Povera Formula Uno. Adesso non solo una scuderia non riesce neanche a portare in pista le sue paventate vetture, ma rimane anche a piedi dopo la decisione di vendere i motorhome per ripianare i debiti di un’avventura mai iniziata. Succede anche questo nel grande Circus. La protagonista della vicenda è la USF1, la squadra che doveva riportare alla ribalta l’interesse per le ruote scoperte aldilà dell’Atlantico.
Sembrava una bella sfida sportiva in salsa yankee, ma oggi è stato scritto l’ultimo atto di una tragi-commedia tipica più dei canali dei telefilm che di quelli sportivi a stelle a strisce. L’ascesa e il declino nel giro di un anno del progetto della casa di Charlotte è l’esempio evidente di come la Formula Uno sia diventata una macchina che oltre a produrre grandi ricchezze, ne mangia altrettante e per i piccoli team ogni minimo passo non calcolato può portare alla crisi irreversibile.