Un altro duro colpo per la USF1. Mentre i principali protagonisti della prossima stagione di Formula 1 sono già al lavoro sui circuiti di Spagna, la neonata scuderia statunitense deve ancora presentare il team e le vetture. Ma il vero problema riguarda l’aspetto economico della USF1 che avrebbe perso anche un partner come il fondatore di Youtube. Il team americano di Charlotte ha per ora confermato solo un pilota, l’argentino Josè Maria Lopez, ma ci sono diversi motivi per credere che difficilmente potrà essere in griglia il prossimo 12 marzo in Barhain. Il presidente della Fia, Jean Todt è stato molto chiaro: “il regolamento impone che le squadre non saltino neppure un Gran Premio” ha detto il francese ex Ferrari, dopo che alcune voci avevano indicato addirittura in 3 le gare a cui i team avrebbero potuto non partecipare senza subire l’esclusione dal mondiale.
jean todt
USF1 e Campos Meta 1: le prime tre gare sono a forte rischio
La Formula 1 perde i pezzi. Non siamo ancora al terremoto, ma la situazione in seno alle iscrizioni del campionato 2010 si è fatta delicata. Pochi giorni fa abbiamo parlato dei problemi economici della Campos Meta 1 che deve ancora saldare i debiti con la Dallara – l’azienda che si sta occupando dello sviluppo delle monoposto del team spagnolo. Adesso il presidente della Fia Jean Todt ammette che anche la USF1 potrebbe non essere in pista nel Gran Premio del Bahrain. Secondo l’ex direttore sportivo della Ferrari, infatti, le due scuderie potrebbero saltare le prime tre gare dell’anno, ma questo non comporterebbe alcuna penalità nei loro confronti. A conferma del delicato momento della F.1, c’è anche il duro lavoro di Bernie Ecclestone che sta cercando di aiutare la USF1 e la Campos Meta 1 a superare gli attuali problemi e a schierarsi regolamente in griglia il prossimo 14 marzo. Tuttavia entrambi i team non hanno ancora ufficializzato i due piloti e, a differenza della Virgin Racing e della Lotus – le altre due neonate scuderie – la USF1 e la Campos Meta 1 sono ancora lontane dal provare in pista i prototipi.
Todt: “Nè con Schumacher nè con la Ferrari, ma con la Fia”
Jean Todt scopre le carte. “Sono un tifoso della Fia, non della Ferrari” ha dichiarato il presidente della Federazione che dallo scorso autunno ha preso il posto di Max Mosley. Ieri ricorrevano i primi 100 giorni di mandato del francese ex Ferrari che alla stampa ha dichiarato: “Non ho rilasciato nessuna intervista dal primo giorno che mi sono insediato come nuovo presidente della Fia. Adesso vorrei rompere il silenzio”. E dopo 100 giorni, Todts ha voluto prima ricordare che la Federazione non si occupa solo di macchine: “La Fia è anche ambiente, viabilità e sicurezza: tutte cose molto importanti, ma che passano sempre sotto silenzio. Aiutare a salvare molte vite è il nostro principale obiettivo”.
Briatore: “Lontano dalla F.1 per tanto tempo”
Il rapporto tra Flavio Briatore e la Formula 1 è arrivato al termine. Nonostante l’ipotesi di non rivedere più nel Circus l’ex team manager della Renault sembra così strana, Briatore ha confermato che per un bel pezzo non ha intenzione di tornare sui circuiti. Dopo essere stato accusato della vicenda che ha visto coinvolto Nelsinho Piquet (costretto ad uscire di pista nel Gran Premio di Singapore per favorire il compagno di squadra Fernando Alonso, almeno questa è la tesi del brasiliano), radiato dalla Fia, quindi scagionato (ma solo perché la Federazione non poteva prendere decisioni in merito) dal Tribunal de la Grande Istance di Parigi, Briatore ha deciso di dire addio alla F.1. “Dovranno fare a meno di meno per lungo tempo. Mi voglio prendere tutto il tempo necessario per il mio nuovo ruolo di padre” ha detto l’ex manager della scuderia francese .
