Fiat 500, Marchionne vuole vendere 50.000 unità nel 2011 negli Stati Uniti

Lo sbarco nella patria dei SUV di grandi dimensioni di un prodotto di design minuscolo, come può essere l’esempio di Fiat 500, va calibrato, controllato, soppesato, studiato e preparato nella maniera più accurata possibile. Ogni giorno in più è uno in meno tra il costruttore italiano e il grande evento, che vedrà il piccolo Cinquino solcare il reticolato d’asfalto americano, a partire dall’ultima parte dell’anno in corso. Cosa aspettarsi? Non sappiamo come potrebbe reagire l’economia di un Paese abituata a standard differenti, macroscopici, sebbene prostrata da una recessione ancora più malevola. Marchionne e i suoi, per converso, hanno le idee chiare.

La Ford Verve verrà assemblata in Messico

E’ ormai cosa nota che le maggiori aziende del mondo occidentale, case automobilistiche ovviamente comprese, tendono sempre più a trasferire le loro fabbriche, anche relative a prodotti di punta destinate ai mercati più influenti per la loro economia, in paesi dove i costi sono nettamente inferiori.

Il perché di questi costi ridotti è semplicissimo: gli stipendi pagati in paesi in via di sviluppo come Cina ed India, o continenti in cerca di maggiore fortuna come l’Africa, sono infinitamente più bassi rispetto a quelli pagati in Europa o negli U.S.A., e talvolta anche rapportati ad orari di lavoro molto più massacranti.