Jean Todt e Berger illuminano Vettel


Non mancano i complimenti per Sebastian Vettel. Gerhard Berger ed il presidente della FIA Jean Todt hanno lodato l’ottimo lavoro svolto dal tedesco nel 2011. L’austriaco ex pilota della Ferrari lo ha indicato come il miglior pilota in F1, mentre Todt che non smette di incoraggiare Schumacher, ha ammesso che i suoi record sono in serio pericolo.

Il ragazzo è semplicemente fantastico ed è anche con la squadra migliore” ha spiegato BergerNel frattempo è diventato il miglior pilota da corsa in Formula Uno”.

L’anno scorso ero indeciso tra Alonso ed Hamilton, ma dopo questa stagione devo dire che è il migliore” l’austriaco ex direttore e co-proprietario della Toro Rosso ha anche pronosticano un ennesimo dominio nel 2012 da parte della Red Bull.

Anche Jean Todt è d’accordo con Berger, ma confrontando Schumacher e Vettel si è soffermato sul discorso record. Il sette volte campione del mondo quando nel 1995 vinse il suo secondo titolo aveva 26 anni, quindi Sebastian è in regola, se non in anticipo, con i tempi.

L’Aci incorona gli italiani: sono attenti alla velocità

L’esperienza italiana rispetto alla guida è avidente se rapportatat a quela degli altri automobilisti europei: lo si evince da una ricerca presentata dall’Aci e dagli altri Automobile Club internazionali in concomitanza con la terza edizione di eSafety Challenge, ovvero l’iniziativa annuale che sensibilizza i conducenti ai sistemi elettronici per la sicurezza stradale.

Sotto la supervisione di un attento Sebastian Vettel, campione del mondo di Formula 1, si è dato largo spazio alla tematica della velocità e dei limiti inerenti con attenzione al sistema di speed alert, l’unico dispositivo conosciuto più in Italia che nel resto d’Europa. Le parole del presidente di Aci, Enrico Gelpi, sono in tal senso chiare:

F1, le squadre rifiutano il ritorno dei test


In occasione del Gran Premio d’Europa il presidente della FIA Jean Todt ha intenzione di discutere coi team di Formula 1 la reintroduzione dei test durante la stagione. Decisione che darebbe ai giovani piloti provenienti dalle categorie inferiori l’occasione di mettersi in vetrina.

La proposta avrebbe dovuto suscitare entusiasmo, ma in questi giorni si è assistito ad un vero e proprio rifiuto dei team, contrariamente alteam Ferrari che accoglie a braccia aperte la proposta. Si presentano così i presupposti per dividere l’opinione in Formula 1.

Piccoli team e Red Bull si sono opposti. La minaccia di un possibile aumento dei costi è il motivo di questa posizione, ma la Red Bull che non soffre di problemi finanziari è consapevole che il suo punto forte sta proprio nella progettazione a porte chiuse e quindi nell’intuito del progettista Adrian Newey che negli ultimi anni ha realizzato bolidi in grado di vincere campionati.

Così Christian Horner si è giustificato ad Austosport:” Penso che l’equilibrio che abbiamo è giusto, con i test nella pre-stagione e nel dopo stagione con i giovani piloti. E’ vantaggioso sia per le grandi squadre che per le piccole”.

Otmar Szafnauer dalla Force India ha espresso così la sua opinione:”Quando ero alla Honda avevo contestato il divieto dei test, ma guardandomi indietro penso di aver sbagliato. Nessun test durante la stagione consente di risparmiare un sacco di soldi”.

Il presidente della FOTA e team principal della McLaren Martin Whitmarsh, assumendo una posizione centrale ha così spiegato il suo dissenso:” Molte squadre vorrebbero più prove, ma dobbiamo essere più rispettosi verso le piccole squadre. Col divieto abbiamo avuto modo di contenere i costi”.

La Ferrari è tra i team che invece è disposta a far provare le proprie macchine durante il campionato. Come ben sappiamo a Maranello diversamente dai team