Volkswagen Golf è (ancora) la regina del mercato europeo

Per il terzo anno consecutivo, la sesta generazione di Volkswagen Golf è la vettura più venduta in Europa: lo rivelano e rilevano le statistiche divulgate da JATO Dynamics, alcune ore fa. La media di segmento C del brand di Wolfsburg, che sarà sostituita dalla nuova e settima generazione nel corso dell’anno (la presentazione ufficiale avverrà in occasione del Salone di Parigi 2012, durante il prossimo autunno), è stata commercializzata, nel Vecchio Continente, in 484.547 unità nel 2011, facendo registrare (però) un’inflessione negativa del 1,6% rispetto al precedente anno.

Alfa Romeo Giulietta, raggiunto il volume di vendita previsto per il 2010

La casa automobilistica italiana del Biscione ha annunciato di aver sfiorato, nel corso del 2010, il target di vendita della nuova Alfa Romeo Giulietta che era stato imposto dal management: il brand del Gruppo Fiat, all’inizio della commercializzazione della media di segmento C, all’incirca attorno alla metà dello scorso anno, s’era prefissata di raggiungere un totale di 40.000 contratti entro l’ultimo giorno utile, il 31 dicembre. A conti fatti, dati alla mano, il brand Alfa Romeo ha venduto, complessivamente, 39.800 esemplari di Giulietta nel 2010, rendendo (quasi) certezza la propria aspettativa.

Gruppo Volkswagen, vendite in rialzo e la crisi se ne va

Il Gruppo Volkswagen dorme sonni tranquilli: è il risultato di uno strepitoso anno, ancora da concludere, sino ad oggi chiuso con il segno positivo. Il coacervo di brand che fa capo al quartier generale di Wolfsburg è riuscito a superare il trend di crescita del mercato di quasi tre volte: se l’economia automobilistica si muove, cioè, a passi lenti, calibrati, ancora piuttosto titubanti, facendo segnare un incremento del 4,5% rispetto all’anno passato, il Gruppo Volkswagen chiude i primi dieci mesi con una crescita del 12,4% rispetto allo stesso periodo del 2009.

Lamborghini cresce ancora in Cina

Non fa più notizia che la Cina sia uno dei mercati con l’espansione più mostruosa di tutto il mercato automobilistico e che la Grande Muraglia non rappresenti più solo un nemico dal copia-incolla facile facile, ma piuttosto una possibilità, una grande possibilità, per costruttori che in un mercato che ristagna, che marcisce, come in certe zone del mondo, rischiano di morire per mancanza d’ossigeno. Lamborghini (e non dico che sia uno di quei fabbricanti di cui facevo menzione qualche parola fa), ad esempio, ha capito, come tanti, quale sia la potenzialità del Paese orientale e ci si è buttata con triplo salto carpiato, forte della propria nobiltà, dell’immagine, dell’heritage (e del supporto del Gruppo Volkswagen). Il risultato?

Skoda vuole raddoppiare le vendite entro il 2020

Foto: AP/LaPresse

La casa automobilistica ceca del Gruppo Volkswagen, Skoda, sta immaginando di accentuare la propria pesantezza sul mercato globale, aumentando le vendite di veicoli ogni anno del doppio rispetto a quanto fatto nel 2009. Ad esser precisi, il volume che si vuole raggiungere equivale ad oltre il doppio entro il 2020: il programma di Skoda è quello di passare da un lotto di 684.000 vetture circa commercializzate dal fabbricante durante lo scorso anno a circa 1,5 milioni di automobili ogni trecentosessantacinque giorni. Per merito, nello specifico, delle esportazioni, che potrebbero arrivare a garantire meno o più la metà delle vendite complessive di veicoli Skoda.

Volkswagen, dieci milioni di veicoli entro il 2015

La casa automobilistica teutonica Volkswagen, qualche tempo fa, in un momento di onirica onnipotenza, teorizzò di riuscire a raggiungere la produzione di 10 milioni di veicoli ogni anno in giro per il globo intero entro il 2018. Otto anni, dunque, per riuscire a solcare un traguardo impegnativo. Un’ambiziosa idea, forse. Ma i tedeschi di Wolfsburg sono talmente agguerriti da aver anticipato la sfida (macché 2018!): tale volume di produzione deve essere raggiunto tre anni prima, nel 2015, e cioè tra appena un lustro neppure. Questa mossa innalzerebbe il Gruppo Volkswagen al ruolo di maggiore costruttore a livello mondiale, superando quello che sino ad ora è stato il più spaventoso dei fabbricanti giapponesi e che, nell’ultimo periodo, ha perso una buona parte della propria tenacia (in seguito ad alcune sfortunate catene di richiami per difettosità), Toyota.

Audi, un milione di vetture costruite in Cina

Torniamo ad occuparci di Audi e della sua volontà di diventare IL marchio Premium del mondo automobilistico globale entro il 2018 e di non rimanere UN brand Premium soltanto. Se questo vi sembra un capriccio di una bisbetica indomabile, non avete ancora avuto modo di sentire la notizia più importante, per la casa automobilistica, di oggi: Audi è riuscita a produrre il milionesimo veicolo in Cina, dopo ventidue anni di permanenza in quel mercato. Quel mercato che, oggi, rappresenta quello in più forte espansione, tanto da aver superato, per dimensione, quello degli Stati Uniti e da aver occupato le menti dei manager automotive per molto tempo, in questi ultimi anni.

Porsche Panamera, venduta in oltre ventiduemila unità

Ammettetelo: anche voi avevate immaginato che Porsche Panamera, la prima berlina del costruttore teutonico della Cavallina, noto per la realizzazione di coupé sportive, avrebbe riscosso un apprezzamento debole e che, per mille motivi che si potrebbero scovare, all’occorrenza, il modello sarebbe rimasto un passo indietro alle altre vetture della gamma. In realtà, la reginetta Porsche 911 deve cedere il passo al SUV di casa (Porsche Cayenne) e alla tre volumi anzidetta. Forse incredula, anch’essa come possono esserlo molti scettici: Porsche Panamera vende. Vende bene. Vende molto (se tenete a mente che il listino prezzi, in Italia, si articola tra 78.978 euro e 138.739 euro).

Audi, quaranta nuovi modelli entro il 2015.

L’intenzione, malcelata, di divenire un costruttore globale è ancora fermamente residente all’interno della scaletta delle cose da fare. Pardon, il costruttore Premium globalmente più affermato e conosciuto: questo il sogno remoto di Audi, casa automobilistica teutonica, facente capo al sempre caro Gruppo Volkswagen. Si accettano scommesse sull’effettiva monopolizzazione dell’economia mondiale da parte del listino dei Quattro Anelli.