USF1, la Formula 1 made in Usa: ascesa e declino in un anno

Povera Formula Uno. Adesso non solo una scuderia non riesce neanche a portare in pista le sue paventate vetture, ma rimane anche a piedi dopo la decisione di vendere i motorhome per ripianare i debiti di un’avventura mai iniziata. Succede anche questo nel grande Circus. La protagonista della vicenda è la USF1, la squadra che doveva riportare alla ribalta l’interesse per le ruote scoperte aldilà dell’Atlantico.

Sembrava una bella sfida sportiva in salsa yankee, ma oggi è stato scritto l’ultimo atto di una tragi-commedia tipica più dei canali dei telefilm che di quelli sportivi a stelle a strisce. L’ascesa e il declino nel giro di un anno del progetto della casa di Charlotte è l’esempio evidente di come la Formula Uno sia diventata una macchina che oltre a produrre grandi ricchezze, ne mangia altrettante e per i piccoli team ogni minimo passo non calcolato può portare alla crisi irreversibile.

Bernie Ecclestone sostiene la candidatura della Stefan GP

I timori della Ferrari erano fondati. Il campionato di Formula 1 2010 sarà formato da dodici scuderie. Non ce l’ha fatta la USF1, il team statunitense che non è riuscito a recuperare i fondi necessari per affrontare la stagione. E non ce l’ha fatta neppure la Stefan GP. A certificare l’esclusione delle due scuderie (anche se solo la USF1 era stata inserita nella lista preliminare redatta dall’ex presidente della Fia) è stata la stessa Federazione che permetterà al team statunitense di partecipare al campionato del 2011. “Arrivederci USF1” ha dichiarato Bernie Ecclestone scrivendo la parola fine sulla lunga vicenda legata alla scuderia d’oltreoceano.

USF1 e Campos Meta vicini alla fusione. Ecclestone approva

Un destino comune, quello della Campos Meta 1 e della USF1. Le due nuove scuderie di Formula 1 stanno attraversando un pessimo periodo: entrambe devono fare i conti con problemi economici che mettono a serio rischio la partecipazione al prossimo campionato di F.1. Ma in queste ore si sta facendo più concreta un’ipotesi piuttosto interessante. Secondo le voci che si inseguono nel mondo del Circus, la Campos Meta 1 e la USF1 starebbero negoziando una fusione per riuscire a presentarsi in tempo per il primo Gran Premio della stagione – in programma in Bahrain il prossimo 14 di marzo –.

La Ferrari contro Mosley: “Grazie all’ex presidente la F.1 ha perso i veri protagonisti”

Ferrari-Mosley, capitolo secondo. Se con l’uscita di scena dell’ex presidente della Fia – sostituito in autunno dall’ex ferrarista Jean Todt – si era pensato che la guerra tra il team più antico della Formula 1 e Max Mosley fosse finita, in questi giorni il team di Maranello ha affondato un nuovo colpo. Sul sito della Ferrari, infatti, è stata pubblicata una nota in cui si criticano le scelte di Mosley che negli ultimi mesi dei suo mandato all’interno della Federazione ha aperto le porte della F.1 a quattro nuovi team: “Per tanti team questa è una settimana cruciale: da oggi iniziano i test a Barcellona ossia l’ultima possibilità per provare le macchine in pista per testarne l’affidabilità e per cercare di trovare anche la prestazione. Per tanti, ma non per tutti. Già, perché delle tredici squadre che si sono – o sono state indotte – ad iscriversi al Mondiale di quest’anno soltanto undici hanno finora risposto all’appello, presentandosi in pista, chi prima chi dopo, chi facendo poche centinaia di chilometri, chi almeno mettendone insieme qualcuno in più anche se a ritmo ridotto”.

USF1 in crisi economica chiede aiuto alla Fia

La USF1 chiede aiuto alla Fia. La vita della neonata scuderia di Formula 1 è già in pericolo prima ancora che la stagione 2010 inizi. Dei problemi dalla USF1 ne abbiamo già parlato a lungo, ma oggi c’è da registrare la richiesta ufficiale del team a stelle e strisce che si rivolge addirittura alla Federazione per riuscire a trovare una soluzione in vista del primo impegno del campionato. Il 12 marzo le monoposto si ritroveranno in pista in Bahrain, ma con grande probabilità le vetture dalla USF1 dovranno dare forfait. Il presidente del team, Ken Anderson, ha ammesso di aver iniziato una trattativa con la Fia per chiedere di poter saltare le prime quattro gare della stagione. Non solo una come si sperava, quindi, ma addirittura quattro, con l’esordio della USF1 che avverrebbe a Barcellona il 7 maggio, quando le altre scuderie avranno già disputato il Gram Premio del Bahrain, d’Australia (26-28 marzo), della Malesia (2-4 aprile) e di Cina (16-18 aprile). In una nota pubblicata dal “The New York Times”, Anderson ha spiegato che la scuderia sta attraversando un difficile periodo, dovuto ai problemi finanziari.

