Lancia Thema, non ci sarà il 2.0 litri Multijet da 170 cavalli nella gamma

Foto: AP/Lapresse

La casa automobilistica italiana di Chivasso, Lancia, ha seccamente smentito la notizia che abbiamo anche noi riportato, appena alcune ore fa, secondo la quale la nuova berlina Lancia Thema (la tre volumi di segmento E che, insieme ad altri modelli, segna il tentativo di rilancio dell’azienda di Fiat S.p.A.) sarebbe stata proposta anche con il motore 2,0 litri Multijet diesel da 170 cavalli, disponibile già oggi sullo scaffale della società di Torino. Il brand ha utilizzato il social network Facebook per chiarire la falsa indiscrezione, là dove alcuni appassionati avevano chiesto delucidazioni in merito: con un serio ma laconico botta e risposta (molto repentino), la maison Lancia ha specificato che i tecnici sono ancora al lavoro sulla nuova generazione di Thema (in sostanza, stanno ancora trasformando la statunitense Chrysler 300 in una berlina italiana), ma che, ad ogni modo, per ora non c’è spazio per il propulsore Multijet di cui sopra abbiamo fatto menzione (per quanto riguarda la gamma Thema).

Fiat, 200mila motori prodotti in India con Tata Motors

Ricordavate che il Gruppo Fiat ha siglato, alcuni anni fa (esattamente? Nel 2006), un accordo di collaborazione con il maggior costruttore indiano, Tata Motors: lo stesso – acuta osservazione – che ha acquistato, nell’anno 2008, Jaguar e Land Rover e che appartiene alla più importante holding del Paese, Tata Group. Ebbene, le due aziende automobilistiche hanno raggiunto una pietra miliare – cioè un traguardo assai importante per entrambe – all’interno di questa partnership internazionale. Ovvero? Beh, nello stabilimento Fiat India di Ranjangaon, nello stato indiano di Maharashtra, la produzione di propulsori, destinati sia alla gamma Fiat là commercializzata che ad alcuni modelli Tata, ha raggiunto quota 200.000 unità dall’accensione delle linee di montaggio, nel 2008: l’annuncio del volume toccato è avvenuto nel corso del passato venerdì.

Nuova Fiat Bravo 1.6 Multijet

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Fiat sforna la Bravo 1.6 Multijet 16v che sarà disponibile sul nostro mercato fra gennaio e marzo ovviando in questo modo ad un vuoto che si era creato nella gamma Fiat. Il diesel medio era da tempo acclamato dalla clientela Fiat e finalmente è stata ripagata con ben due versioni del 1.6 Multijet 16 valvole, una da 105 ed una da addirittura 120 cavalli. Dalle prove effettuate fino ad ora si è dimostrato un motore agile, brillante, elastico e tanto silenzioso da sembrare alimentato a benzina.

Questo motore offre prestazioni ottime pur avendo una cilindrata ridotta, e risponde, insomma, alla richiesta di cilindrate potenti ma basse con ovvi vantaggi, soprattutto fiscali. Questo nuovo motore ha raggiunto un tale livello di sviluppo che, abbinato alla Bravo, permette di viaggiare con scarso consumo di carburante (la casa dichiara fino a 24 km/l); significa quasi il 10% in meno rispetto al 1.9 Multijet anch’esso da 120 cavalli. Inoltre, ha una coppia superiore del 25% in più, la ripresa 80-120 km/h in V marcia migliora di 4 secondi e l’isolamento acustico segna un +5%, risultati questi che hanno consentito di togliere dalla gamma il propulsore da 1.9 litri. Da segnalare anche la ridotta manutenzione, prevista ogni 35mila chilometri.

Fra i risultati più importanti raggiunti con questo motore, l’anticipazione delle norme Euro5 che saranno obbligatorie per le auto omologate dal settembre 2009 e immatricolate dal gennaio 2011 (termine oltre il quale non si potranno portare in motorizzazione auto Euro4 o precedenti). Un vantaggio competitivo enorme per Fiat: in questo modo può vendere motori che saranno vincolati da restrizioni sul traffico più tardi degli altri. Ed è un vantaggio per chi compra poiché per un bel po’ non dovrà preoccuparsi di limitazioni alla circolazione.
La casa torinese si pone come obiettivo di produrre circa 200mila unità all’anno di questo propulsore.