F1 2010 scommesse, Hamilton grande favorito. Fiducia in Schumacher
Stagione 2010 alle porte: la Formula 1 si veste di nuovo e, sotto la guida del duo Bernie Ecclestone e Jean Todt, prova a scrollarsi di dosso il polverone fatto di scandali (come non richiamare alla memoria, tra tutte, la vicenda che ha coinvolto Flavio Briatore, la Renault e Piquet jr.) che ne ha segnato in maniera indelebile la stagione appena conclusa con l’iridato di Jenson Button.
Tra le note lietissime del 2009, l’avventura felice di Ross Brawn che, all’esordio in F1 con la Brawn Gp è riuscito a compiee un’impresa difficilmente ripetibile: quella della doppietta, titolo piloti e titolo costruttori. A favorirne la riuscita, vero, il difficile percorso di Ferrari (mai pericolosa dopo lo sciagurato incidente occorso a Felipe Massa) e McLaren (competitiva con Lewis Hamilton solo nel finale di stagione) ma, oltre alle circostanze favorevoli, vale la pena elogiare le capacità tecniche e professionali di un mostro sacro come Brawn.
F1 2010: il ritorno di Schumi, prime reazioni
Che il ritorno nel circo della Formula 1 di Michael Schumacher lasciasse indifferenti, èera ed è un paradosso. Infatti, non sono tardate le prime reazioni – in tal proposito – di chi ha fatto o fa parte a pieno titolo del mondo dei motori che rombano. Sotto analisi almeno due aspetti: in primo luogo, il rientro effettivo del sette volte campione del mondo alla guida di una monoposto; in secondo luogo, il fatto che lo abbia fatto in accordo con la Mercedes. Lui, volto simbiotico della Ferrari.
“Schumi fa parte della mia famiglia, sarebbe inopportuno approfittare dei nostri legami per commentare le sue scelte. Lascio a lui – dice il neo presidente della Fia, Jean Todt – l’incombenza di esprimersi…”.
Assolutamente piene di aspettative, le frasi rilasciate da Ross Brawn, team principal della Mercedes Gp, presso la quale Schumacher si è accasato:
“Ho grande fiducia in lui e mi ha detto che può farcela. Ho chiesto a Michael se può essere ancora competitivo e lui è il miglior giudice di se stesso”.
Entusiasmo anche per Nico Rosberg, nuovo compagno di squadra di Schumi:
F1 2010: Fia, Fota, Ferrari e Vatanen commentano rinunce (Toyota) e dubbi (Renault)
E’ il momento della rabbia, cui seguirà quello – a dati di fatto metabolizzati – della rassegnazione. Ad assistere al Mondiale di Formula Uno 2010 senza parte dei protagonisti indiscussi del circus dei motori. Per ora l’addio recente è quello della Toyota, che ha annunciato di non prendere parte alla stagione prossima per evidenti motivi di crisi economica.
A questo, si aggiungono gli abbandoni già annunciati di Bmw e Bridgestone. Cui va a fare compagnia l’eventuale rinuncia della Renault che, tuttavia, ha preso ancora del tempo per decidere. E’ ancora il momento della rabbia perchè, agli annunci appena enunciati, hanno fatto seguito più di una reazione. La prima è arrivata dalla Fia, secondo cui la Toyota è in una posizione delicata perchè i vertici del team giapponese avevano firmato a luglio il rinnovo del Patto della Concordia, col quale si sono vincolati alla F1 – con annessi diritti commerciali – fino al 2012.
F1, Renault fuori dal Mondiale 2010?
Si è già detto del clamoroso addio di Toyota alla Formula Uno, annunciato in una valle di lacrime dai vertici del club, giunto peraltro dopo le defezioni di colossi quale la Bmw, la Honda e la Bridgestone, ma pare che per il circo dei motori non sia ancora tutto. Come se non bastasse, arrivano le grosse perplessità di Renault che ha già annunciato di non sapere quale scenario si prospetterà per la scuderia nel 2010: forse la casa francese parteciperà al Mondiale, forse no.