La USF1 è in crisi, YouTube minaccia l’uscita dal progetto

Un altro duro colpo per la USF1. Mentre i principali protagonisti della prossima stagione di Formula 1 sono già al lavoro sui circuiti di Spagna, la neonata scuderia statunitense deve ancora presentare il team e le vetture. Ma il vero problema riguarda l’aspetto economico della USF1 che avrebbe perso anche un partner come il fondatore di Youtube. Il team americano di Charlotte ha per ora confermato solo un pilota, l’argentino Josè Maria Lopez, ma ci sono diversi motivi per credere che difficilmente potrà essere in griglia il prossimo 12 marzo in Barhain. Il presidente della Fia, Jean Todt è stato molto chiaro: “il regolamento impone che le squadre non saltino neppure un Gran Premio” ha detto il francese ex Ferrari, dopo che alcune voci avevano indicato addirittura in 3 le gare a cui i team avrebbero potuto non partecipare senza subire l’esclusione dal mondiale.

USF1 e Campos Meta 1: le prime tre gare sono a forte rischio

La Formula 1 perde i pezzi. Non siamo ancora al terremoto, ma la situazione in seno alle iscrizioni del campionato 2010 si è fatta delicata. Pochi giorni fa abbiamo parlato dei problemi economici della Campos Meta 1 che deve ancora saldare i debiti con la Dallara – l’azienda che si sta occupando dello sviluppo delle monoposto del team spagnolo. Adesso il presidente della Fia Jean Todt ammette che anche la USF1 potrebbe non essere in pista nel Gran Premio del Bahrain. Secondo l’ex direttore sportivo della Ferrari, infatti, le due scuderie potrebbero saltare le prime tre gare dell’anno, ma questo non comporterebbe alcuna penalità nei loro confronti. A conferma del delicato momento della F.1, c’è anche il duro lavoro di Bernie Ecclestone che sta cercando di aiutare la USF1 e la Campos Meta 1 a superare gli attuali problemi e a schierarsi regolamente in griglia il prossimo 14 marzo. Tuttavia entrambi i team non hanno ancora ufficializzato i due piloti e, a differenza della Virgin Racing e della Lotus – le altre due neonate scuderie – la USF1 e la Campos Meta 1 sono ancora lontane dal provare in pista i prototipi.

La US F1 ingaggia Lopez, il campione dell’Argentina

La US F.1 ha trovato il suo primo pilota. Si tratta di Jose Maria Lopez che correrà con il team statunitense nella prossima stagione. Lopez, che aveva provato con la Renault, è il 24esimo argentino nella storia della Formula 1. “Abbiamo seguito la sua carriera da quando ha vinto il campionato Renault V6 nel 2003 e abbiamo lavorato a lungo per farlo tornare in America” ha dichiarato Peter Windsor, vice presidente della nuova scuderia. “Lopez è un professionista ed è nato per essere un leader: ha saputo lavorare per tre anni senza correre con la Renault in previsione dei test di Formula 1. Poi ha deciso di tornare in America e in tre anni ha vinto 38 gare e tre titoli, diventando una star in Argentina, un paese dove la F.1 è seconda solo al calcio per popolarità” ha continuato Windsor.

Alla ricerca degli ultimi tre piloti del mondiale di F.1

posti_f1Una settimana ai test ufficiali di Valencia e la Formula 1 è ancora alla ricerca dei suoi protagonisti. Stiamo parlando della Renault, della Campos Meta 1 e della USF1, le ultime tre scuderie che si ritrovano con un solo pilota ingaggiato. I tre team devono infatti trovare al più presto un compagno per Robert Kubica, per Bruno Senna e per Josè Maria Lopez, prima della metà di febbraio quando si svolgeranno le ultime prove a Jerez de la Frontera.

