954, Jack Brabham 1960- 1966, Jim Clark 1963-1965, Jackie Stewart 1969-1971, Jochen Rindt 1970, Niki Lauda 1988, Ayrton Senna 1988, Alain Prost 1993, Schumacher 1995-2002-2003, Fernando Alonso 2005, Button 2009.

Ovviamente ci sono pure le eccezioni, le stesse che servono a non farci commettere l’errore prematuro di puntare tutti i nostri risparmi sulla vittoria stagionale del pilota Red Bull.

Questi piloti che seguono sono riusciti a compiere 3 vittorie consecutive, ciò nonostante a fine campionato hanno subito la sconfitta: Nel 1989 Senna ha dominato 3 volte di seguito ma sarà Prost ad aggiudicarsi il titolo e lo stesso accadrà un anno dopo ma con i protagonisti nei ruoli invertiti. Stesso film per Mansell nel 1991 e per Damon Hill nel 1994.