GP di Malesia: Il pagellone dei protagonisti della gara. Vettel superlativo

Dopo il terzo appuntamento con il Gran Premio di Malesia, diamo i voti ai protagonisti della gara di F.1:

Sebastian Vettel: finalmente al terzo tentativo l’astro nascente della F.1 centra la vittoria. In Bahrain aveva dovuto arrendersi a causa di un problema meccanico, mentre a Melbourne si era ritrovato presto fuori dalla bagarre. In Malesia è tutto perfetto: alla partenza brucia Rosberg e poi si beve senza fatica Webber che non trova varchi liberi e si deve accontentare della seconda posizione. Grazie al successo, il tedesco riapre il campionato e si ritrova a pari punti con Alonso. PERFETTO, voto 10.

Mark Webber: l’australiano avrebbe dovuto solo difendere la pole position di sabato, invece si preoccupa più di Rosberg che di Vettel il quale gli arriva alle spalle e lo beffa. Poi 56 giri di ordinaria amministrazione. DILIGENTE, voto 8.

Nico Rosberg: per sapere come ottenere il massimo col minimo, chiedere al tedesco della Mercedes. Sbaglia alla partenza a causa della pessima reazione della sua vettura e poi vede allontanarsi le due Red Bull che lo salutano e lo costringono al terzo posto. Ma la soddisfazione più grande arriva dal confronto con Schumacher: il sette volte campione del mondo chiude per la terza volta dietro al giovane collega che si scopre ancora in corsa per il titolo del mondo. SORPRESA, voto 7,5.

Formula 1: Alonso e Vettel si candidano per il giro più veloce in gara

Siamo agli sgoccioli. Mancano solo due ore dal semaforo verde della terza prova del campionato mondiale di Formula 1. Ieri abbiamo offerto le quote dedicate al pronostico per la vittoria del Gran Premio della Malesia (partenza alle ore 10, le 16 malesi), oggi ci concentriamo sul giro più veloce in gara. La Red Bull è certamente la macchina da tenere d’occhio per il miglior crono sul giro in gara, anche se in Bahrain il più veloce di tutti è stato Fernando Alonso (poi trionfatore) sulla F10 della Ferrari: lo spagnolo aveva fermato il crono a 1:58.287. Alle sue spalle il più veloce era stato Adrian Sutil sulla Force India (motore Mercedes) che ottenne il tempo di 1:59.393. La prima Red Bull fu quella di Mark Webber (1:59.487). Sebastian Vettel ottenne solo il 12esimo tempo, oltre la barriera dei 2′. In Malesia, però, Bwin suggerisce di puntare sul tedesco della Red Bull (dato a 3,75), anche se il collega australiano è reduce dal miglior crono dell’Albert Park (1:28.358 davanti a Nico Rosberg e a Lewis Hamilton). Vettel sarà pure il favorito dagli allibratori, però a Melbourne ha peggiorato la prestazione del Bahrain ottenendo addirittura solo il 13esimo miglior tempo veloce.

F1: Button, Vettel, Schumi e la forma della testa di Hamilton…

Dopo due prove di campionato inizia a delinearsi la griglia “reale” dei contendenti al titolo che lo scorso anno fu di Jenson Button. Ma se il primo appuntamento in Bahrain aveva dato ragione ai tradizionalisti e il secondo appena terminato, aveva favorito le nuove leve, adesso rimane un solo punto certo: la cara e amata Rossa.

Alonso ha impiegato ben poco tempo ad ambientarsi e a conquistarsi la prima volta e, soprattutto, il cuore dei tifosi di Maranello. I 25 punti incamerati al primo colpo avevano fatto effetto (ma in fondo in fondo c’era riuscito anche il suo predecessore Raikkonen) mentre lascia ancora più sorpresi il buon piazzamento in Australia, sintomo di una condizione ottimale sia del pilota che della monoposto. Nulla da eccepire anche su Felipe Massa, al rientro dopo il lungo stop: il suo bottino di punti è congruo alle aspettative della vigilia, ossia alle aspettative di una seppur mascherata seconda guida. L’unica incognita per il Cavallino a questo punto sembra essere la resi dei motori: già sostituiti in tutte e due le tappe. I propulsori a disposizione sono 8 per tutto l’anno: basteranno?

F1 2010, da Melbourne alla Malesia: pagellone e qualcos’altro…

Messi da parte i verdetti – trionfo per Jenson Button su McLaren, buona tenuta delle Ferrari, sorpresona Robert Kubica e sfortuna “cronica” per la Red Bull di Sebastian Vettel – la F1 dà l’arrivederci all’Australia per approdare in Malesia. Si correrà il giorno di Pasqua (ore 16 locali, le 10 di mattina in Italia) con quintali di aspettative da parte di tutti. Perchè, se qualche conclusione va tratta dall’andamento dei primi due gran Premi, un paio sono le seguenti: cinque piloti a podio nei primi due appuntamenti dell’anno; quattro della cinquina riconduicibili direttamente a Ferrari e McLaren, tornate vive, resuscitate dopo un declino durato un annetto intero.

Melbourne racconta del primato in classifica piloti di Fernando Alonso, che precede Felipe Massa di quattro punti (37 a 33) ma anche di quanto i due rampanti del Cavallino abbiano il fiato sul collo di Button e del redivivo Lewis Hamilton. Mica due venuti dal nulla: rispettivamente, il campione in carica e l’ex canpione del Mondo. Una corazzata di tutto rispetto, la migliore (nella teoria) per contrastare la voglia matta di Luca Cordero di Montezemolo e soci (leggasi pure necessità): Maranello non può permettersi altre debacle.

Melbourne, scintille Schumi-Alonso tra la gioia di Vettel

SCHUMI-FERRARI. Michael Schumacher e Fernando Alonso faccia a faccia. Un diverbio a duro muso avvenuto appena dopo le qualifiche di Melbourne per il Gran premio di Australia (con pole di Sebastian Vettel, terza e quinta le due Ferrari).

Il tedesco si è lamentato fortemente con lo spagnolo, reo a detta di Schumi di avergli ostacolato la traiettoria in occasione del giro buono. Avvicinatosi ad Alonso, ancora seduto nell’abitacolo, l’ex ferrarista gli ha detto:
Che cosa combini?”.
Da lì, una spiegazione di qualche minuto, con tanto di commissari dalla parte di Alonso che – a loro dire – non sarebbe indiziato di alcunchè. Michael Schumacher ha scambiato poi due parole con la stampa per dire che ad Alonso “Ho chiesto se non lo avessero avvertito via radio dai box che stavo arrivando. Nella riunione di ieri con i piloti si era detto che in questo caso i team avrebbero dovuto avvertire i piloti”. Scene da C’eravamo tanto amati. Peccato ma, forse, inevitabile.

Formula 1: A Melbourne peserà il fattore “consumo carburante”

Ancora due giorni e poi si torna a fare sul serio. La Formula 1 si appresta a terminare la prima sosta dopo l’impegno in Bahrain che ha segnato l’inizio della stagione 2010. Da venerdì a Melburne le macchine torneranno in pista per il Gran Premio d’Australia: il circuito cittadino australiano è uno dei tracciati più emozionanti del calendario e i team sperano di poter ottenere importanti conferme dalla seconda uscita stagionale. La Ferrari cerca la seconda doppietta, anche se ci sarà da tener sotto controllo il riscaldamento del motore che dopo Sakhir ha messo in allarme i tecnici di Maranello; la Red Bull si conferma come la candidata alla vittoria, ma quel problema meccanico sulla vettura di Sebastian Vettel ha fatto capire che la velocità senza l’affidabilità è inutile. Anche McLaren e Mercedes GP arrivano in Australia con grandi propositi, visto che nella scorsa settimana i due team hanno continuato a lavorare sull’evoluzione delle vetture. Ma a Melbourne il segreto starà nel controllo del carburante: il nuovo regolamento vieta infatti il rifornimento di benzina durante la gara e quindi sarà ancora fondamentale calcolare il quantitativo di carburante da caricare all’inizio della prova.

Hamilton teme la Red Bull: “Sono incredibilmente veloci”

“La Red Bull? È incredibilmente più veloce di tutti”. Se a dire una frase così è Lewis Hamilton, allora c’è da giurare che tra pochi giorni in Australia i tifosi della Ferrari dovranno ancora affidarsi alla sorte per vedere vincere Fernando Alonso. Secondo il pilota inglese della McLaren, infatti, la Red Bull ha le vetture più veloci della stagione, nonostante la F.1 abbia messo in archivio solo la gara in Bahrain. “E’ straordinario come riescano ad essere veloci – ha detto Hamilton, che nel deserto del Sakhir è però riuscito a stare davanti a Sebastian Vettel e Mark Webber –. Il carico aerodinamico che avevano sulla macchina lo scorso anno era quasi il doppio di quello che tenevano tutti gli altri”. Insomma, la Red Bull sarebbe ancora il team da battere e se non fosse intervenuto il problema meccanico sulla macchina di Vettel, con molta probabilità il tedesco avrebbe trionfato, stando davanti ad Alonso e Massa.

Sebastian Vettel, la promessa della F.1 dal cuore tenero e dalla vita ‘normale’

L’ultima immagine che ci ha regalato Sebastian Vettel è quella di un pilota sconsolato che accosta la sua macchina dopo aver perso incredibilmente il primo Gran Premio della stagione 2010. Se la sua Red Bull non l’avesse tradito, il tedesco avrebbe vinto la gara in Bahrain, nonostante alle sue spalle la Ferrari di Fernando Alonso avrebbe finito per tallonarlo fin sul traguardo.

Ma Vettel – considerato dagli esperti di F.1 come l’erede di Michael Schumacher – non è un ragazzo che si arrende alla prima difficoltà. Dopo il quarto posto nel deserto, il giovane pilota della Red Bull (23 anni il prossimo 3 luglio) pensa già al futuro (nuovo appuntamento con la F.1 a fine marzo in Australia) e sul sito ufficiale della Formula 1 si confessa a ruota libera. Chi l’avrebbe mai immaginato che il biondissimo tedesco si è commosso guardando “La vita è bella”?

E che l’appuntamento “da sogno” avrebbe come protagonista la sua ragazza (si chiama Hanna ed è bionda come il pilota)? Oppure che la sua paura peggiore sono i topi? È una storia di un ragazzo semplice, quella di Vettel che improvvisamente si è ritrovato proiettato nella F.1 che conta a lottare per il titolo mondiale, sfiorato lo scorso anno arrivando secondo alle spalle di Jenson Button.

La delusione di Vettel, la soddisfazione di Schumi. Gli altri volti del Bahrain

Aveva la vittoria in pugno. Gli sarebbe bastato rimanere in testa per altri 20 giri e oggi i titoli dei giornali sarebbero stati tutti per lui. Invece Sebastian Vettel è uscito deluso e amareggiato per la prima gara della stagione. Il tedesco della Red Bull è stato costretto ad accontentarsi del quarto posto, superato da Alonso, Massa e pure da Hamilton. Risultato? Fuori dal podio per un problema meccanico che neppure i tecnici avrebbero potuto risolvere con un nuovo pit-stop. “Il weekend è stato molto positivo, però il problema meccanico mi ha fatto perdere la prima posizione: avevo la macchina più veloce in pista” ha poi dichiarato Vettel al termine della gara.

GP del Bahrain: le pagelle dei protagonisti. Alonso strepitoso

Dopo la doppietta della Ferrari nel Gran Premio del Bahrain, con la vittoria di Fernando Alonso e il secondo posto di Felipe Massa, diamo i voti ai principali protagonisti della gara.

Fernando Alonso: lo spagnolo non poteva sognare un esordio migliore. Terza posizione in griglia di partenza, sorpasso a Massa alla prima curva e poi vittoria in tranquillità dopo che Vettel deve abbandonare la lotta. Alonso come Kimi Raikkonen (primo in Australia all’esordio nel team di Maranello nel 2007), il finlandese che – ironia della sorte – è stato scaricato per fargli spazio in Ferrari, ma meglio addirittura di Michael Schumacher che nel 1996 in Australia era stato costretto a ritirarsi alla prima con il team di Maranello. L’asturiano guida alla perfezione la F10, controllando il compagno di scuderia e mantenendo un ottimo passo di gara che gli permette di sorpassare Vettel quando la Red Bull cede. IMPERIALE. Voto 10.

GP del Bahrain: Vettel in pole, ma la Ferrari è tornata competitiva

Il Gran Premio del Bahrain si apre nel segno della Red Bull. A conquistare la prima pole position della nuova stagione di Formula 1 è Sebastian Vettel che nella Q3 ha fermato il crono su 1:54.101 staccando di poco più di 1 decimo Felipe Massa che con la sua F10 ha strappato la seconda posizione. L’altra Ferrari, quella di Fernando Alonso, partirà dalla seconda fila, davanti a Lewis Hamilton, primo dei due piloti della McLaren. Quinta posizione per Nico Rosberg che sta dimostrando di essere più in forma del collega tedesco in Mercedes GP Michael Schumacher che ha chiuso la sessione di qualifiche al settimo posto dietro a Mark Webber e davanti a Jenson Button.

La Red Bull vola, Massa fermato dal primo “contrattempo”

E venne il giorno dei primi problemi anche per la Ferrari. Nella prima giornata delle seconde prove sul circuito di Jerez, Felipe Massa è stato vittima del primo “contrattempo” della F10: la Ferrari del brasiliano si è fermata a metà sessione di test, ma i tecnici della scuderia hanno minimizzato l’accaduto. Peccato, però, che il lavoro per rimettere in sesto la F10 sia durato all’incirca due ore. “Abbiamo fatto quello che siamo riusciti, non è stata una giornata molto produttiva” hanno confermato dalla pagina ufficiale di Twitter gli uomini della Rossa. Ma alla fine Massa è riuscito a tornare in pista per far segnare il terzo miglior tempo della giornata (1:23.204). Un colpo quasi a sorpresa dopo che la F10 aveva dimostrato di essere non solo una vettura veloce, ma soprattutto affidabile, tanto che in Ferrari hanno iniziato a prepararsi ad una stagione ricca di successi.

“Raikkonen in Red Bull? Sarebbe una buona alternativa”. Parola di Christian Horner

La Red Bull e Kimi Raikkonen, un binomio che se fino a qualche mese fa era fantascienza, nel futuro potrebbe diventare realtà. A confermare le voci del ritorno del finlandese ex Ferrari – attualmente impegnato nel mondiale Rally – è lo stesso Christian Horner, boss della Red Bull, secondo il quale nel 2011 Raikkonen potrebbe rimettersi alla guida di una monoposto di F.1. A lasciargli il posto sarebbe Mark Webber che raggiunti i limiti di età – ad agosto compirà 34 anni – cederebbe il voltante al finalndese.

La Red Bull a Jerez sotto il segno della continuità

Era la grande attesa della prima giornata di test di F.1 a Jerez. Non è la F10 di Fernando Alonso, ma la nuova Red Bull di Mark Webber e Sebastian Vettel, la monoposto che dovrebbe lanciare la sfida a Ferrari, McLaren e Mercedes GP. La RB6 non è che lo sviluppo della macchina precedente, devoti alla filosofia del “squadra che vince non si cambia”. E in effetti eravamo certi che la Red Bull non avrebbe adottato una strategia rivoluzionaria: lo scorso anno è stata l’unica in grado di opporsi allo strapotere della Brawn GP.