Rischia di diventare l’ennesima batosta per un contesto che – con l’avvento di Jean Todt alla Presidenza Fia – avrebbe dovuto risollevarsi e cancellare gli scandali più recenti – uno dei quali ha visto come protagonista proprio la scuderia francese – ma in realtà vede davanti a sè nubi nere e cariche d’acqua. Inutile nascondere che le parole dell’Amministratore Delegato di Renault, Carlos Ghosn, non siano affatto servite a sciogliere i dubbi:
Gp Abu Dhabi, le libere alle McLaren. Kovalainen precede Hamilton
Seconde libere
1. Heikki Kovalainen (Fin) McLaren 1’41″307;
2. Lewis Hamilton (Gbr) McLaren-Mercedes 1’41″504;
3. Jenson Button (Gbr) Brawn GP 1’41″541;
4. Sebastian Vettel (Ger) Red Bull 1’41″591;
5. Kamui Kobayashi (Jap) Toyota 1’41″636;
6. Sebastien Buemi (Svi) Toro Rosso 1’41″683;
7. Mark Webber (Aus) Red Bull 1’41″684;
8. Rubens Barrichello (Bra) Brawn GP 1’41″831;
9. Nico Rosberg (Ger) Williams 1’41″931;
10. Kimi Raikkonen (Fin) Ferrari 1’41″987;
11. Adrian Sutil (Ger) Force India 1’42″180;
12. Kazuki Nakajima (Jap) Williams 1’42″245;
13. Nick Heidfeld (Ger) BMW-Sauber 1’42″278;
14. Jarno Trulli (Ita) Toyota 1’42″409;
15. Vitantonio Liuzzi (Ita) Force India 1’42″530;
16. Fernando Alonso (Spa) Renault 1’42″782;
17. Giancarlo Fisichella (Ita) Ferrari 1’42″932;
18. Romain Grosjean (Fra) Renault 1’43″021;
19. Jaime Alguersuari (Spa) Toro Rosso 1’43″022;
20. Robert Kubica (Pol) BMW-Sauber 1’43″708.
Todt Presidente Fia, le prime reazioni
Il vincitore e lo sconfitto. Ovvero, Jean Todt e Ari Vatanen. Per il francese, l’incarico a Presidente Fia è arrivato in seguito ad una votazione netta: punteggio chiaro, con il finlandese a cui non resta che insaccare la batosta e tentare di ripartire. Le prime dichiarazioni a caldo, dopo l’avvenuta proclamazione, sono proprio dei due candidati. Jean Todt ha toccato più di un argomento e coinvolto più di un personaggio nella sua analisi post – voto:
“Voglio creare una commissione disciplinare indipendente. Le ultime controversie hanno aperto gli occhi alla gente. Potrei nominare un vice che mi coadiuvi nell’attività: Michael Schumacher per me è come un figlio, ci sarà sempre un posto per lui. C’è stato prima, c’è adesso e ci sarà anche dopo. Non è vero che io ho avuto dei problemi con Luca Cordero di Montezemolo, è stato anzi la prima persona che ho sentito oggi dopo essere stato eletto e anche ieri sera mi ha mandato un messaggio sms molto carino. Rispetto alla vicenda che ha coinvolto Flavio Briatore, la competenza è del tribunale civile, la Fia non è coinvolta direttamente. Quello che conosco dell’organizzazione è dietro la porta. Ora quella porta devo aprirla”.
Gli fanno seguito le dichiarazioni di resa, ma anche la ferma contrarietà, di Vatanen, a cui è parso che l’intento dei più sia stato quello di cambiare – come accade spesso – per non cambiare nulla:
Fia: bye Mosley, Todt Presidente; per Vatanen è batosta
Finisce come preannunciato da tempo: Jean Todt è stato eletto nuovo Presidente Fia (Federazione Internazionale Automobilismo) sconfiggendo nettamente il proprio avversario, il finlandese Ari Vatanen in quello che pare essere senza alcun dubbio un verdetto plebiscitario. Scontata l’elezione dell’ex Ferrari e Peugeot, a cui tocca l’arduo compito di sostituire Max Mosley in una fase cruciale per la Formula Uno.
