Fino a 15 anni. Tanto bisognerà attendere per riuscire ad avere un Gran Premio di Formula Uno a Roma. E’ questa l’incredibile confessione del Presidente di Federlazio Maurizio Flammini che ha spiegato come mai da tempo si parla del Gran Premio all’Eur, ma non si concretizza mai.
Alcuni Paesi, vedi il Qatar, il Bahrain o più recentemente gli Stati Uniti, appena hanno proposto di ospitare una gara di Formula Uno nel giro di pochi mesi, un anno al massimo sono riusciti ad organizzarla. Da noi? Ci vogliono dai 6 ai 15 anni. Tutta colpa della maledetta burocrazia italiana che limita non solo lo sport ma anche l’imprenditoria in generale.
Eppure di remore ce ne sarebbero poche visto che al patron della Formula Uno Bernie Ecclestone i circuiti cittadini piacciono, e la città di Roma sarebbe onorata dall’ospitare un evento sportivo così importante e remunerativo per la città. Invece
non si può fare, c’è il problema della burocrazia. Io sto collaborando al Gran Premio di New York che spero vada in onda presto. La burocrazia ferma a Roma migliaia di progetti, non solo la Formula Uno. Dobbiamo combattere contro la burocrazia. Non è pensabile che un accordo di programma, alla base di qualsiasi iniziativa imprenditoriale che si possa fare sul territorio, ha una durata che va dai 6 ai 15 anni, perchè qualsiasi iniziativa in questo mondo così veloce in sei anni è diventata vecchia, figuriamoci in quindici.
E’ questo lo sfogo di Flammini che sembra ormai avere mollato ogni sogno di vedere sbarcare una corsa nella Capitale. Stando ai tempi indicati dal presidente di Federlazio, essendo stato proposto nel 2009, nella migliore delle ipotesi potremmo vedere questo Gran Premio nel 2015. Ma siccome ormai il progetto sembra più abbandonato che in corso d’opera, il sospetto è che l’unico Gran Premio d’Italia che potremo continuare a vedere, ad esclusione di quello di San Marino, sarà a Monza.
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