Stewart consiglia la McLaren ad Hamilton


Sir Jackie Stewart non vede posto migliore che alla McLaren per l’ex campione del mondo Lewis Hamilton. Sia la Red Bull che la Ferrari possono accogliere il talento britannico, ma non è detto che Webber se ne andrà a termine 2012, mentre a Maranello c’è Alonso, col quale Lewis non ha vissuto serenamente nel 2007. Secondo Stewart il team di Woking si adatta meglio a Lewis:

Penso che la McLaren sia una delle migliori squadre di corsa che ci sia mai stata in Formula Uno

F1, Stewart critica Tilke, KERS e ali mobili


Arrivano pesanti critiche per Tilke, l’architetto personale di Ecclestone che negli ultimi anni ha disegnato il maggior numero degli attuali circuiti presenti in Formula 1. Jackie Stewart interviene criticando il progettista per aver realizzato piste incapaci nel selezionare i veri piloti, ovvero quelli che non commetto errori.

Il KERS e l’ala mobile sono i più recenti diversivi adottati dalla FIA per tentare di incrementare il numero dei sorpassi e dunque dello spettacolo, ma l’ex 3 volte campione del mondo sconsiglia queste soluzioni costosissime, riferendosi ancora una volta all’ultimo GP del 2010, quello che vide assegnare il titolo a Vettel dopo una straziante e subita gara di Alonso.

Stewart è felice di non assistere a gare pericolose come quelle di una volta. Tanti sono stati gli amici ed i concorrenti che l’ex pilota ha visto morire. La sua Formula 1 era fatta di uomini che rischiavano ad ogni curva la propria vita, perché i rischi erano altissimi e l’attenzione sulla sicurezza non era concentrata come lo è adesso.

Ogni circuito manca di originalità, sembrano tutti gli stessi e nessuno è realizzato con curve dove il pilota potrebbe essere costretto all’errore. Penalità che oltre a selezionare il conducente realmente più bravo, permetterebbero un consistente aumento dello spettacolo, quello vero costituito dai più bravi piloti del mondo alla guida delle macchine più veloci del mondo.

No ai circuiti fatti su misura per soddisfare la golosità economica del padrone Ecclestone

JACKIE STEWART si unisce a Genii, proprietaria della Lotus-Renault


Il 2011 rappresenta un anno decisivo e di conferma per le politiche della Genii Capital, la società che ultimamente è riuscita a rilevare l’intero team dalla Renault aggiungendone il marchio e prestigio Lotus.

Gerard Lopez è un uomo intelligente, spieghiamolo subito. L’attuale Lotus-Renault pilotata da Kubica e Petrov non appartiene a nessuna delle due case, infatti la Renault ha ceduto tutte le sue azioni e fornisce solo i suoi motori, mentre la Lotus è lo sponsor principale, quindi non è un proprietario. La Genii Capital è una società di investimenti che ha acquistato il team di Estone esclusivamente per sfruttare la piattaforma della Formula 1, attraverso la branca Geni Business Exchange(marchio visibile sui fianchi della vettura), per promuovere i suoi progetti ad aziende che lavorano nel settore automobilistico.

Proprio per questo motivo è stato creato il collegamento con Jackie Stewart, l’ex tre volte campione del mondo infatti servirà a sua volta a indirizzare la Geni Business Exchange a tutte quelle aziende del campo. Stewart infatti è l’uomo migliore per questo genere di operazioni, in quanto dopo il ritiro dalle corse è stato sempre impegnato negli affari che girano attorno alla Formula 1, esempio il legame tra Ford e Rolex, oppure tra Royal Bank of Scotland e Team Williams.

F1, Sir Jackie Stewart: “Riforma subito; senza sponsor è la fine”

Jackie-stewartFulmini e tuoni anche dalla bocca di Jackie Stewart, che della Formula 1 è una leggenda vivente. Sir Stewart, infatti, si è detto davvero spaventato – impaurito è il termine che traduce nel migliore dei modi le sue preoccupazioni – in seguito allo scandalo, l’ultimo in serie, che ha coinvolto il mondo dell’automobilismo.

Protagonisti, in sequenza: Flavio Briatore, Nelson Piquet jr., Renault. E’ pur vero, tuttavia, che ridurre quanto è accaduto a tre nomi isolati sarebbe forse improprio: ciò che tiene sulle spine, infatti, non è quello che già è venuto a galla ma la possibilità che possa esserci parecchio altro.