Alguersuari e Pirelli, conoscere le gomme apre le porte della F1

tester pirelli

Ne è sicuro Paul Hembery, direttore sportivo dell’azienda italiana. Jaime Alguersuari sta aggiungendo al suo curriculum delle competenze vitali per la Formula 1.
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Conoscere a fondo le gomme che Pirelli impiegherà in futuro è vitale e può fare la differenza. Grosjean ne è l’esempio. Dopo il deludente 2009, il francese è stato tester per i produttori di pneumatici, dimostrando di aver acquisito una comprensione migliore delle gomme, che in pista si rispecchia in prestazioni superiori del compagno Raikkonen ex campione del mondo.

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Tantissimi sorpassi, colpi di scena, ma l’attenzione principale di oggi era tutta sul rettilineo principale per verificare se l’ala mobile diversamente che a Melbourne cambiasse qualcosa. Per quello che ci si aspettava dal DRS non c’è stato un positivo riscontro in termini di spettacolo, forse ufficialmente si può dire che la FIA ha fallito.

Diversamente c’è stata molta confusione, non è stato chiaro quando i piloti facevano ricorso al sistema e perché a volte non lo utilizzavano, ma soprattutto non si capisce se fondamentalmente questo sistema da un vantaggio.

A mischiare le carte invece sono state le Pirelli. Ci sono stati parecchi pit-stop, Alonso ed Hamilton si sono dovuti fermare più degli altri, il primo causa incidente, il secondo per via del suo stile di guida che manda in surriscaldamento le gomme.

Piloti al limite, costantemente attenti alle prestazioni degli pneumatici. I premiati alla fine sono quelli come Button che hanno saputo gestire le gomme dall’inizio alla fine, lodati appunto per il pregiato stile sensibile.

Le soft della Pirelli hanno rispettato le previsioni in quanto hanno garantito una percorrenza massima di 12-13 giri, mentre a sorprendere sono state le gomme hard che come nel caso di Webber e Hamilton hanno costretto i rispettivi piloti ad entrare più del previsto ai box.

Team F1 e Pirelli, raggiunto accordo


Sarà un campionato ad armi pari oppure il Ross Brawn di turno sbucherà fuori con i suoi colpi di genio? I team di Formula 1 hanno preso un accordo durante il Gran Premio del Giappone, un compromesso che serve a garantire trasparenza nello sviluppo e dunque nel relativo passaggio di informazioni tra le varie squadre ed il nuovo fornitore di pneumatici Pirelli.

Le tensioni ci sono, perché in passato ad esempio la Ferrari godeva di particolari vantaggi dovuti alla continuata collaborazione tra la Bridgestone e la casa di Maranello, che prima del 2007(anno in cui la Michelin abbandonò la Formula 1) sviluppava le gomme in stretta collaborazione con Michael Schumacher.

Nel 2011 torna la casa italiana Pirelli e dunque è stato concordato che nessuno team debba essere privilegiato e che tutte le informazioni ottenute, siano trasmesse in modo equo tra i vari team partecipanti al campionato.

L’amministratore delegato della Sauber, Monica Kaltenborn, ha detto:”Quando siamo andati verso l’affare Pirelli, sapevamo che ci sarebbe stata trasparenza”.