F.1, le date delle presentazioni ufficiali

veli_ferrariAppassionati di Formula 1, scaldate i motori. La nuova stagione è ormai alle porte, ma prima dei test ufficiali di Valencia, è già tempo di presentazioni. Dopo un freddo inverno trascorso a lavorare nei quartier generali tra gallerie del vento e prove su piste private, le prime monoposto sono pronte a scoprire i veli. Tra le prime a presentare al pubblico le novità, c’è la Ferrari che il 28 gennaio a Maranello farà vedere al mondo la versione 2010 della vettura del Cavallino. Il 29 sarà la volta della McLaren con la sua MP4-25 che si presenterà a Newbury, la sede della Vodafone, il nuovo main sponsor della scuderia inglese. Poi toccherà alla Bmw Sauber e alla Renault che il 31 (il giorno prima dei test in Spagna) si presenteranno al mondo proprio sul tracciato di Valencia con il tradizionale “glamour party”.

F.1: la USF1 debutta in Alabama

usf1La stagione 2010 di Formula 1 non è ancora iniziata, ma piovono già le prime polemiche. A tenere banco, dopo un 2009 fatto di luci e ombre, è una speciale concessione fatta dalla Fia alla USF1, uno dei quattro nuovi team che prenderanno parte al mondiale di F1. Il boss della scuderia statunitense Peter Windsor ha infatti scritto sul sito web del team che la prima monoposto della USF1 farà il suo debutto su un circuito degli USA. Piuttosto strano, visto che gli unici test concessi dalla Federazione per il 2010 si terranno in Europa, sul tracciato di Valencia il 1 febbraio. Ma nonostante il regolamento, la Fia ha deciso di concedere un permesso speciale alle nuove scuderie: “Siamo un nuovo team e dobbiamo iniziare da zero” scrive Windsor. Per la prima volta della USF1, la scuderia a stelle e strisce ha scelto il circuito Barber Motorsport in Alabama, “un tracciato prescelto dalla Federazione per le nostre esigenze”.

F.1, Horner: “Sbagliato giudicare i nuovi team”

horner“Attenzione a giudicare i nuovi arrivati in Formula 1”. A lanciare il monito è il proprietario della Red Bull Racing, Christian Horner, secondo il quale avere un giudizio preventivo sui team che si affacciano per la prima volta nel Circus sarebbe un grave errore, avvisando le scuderie che sarebbe meglio attendere prima di valutare gli avversari. Dopo la perdita di quattro produttori che hanno deciso, vista la crisi mondiale, di uscire dalla F.1 – ossia Honda, Bmw e Toyota tra i costruttori, oltre alla Bridgestone per la fornitura degli pneumatici – anche la Renault ha recentemente ridotto la partecipazione al mondiale. Sin dalla metà della scorsa stagione, per far fronte all’emorragia, la Formula 1 ha deciso di aprire le porte a nuovi investitori, soprattutto per volere dell’ex presidente della Fia e di Bernie Ecclestone, ritrovandosi con ben cinque nuovi team, come l’USF1, la Campos Meta 1, la Virgin Racing, la Lotus e la Sauber (ma è solo un ritorno dopo l’addio della Bmw) che stanno ultimando i lavori per presentarsi in griglia nel Gran Premio d’apertura in Bahrain (14 marzo). Significa quindi che dalla prossima stagione in gara ci saranno solo due scuderie che sono anche produttori: Ferrari e Mercedes Gp che ha rilevato il team campione mondiale della Brawn Gp.

Il Mondiale 2010 senza Toyota: Ferrari dura con Max Mosley

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Sta accadendo quanto paventato in tempo poco sospetti: la crisi economica ha colpito anche il mondo della Formula Uno e le clamorose novità – tra annunci ufficiali e indiscrezioni tutte da verificare – di questo periodo lo confermano definitivamente. Parevano solo illazioni, ma ora che a darne l’annuncio sono gli stessi dirigenti, c’è poco da fare: la Toyota non prenderà parte al prossimo Mondiale F1 2010.

La casa giapponese ha voluto ufficializzare quello che in molti già sapevano: lo ha fatto nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno preso parte i massimi vertici Toyota. La scena cui si è assistito è sembrata quasi paradossale: il boss del gruppo Akio Toyoda ad annunciare la decisione e, al suo fianco, il senior managing director Tadashi Yamashina a piangere come un bambino.

“Le risorse a disposizione sono insufficienti per assicurare un team competitivo. La crisi che attraversa il settore dell’auto impone che siano prese delle severe iniziative”: