Mark Webber ha già vinto


Stilare i conti alla fine non è un’operazione semplice, specialmente al termine di un campionato come quello in atto, ma è indispensabile prestare particolare attenzione alla stagione che il pilota Mark Webber della Red Bull ha realizzato in una fase della sua carriera che forse e purtroppo non si ripeterà più.

Webber pilota australiano con più di 30 anni, non è mai stato una promessa dell’automobilismo. La sua stessa carriera non è iniziata con la spinta di ricchi sponsor o di programmi juniores, ma con un prestito che gli ha concesso l’accesso all’automobilismo in Europa. Poi è stato Minardi ad averlo affacciato alla Formula 1, prima del trasloco alla Jaguar, attuale Red Bull, così gli anni grigi in una Williams abbandonata dalla BMW.

La Red Bull arriva in Formula 1 e lo richiama a fianco di Coulthard, anni mediocri per poi arrivare nel 2009 con il salto di qualità che gli permette di ottenere le prime vittorie.

Da qui Mark si candiderà al titolo, ma entrando in conflitto col collega dovrà subire l’umiliazione e lo stress di affrontare uno sport difficile come la Formula 1 da solo.

La squadra austriaca ha intrapreso il 2010 sotto una nuova prospettiva, grazie ai progettisti si ha una macchina capace di realizzare qualsiasi sogno. Tutte le ambizioni, tutti i progetti erano stati affidati a Vettel, sottovalutando la possibilità che Webber potesse ottenere qualcosa di più da questa macchina.

Mark è troppo veloce e costante, forse non in qualifica quanto Sebastian, ma non commette errori durante la gara ed eccelle in ottime prestazioni sottolineando l’esperienza. La stessa lotta col compagno non rappresenterebbe un caso particolare, se non che la sua stessa squadra gli rivolta le spalle a favore del tedesco. Con l’incidente in Turchia si ha la conferma, quando l’incidente causato da Vettel viene coperto, confuso e ridicolmente giustificato.

Formula 1, Alonso: “Ordini di scuderia? Io penso solo alla mia squadra”

Qui tutti parlano di ordini di scuderia, dimenticando che non siamo ancora scesi in pista e che da ora a domenica, le macchine potrebbero avere un problema o qualcosa potrebbe andare storto in qualifica. Dove sta scritto che ci troveremo in gara con le due Red Bull davanti e io in terza posizione?“.

Dopo una giornata nella quale ha ascoltato ogni ipotesi possibile, Fernando Alonso ha deciso di intervenire per stroncare ogni tipo di speculazione. “Non butterò via un secondo della mia energia a pensare cosa potrà accadere. Ho cose più importanti da fare, preparare bene la monoposto nelle libere per centrare la prima fila – la pole sarebbe benvenuta – e poi vincere o arrivare secondo“.