Vettel è fuori dal campionato secondo Lauda


La tensione sale alle stelle e la pressione che ogni concorrente esercita in questo finale è elevatissima. Adesso anche Niki Lauda si schiera dalla parte di Webber spiegando che Vettel è definitivamente fuori dai giochi per l’assegnazione del titolo iridato e che quindi il team anglo-austriaco deve puntare tutte le sue forze sull’australiano.

Puoi scrivere Vettel fuori. Non ha alcuna possibilità” questi i commenti dell’ex ferrarista ad un giornale austriaco.

La matematica considera ancora Vettel, ma il vero contendente al titolo, il vero ed unico oppositore di Alonso rimane Mark Webber, distaccato di appena 11 punti. Questa è la realtà, ma Horner insiste nel mantenere la falsa politica di egualità tra i due piloti(falsa perché se Vettel fosse stato al posto di Webber avremmo assistito ad una gestione diversa), insistendo contemporaneamente a lanciare messaggi provocatori alla Ferrari che diversamente in Germania aveva adottato l’ordine di scuderia per concedere a Fernando Alonso 7 importantissimi punti.

Lauda non ha dubbi sul pilota più forte nella pit-lane, lo spagnolo Alonso, ma non nega la costante supremazia che la Red Bull ha evidenziato in tutta la durata del campionato:”Sono ancora convinto che la Red Bull sia più veloce di 3 o 4 decimi sulle altre vetture. Alonso è il più forte, ma Webber

Vettel non è protetto come Hamilton


Paragoni, scenari simili o semplici eventi che possono essere confrontati per farsi un’idea su quello che veramente sta succedendo attorno al giovane Sebastian Vettel. Pilota di spicco, appoggiato dalla sua squadra fin da subito, cresciuto sotto il programma juniores, amico di Michael Schumacher, ma momentaneamente in una squadra giovane, nuova tra i top team.

Fernando Alonso ad Agosto aveva spiegato che nell’ultima fase la pressione del campionato si sarebbe fatta sentire e per piloti come Webber e Vettel sarebbe stata dura sopportare tale frustrazione, dovuta proprio all’assenza di titoli iridati. Questo è quello che sta succedendo esattamente ad un pilota di talento, ma poco esperto come Vettel, che a 23 si è ritrovato con una vettura competitiva ad inseguire un titolo da campione del mondo.

Una situazione simile accade nel 2007, quando alla McLaren Lewis Hamilton esordì precocemente, eliminando la concorrenza del compagno campione Alonso, proprio perché l’inglese era pienamente coperto e spinto dal suo team. Alonso era indubbiamente il più forte, perché sapeva preparare la macchina, ma fu Hamilton che nonostante non vinse il titolo a confermarsi un futuro in McLaren.

La Red Bull è un team più giovane rispetto a McLaren e Ferrari, dunque ha molto da imparare nella gestione dei propri piloti. Horner ha sempre smentito il favoreggiamento di Sebastian e questo pare confermarsi nelle ultime gare padroneggiate da Webber. Sportivamente parlando l’attuale politica Red Bull, che sia spontanea o frutto di inesperienza, è la più apprezzata, la migliore, perché rispecchia pienamente il criterio della meritocrazia ottenuto in pista. A sfavore però c’è da dire che il titolo di campione del mondo è assegnabile ad un unico pilota e quando team come Ferrari e McLaren giocano con un’unica punta, è necessario capire che bisogna adattare lo stesso comportamento per far si che il titolo non vada perso ingenuamente.