Formula 1, ordini di scuderia: Button critica la Ferrari, Vettel e Schumi guardano in casa propria

Bernie Ecclestone interviene sulle polemiche degli ordini di scuderia scoppiate dopo il caso Ferrari nel Gp di Germania. Ecclestone si dice favorevole all’abolizione del divieto di dare ordini di scuderia durante un Gp di Formula 1. “Devo confessare che sarei d’accordo con chi pensa che sarebbe il caso di abolirlo” dice a Metro.co.uk. “Credo che ciò che fanno i componenti all’interno del team, e come gestire il loro team, spetti a loro“. Sulla possibilità di mettere mano a questa regola, Ecclestone aggiunge: “Non lo so, dovremo vedere. E’ qualcosa che deve essere discusso“, ribadendo, comunque, che “per quanto mi riguarda una squadra è una squadra, e spetta a loro decidere come devono correre e come farla funzionare“.

Vettel guarda in casa sua – “Il caso Ferrari è un po’ una commedia: ora la gente avrà qualcosa da dire e scrivere, per noi sarà una settimana tranquilla“. Sebastien Vettel non vuole entrare troppo addentro alle polemiche legate al sorpasso Alonso-Massa che ha di fatto deciso a favore dello spagnolo il Gp di Hockenheim. “Manterremo alta l’attenzione per tornare al top – afferma il pilota della Red Bull anche se abbiamo dimostrato il nostro valore anche in Germania. Abbiamo lottato con un’ottima Ferrari, il risultato rimane positivo“.

Formula 1, Gp Turchia: frittata Red Bull, trionfo McLaren

ISTANBUL (Turchia), 30 maggio 2010 – Incredibile, ma vero. La Red Bull da oggi si trova a rivivere i grandi duelli tra Senna e Prost della McLaren di oltre un decennio fa. Perchè è fin troppo chiaro che dopo oggi, la rivalità tra i due piloti della casa austriaca, non potrà più essere snobbata o tenuta sotto cotrollo. Le domande sono tante dopo l’incidente avvenuto nel Gp della Turchia, che ha relegato Weeber al 3° posto e eliminato dalla corsa il tedesco Vettel. Ha sbagliato Sebastian Vettel? Doveva stare più attento Mark Webber? I replay dicono che, materialmente, è più colpa del tedesco. In linea di massima, come detto, alla base dell’odierna situazione, la colpa più vera è di Christian Horner, il responsabile della Red Bull che non ha solo buttato via la vittoria del GP di Turchia. Ha probabilmente visto incrinarsi qualcosa tra i due piloti; e ora ricucire sarà dura. Perchè ha davvero dell’incredibile quello accaduto al 41° giro del settimo appuntamento del Mondiale, finito con un trionfo McLaren e la vittoria di Lewis Hamilton davanti a Jenson Button.
Sino a quel momento infatti, tutto lasciava presagire una comoda, l’ennesima doppietta Red Bull, ed invece ecco arrivare il patatrac.

F1 2010, Gp Shangai: McLaren, Button, Hamilton. Poi tutti gli altri

La McLaren conquista la Cina andando a piazzare la doppietta nel Gp di Shangai. Trionfa Jenson Button, al secondo posto Lewis Hamilton. Nico Rosberg finisce terzo e precede Fernando Alonso, quarto nel corso di una gara che la Ferrari farebbe bene ad archiviare in fretta, considerando anche il nono posto finale di Felipe Massa. Eppure, lo spagnolo del Cavallino regala la prima emozione proprio in partenza, quando riesce a vanificare la pole di Sebastian Vettel (la Cina è una delusione evidente, per il tedesco) e il secondo posto di Mark Webber e si porta al comando del Gp.

Ma dopo i primi giri, un incidente nelle retrovie e la pioggia che inizia a scendere fanno saltare ogni piano: i migliori optano per il cambio gomme, a ruota della Safety Car ci finisce Rosberg. La pista, tuttavia, rimane asciutta e il primo errore strategico di Shangai è proprio di coloro che avevano puntato sulle gomme da bagnato (anche Alonso) cui tocca fermarsi nuovamente e montare le slick. Al decimo giro, le Red Bull sono sparite nelle retrovie e Massa ha dovuto fare i conti con un’uscita di pista che non ne compromette la gara.

Nelle posizioni di vertice, tutti coloroc che non hanno ceduto alla tentazione del cambio gomme: Rosberg, il primo, poi le due McLaren e la Renault. Una delle cose più belle la regala proprio Hamilton: passa Sutil e Vettel in un colpo solo, sorpasso da applausi; ancora l’inglese protagonista in uno dei duelli che ha appassiionato di più. Lewis e Schumacher, in grande forma, si danno battaglia per conservare le rispettive posizioni. Il tedesco resiste finchè la sua vettura mostra segni di cedimento: ancora Safety Car in pista al 21esimo giro a causa di un incidente che ha coinvolto la monoposto di Alguersuari. Per Alonso e Massa, con distacchi abissali, è una fortuna.

F1 2010, Button: “Mondiale equilibrato, decide la regolarità”

Parola al campione del Mondo. Jenson Button. L’inglese classe 1980 dopo l’iridato conquistato nel 2009 al volante della Brawn Gp ha deciso di voltare pagina e accettare la proposta della McLaren. Al fianco di Lewis Hamilton, Button ha iniziato a prendere confidenza con scuderia e monoposto: ci ha messo davvero poco a diventare competitivo anche con il nuovo team e i primi risultati portati a casa lo portano a candidarsi in maniera naturale per la conferma del titolo piloti.

L’equilibrio regna sovrano, dopo i primi tre appuntamenti della stagione 2010, con sette piloti raccolti in 9 punti. Ancora: tre vincitori diversi per ciascuna delle gare: Fernando Alonso in Barhain, proprio Button in Australia e Sebastian Vettel in Malesia. Si voleva combattività e spettacolo, si invocava battaglia sportiva e pare che le premesse siano in tal senso delle migliori.

La McLaren si schiera con la medicina. Dalla F.1 una soluzione per i malati di cuore

La Formula 1 al servizio della medicina. Se le migliori tecnologie nascono e sono sperimentate nello spazio, adesso anche i circuiti di F.1 diventeranno sede dei test per importanti soluzioni mediche. A scoprire la grande utilità del Circus è stata la NHS Surrey, azienda medica che si occupa di trovare la soluzione per monitorare a distanza i pazienti malati di cuore. Sulla pista dell’Albert Park a Melbourne la McLaren si è prestata per un importante esperimento medico che potrebbe consentire una vera rivoluzione nel campo della medicina. Jenson Button, pilota inglese del team di Woking vincitore del Gran Premio d’Australia, si è fatto applicare dei sensori sul petto per monitorare le pulsazioni del cuore durante la gara. Durante la corsa ai box sono stati inviati 300 flussi di dati sia sulle condizioni fisiche di Button, che sullo stato della MP4-25 che hanno consentito ai tecnici di risolvere tutte le piccole problematiche per poi vincere la gara. L’idea della Nhs Surrey sarebbe quindi quella di applicare la tecnologia sperimentata dalla McLaren all’uomo comune, riuscendo a risparmiare addirittura dai 10 ai 20 milioni di sterline.

F1: Button, Vettel, Schumi e la forma della testa di Hamilton…

Dopo due prove di campionato inizia a delinearsi la griglia “reale” dei contendenti al titolo che lo scorso anno fu di Jenson Button. Ma se il primo appuntamento in Bahrain aveva dato ragione ai tradizionalisti e il secondo appena terminato, aveva favorito le nuove leve, adesso rimane un solo punto certo: la cara e amata Rossa.

Alonso ha impiegato ben poco tempo ad ambientarsi e a conquistarsi la prima volta e, soprattutto, il cuore dei tifosi di Maranello. I 25 punti incamerati al primo colpo avevano fatto effetto (ma in fondo in fondo c’era riuscito anche il suo predecessore Raikkonen) mentre lascia ancora più sorpresi il buon piazzamento in Australia, sintomo di una condizione ottimale sia del pilota che della monoposto. Nulla da eccepire anche su Felipe Massa, al rientro dopo il lungo stop: il suo bottino di punti è congruo alle aspettative della vigilia, ossia alle aspettative di una seppur mascherata seconda guida. L’unica incognita per il Cavallino a questo punto sembra essere la resi dei motori: già sostituiti in tutte e due le tappe. I propulsori a disposizione sono 8 per tutto l’anno: basteranno?

