La Formula 1 cambia ancora. Nuova formula per l’assegnazione dei punteggi e nuove regole sugli pneumatici. La Formula One Commission ha infatti deciso di accettare le proposte di modifica del nuovo regolamento avanzate dai team che avevano chiesto alla Fia di rivedere una serie di novità introdotte da questa stagione. Il segnale è positivo: l’era di Max Mosley sembra essere finita sul serio. La Federazione e le scuderie sono tornate a dialogare e questo non potrà che giovare al clima di F.1. La Fia aveva deciso di assegnare nuovi punteggi ai primi dieci piloti, premiando quindi due posizioni in più rispetto allo scorso anno, quando i punti venivano assegnati solo fino all’ottavo classificato. La Federazione proponeva un sistema di punteggio così riassumibile: 25-20-15-10-8-6-5-3-2-1.
pneumatici
F.1, la vittoria sarà negli pneumatici
Per seguire la prossima stagione di Formula 1 sarà necessario ripassare le nuove regole. Oppure tenersi vicino il nuovo regolamento, altrimenti si rischia di non capire più niente. Sappiamo già che le monoposto non potranno fermarsi ai box per effettuare il rifornimento (problema arginato aumentando la capienza dei serbatoi, che hanno costretto i tecnici ad alleggerire le vetture negli altri componenti), ma da oggi dobbiamo anche sapere che le scuderie hanno introdotto un’ulteriore novità. È stato infatti deciso dai team che i piloti si presentino sulla griglia di partenza con gli pneumatici utilizzati per effettuare il miglior giro durante le qualifiche ufficiali del sabato.
L’Italia al 5° posto nella ricostruzione dei pneumatici
L’Italia è piazzata al 5° posto nella ricostruzione dei pneumatici, questo il verdetto del “Centro
Consigli utili sui pneumatici
La pressione è un elemento cruciale nella manutenzione dei pneumatici.
Considerando che i pneumatici sono l’unico punto di contatto tra il veicolo e la strada, quindi cruciali nell’ambito della guida sicura, sembra incredibile quanta poca attenzione si presti alla loro manutenzione.
Il valore della pressione della gomma non fa eccezione. Nel 2005 una ricerca condotta dalla RAC Foundation (un ente che cura gli interessi degli automobilisti) ha rivelato che ben il 7% dei guidatori verificano la pressione delle gomme auto solo una volta l’anno, mentre i rapporti dei controlli su strada svolti dal Tyre Industry Council (il “Consiglio dell’industria pneumatica”, ora operante come TyreSafe ) riportano che un’elevata percentuale delle gomme ispezionate risultano gonfiate in maniera scorretta.
La stessa ricerca della RAC Foundation evidenzia che il 6% degli incidenti mortali su strada sono causati dall’esplosione di pneumatici insufficientemente gonfi.
Non bisogna perciò sottovalutare la serietà della questione. Se la pressione delle gomme auto non viene controllata per mesi è facilmente prevedibile che fuoriesca dai parametri standard. In questo caso l’affidabilità del veicolo rischia di essere seriamente compromessa.
Diamo un’occhiata agli effetti di una pressione del pneumatico troppo bassa (under-inflation) o di una eccessiva (over-inflation).
Under-Inflation
In questo caso i pneumatici si usurano in maniera non uniforme. Una scarsa pressione provoca in particolare l’usura della spalla della gomma. Se il pneumatico risulta sgonfio anche di un solo 20%, il risultato sarà un’ usura del pneumatico del 25% superiore al normale, quindi un significativo accorciamento della vita della gomma auto e un aumento della spesa complessiva destinata ai pneumatici.
Inoltre l’under-inflation porta la gomma a curvarsi eccessivamente sul fianco. Il risultato sarà un aumento della temperatura interna che a sua volta può provocare un prematura foratura del pneumatico. In ogni caso, l’uso continuo di pneumatici sgonfi può arrecare a questi ultimi danni irreversibili.
Gestire le caratteristiche e prestazioni del veicolo diventa anch’esso complicato se le gomme sono sgonfie. Il tempo di frenata aumenta, compromettendo così la sicurezza del mezzo di trasporto.
Per di più, guidando con pneumatici sgonfi risulta impossibile risparmiare sui costi del carburante. Un pressione anche solo del 20% inferiore ai valori consigliati generalmente aumenta i costi del 3%.
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