Il circus dei motori, infatti, sta vivendo un periodo non facile a seguito degli scandali avvenuti a ruota e che hanno coinvolto più di una scuderia (in tempi recenti, Renault e McLaren) e personaggi che erano vero riferimento del contesto (Flavio Briatore in primis, con l’ex vertice Fia Max Mosley appena a ruota). Prendere le redini della F1 in questa fase è impresa delicata ma anche affascinante: al neo Presidente toccherà inevitabilmente riportare credibilità in uno sport che ha smesso di essre limpido e trasparente.
Max Mosley: “Fia, Todt è Presidente ideale”
L’avvicinarsi dela pensione (mandato in scadenza, ndr) sta ringalluzzendo Max Mosley che, da qualche tempo a questa parte, non perde occasione per rilasciare dichiarazioni inerenti al presente più immediato e al futuro più prossimo del contesto della Formula Uno.
Stavolta, dopo aver sentenziato ulteriormente sull’episodio che ha interessato la Renault e Flavio Briatore attaccando nuovamente l’operato di quest’ultimo, è tornato a sviluppare il “Mosley-pensiero” a proposito del successore in Fia. Stavolta, non c’è condanna nelle sue parole ma unappoggio incondizionato verso clui che, a detto di Mosley, può essere considerato l’nico vero erede ai vertici della Federazione. Ovvero, Jean Todt.
Tuttavia, vista l’antipatia che suscita il personaggio a più di un addetto ai lavori e a buona parte delgli appassionati, non siamo sicuri del fatto che abbia reso un servigio all’ex ferrarista:
Montezemolo: “Ferrari, Alonso – Massa per un super 2010. Fia, servono regole certe”
Luca Cordero di Montezemolo a tutto campo. Il Presidente della Ferrari, capace di mettere la faccia davanti alle telecamere in un momento difficile per la scuderia di Marannello che coincide con scarsi risultati e problemi di assetto della macchina assai visibili, torna a parlare. E lo fa da leader: riconoscendo ciascuno dei limiti evidenziati dalla monoposto nella stagione din corso e annunciando che il 2010 sarà l’anno del pronto riscatto.
La ricerca e il lavoro di sviluppo della nuova vettura è già cominciato da tempo, al punto da tralasciare ogni ritocco e intervento sulle vetture attuali: non valeva la pena investire su una macchina che, a metà stagione, era già tagliata fuori da ogni possibilità di competizione, sia rispetto alla classifica costruttori che a quella dei piloti. In più, in questo lasso di tempo recente, va annotato l’ingaggio già ufficializzato di Fernando Alonso e la rescissione anticipata del contratto di Kimi Raikkonen.
La nuova squadra targata Maranello 2010 avrà quali terminali ultimi proprio Alonso e il rientrante Felipe Massa. Giancarlo Fisichella terzo pilota. Alle telecamere di Sky Tg24, Montezemolo ha parlato in maniera franca, assumendo impegni e responsabilità:
F1: dossier Fia su caso Briatore, spunta Mister X. Flavio pronto alla contro mossa?
Lo abbiamo lasciato senza neppure averlo potuto vedere, ascoltare, sentirlo replicare. La risposta di Flavio Briatore alle accuse e alla successiva condanna inflittagli dalla Fia – radiazione a vita dalla Formula 1 – sta per ora tutta nel breve inciso dato in pasto al Daily Mirror:
“Lascio per il bene del team” (frase antecedente alla radiazione ma relativa alle precedenti dimissioni, ndr).
A scelto di tacere, un gesto che lascia più di una interpretazione. A parlare, dopo la sentenza, ci hanno pensato in tanti (Piquet jr., Max Mosley tra i primi; a ruota Nico Rosberg, arrivato secondo a Singapore 2008 e fermo nel rivendicare una vittoria legittima e mai arrivata) ma arriva poche ore fa la presa di posizione di Bernie Ecclestone, patron del circo dei motori, il quale non può che esternare la propria solidarietà a Briatore.
Anche in questo caso, poche parole che vanno in soccorso del general manager italiano, con cui Ecclestone non è affatto in cattivi rapporti, lasciate in mostra sul quotidiano on line “El Mundo“:
“E’ una punizione troppo dura, non la meritava. Le scuse avrebbero dovuto aiutarlo”.