F1 2010, da Melbourne alla Malesia: pagellone e qualcos’altro…

Messi da parte i verdetti – trionfo per Jenson Button su McLaren, buona tenuta delle Ferrari, sorpresona Robert Kubica e sfortuna “cronica” per la Red Bull di Sebastian Vettel – la F1 dà l’arrivederci all’Australia per approdare in Malesia. Si correrà il giorno di Pasqua (ore 16 locali, le 10 di mattina in Italia) con quintali di aspettative da parte di tutti. Perchè, se qualche conclusione va tratta dall’andamento dei primi due gran Premi, un paio sono le seguenti: cinque piloti a podio nei primi due appuntamenti dell’anno; quattro della cinquina riconduicibili direttamente a Ferrari e McLaren, tornate vive, resuscitate dopo un declino durato un annetto intero.

Melbourne racconta del primato in classifica piloti di Fernando Alonso, che precede Felipe Massa di quattro punti (37 a 33) ma anche di quanto i due rampanti del Cavallino abbiano il fiato sul collo di Button e del redivivo Lewis Hamilton. Mica due venuti dal nulla: rispettivamente, il campione in carica e l’ex canpione del Mondo. Una corazzata di tutto rispetto, la migliore (nella teoria) per contrastare la voglia matta di Luca Cordero di Montezemolo e soci (leggasi pure necessità): Maranello non può permettersi altre debacle.

Button azzecca le slick, Ferrari e Alonso indovinano la tattica

Fernando Alonso, l’aveva detto: “Non ci sarà tempo per annoiarsi“. Infatti, il Gp d’Australia ha lasciato nel sonno solo quanti non sono riusciti a svegliarsi in tempo. Fuso a parte, con tanto di ora legale in concomitanza, a Melbourne le emozioni si sono succedute in una concatenazione durata dal primo al 58esimo giro. L’ultimo. Ferrari con la pancia piena nonostante il mancato successo: terzo Felipe Massa, quarto lo spagnolo e punti accumulati in classifica costruttori. Bene così. Lo dicono i protagonisti.

MASSA. Felipe felice per il podio, che sancisce ancora una volta lo stato di forma del carioca. “Sono felice di essere arrivato terzo in una gara così difficile. Grazie alla squadra, in Australia è il mio risultato migliore. Sono partito bene, poi ho perso posizioni durante il cambio gomme. Sono davvero felice”.

ALONSO. Lo spagnolo predica ottimismo e mostra buonumore. Non si perde in dettagli e coglie l’occasione per elogiare la tattica stabilita dalla squadra: “Abbiamo fatto una gara solida e preso punti su tutti i nostri rivali, da Hamilton a Schumacher. Dopo l’incidente è stato tutto perfetto, il team ha fatto un’ottima strategia: ero settimo e sono finito quarto, è andato tutto alla perfezione. Quando mi sono trovato alle spalle di Felipe forse avevo la possibilità di andare ancora più veloce ma sappiamo che è molto difficile sorpassare in Formula 1 e fra compagni di squadra non si deve certo prendere rischi inutili“.

Gp Australia: Button Re di Melbourne, Kubica e Massa sul podio

Jenson Button è il vincitore del Gran premio di Australia. A Melbourne, gli altri stanno tutti dietro al campions del mondo 2009: secondo Robert Kubica su Renault, terze e quarte le Ferrari di Felipe Massa e Fernando Alonso mentre l’altra McLaren – quella di Lewis Hamilton – non riesce a spuntarla per la conquista della quinta piazza, che va a Nico Rosberg. La classifica piloti dopo le prime due gare vede stabile al comando la Rossa di Fernando Alonso, a ruota quella di Massa (37 lunghezze a 33). Anche Button supera la soglia dei 30 punti (31). La graduatoria costrutturi parla in maniera netta la lingua di Maranello: Ferrari in testa con 70 punti, McLaren seconda a 54. Il successo di Button è un dominio – 12 secondi di distacco per Kubica che riesce a stare davanti al terzetto agguerrito che gli sta a ruota fino alla fine. Tra il secondo arrivato e il quinto, unja forbice di 4 secondi appena.