BMW X6 sta per arrivare nelle nostre citta’ con una carica di innovazione in un segmento molto legato alle forme ormai gia’ collaudate.
Il nuovo X6 si può definire come un X5 più largo, più lungo e più basso, ma in realtà lo stile è ben più di un semplice restyling: il frontale ripercorre gli schemi BMW, a partire dal doppio rene centrale, da cui si dipartono le muscolose nervature a movimentare il cofano. L’altezza da terra non è poca e sembra far intuire una certa predisposizione per il fuoristrada, a conferma di tale ipotesi anche la protezione sottoscocca.
Ora passiamo alla parte posteriore: nonostante la maliziosa espressione è proprio il posteriore la parte migliore e più controversa del nuovo Sport Activity Coupé bavarese.
Il padiglione presenta un taglio discendente, inclinato, come una coupe’ e abbinando questo alle dimensioni del rimanente corpo vettura si ottiene una sagoma unica nel suo genere.
All’ormai celebre trazione integrale BMW X-Drive si abbina il sistema di regolazione dell’assetto Dynamic Performance Control. Il sistema innovativo distribuisce la coppia motrice permanentemente alle due ruote dell’asse posteriore e, se necessario, anche in percentuali differenti. Dynamic Performance Control è l’unico sistema del mondo che sviluppa il proprio effetto stabilizzante sia nelle fasi di accelerazione che di rilascio del motore.