Dopo aver acquistato una fetta del pacchetto azionario del Gruppo Chrysler, il Gruppo Fiat guidato dall’Amministratore Delegato Sergio Marchionne sta procedendo allo scorporo delle attività contenute nel coacervo di aziende che fanno capo all’unico Chief Executive Officer, per formare due nuove società, indipendenti all’interno della Borsa. Annunciata nel corso dell’Investor Day dello scorso aprile, l’operazione di suddivisione del Gruppo Fiat in Fiat S.p.A. e Fiat Industrial S.p.A. sarà ultimata entro l’inizio dell’anno venturo, cioè entro la prima giornata del mese gennaio 2011. A tal proposito, cioè per dare maggiore quantità di identità alle neonate società per azioni, lo studio Robilant Associati ha sostituito il logo di Fiat Group, valido dal 2005 ad oggi, ideando due nuovi simboli, differenti tra loro, che identificheranno le diverse attività.
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Dodge Viper 2012, svelato il logo della nuova generazione
Soltanto qualche giorno dopo l’arrivo delle prime notizie, torniamo ad occuparci della nuova generazione di Dodge Viper, la muscle car simbolo del Gruppo Chrysler e, più generalmente, delle supercar statunitensi. Come ricorderete, la sportiva americana è stata allontanata dalla commercializzazione, qualche tempo fa, per effetto, senza dubbio, del matrimonio industriale tra Chrysler Group e il Gruppo Fiat italiano, entrambi capitanati, oggi, da Sergio Marchionne (chiamatelo Chief Executive Officier o Amministratore Delegato, è la stessa identica cosa). Torniamo a parlare di questa autovettura perché è stato presentato il nuovo logo destinato specificatamente alla prossima generazione di Dodge Viper.
De Tomaso, un nuovo logo per ripartire con le attività
Alejandro de Tomaso la fonda nel 1959, dandole il proprio nome. Poi, nel 2003, il pilota argentino viene a mancare. Le attività della casa automobilistica non interessano alla moglie ed il figlio Santiago pare non volerne sapere. Così, mettono in liquidazione l’azienda di famiglia. Nel 2009 subentra un intrepido, quanto sconosciuto imprenditore. Si chiama Gian Mario Rossignolo. Che poi acquista anche uno stabilimento Pininfarina, a Grugliasco, Torino. Ma che vuol farci?