F1, non solo spettacolo con le Pirelli


Con questo articolo vogliamo spiegare quali sono i dubbi che in questa fase pre-stagionale sono presenti tra le diverse squadre di Formula 1. L’alto degrado che gli pneumatici Pirelli subiscono sono frutto di uno studio appositamente premeditato dalla casa italiana proprio per incentivare lo spettacolo durante le gare, ma dietro a questo appetibile fattore si nasconde una dubbiosa conseguenza. Il forte degrado costringerà le squadre a ridurre la durata dei test liberi del venerdì. Il risultato? Meno sviluppo per le gare successive e meno occasioni per i giovani di testare le macchine più veloci del mondo.

Ogni squadra porta 11 treni di gomme per l’intero week-end. Considerando che 3 treni(2 set Hard – 1 set Soft)vengono utilizzati durante le prove libere del venerdì rimangono per i restanti giorni 8 treni. Da notare il fatto che le prove libere devono essere gestite nella maniera ottimale, soprattutto quando i team provano componenti nuove, perché l’alto degrado delle gomme(l’attuale degrado riduce di 6 secondi la prestazione di uno pneumatico) non permette a gli ingegneri di effettuare confronti tra le varie prestazioni che un pilota effettua.

Si arriva al sabato. Prima delle qualifiche i piloti utilizzano altri due set e dunque la pole position viene contesa con 6 treni, ma in considerazione della gara domenicale il pilota dispone di 3 set per effettuare l’intero programma. A questo punto è evidente che i piloti dovranno eseguire la loro prestazione in un singolo giro secco, perché da come si è constatato negli ultimi test,dal secondo giro in poi le prestazioni dello pneumatico alzano i tempi di 1 secondo compromettendo l’esito della qualifica stessa.

Button elogia Pirelli:”Mi aiuteranno!”


Si mette bene questo 2011 per Jenson Button. Il pilota trova più adatte al suo stile le nuove Pirelli, diversamente dalle Bridgestone che durante il 2010 non gli hanno permesso di eguagliare le prestazioni del compagno Hamilton, soprattutto durante le qualifiche del sabato.

Mi piace la sensazione dello pneumatico” ha spiegato l’inglese “ il posteriore è molto stabile quando si entra nelle curve ad alta velocità e quando si frena prima delle curve lente. Questo è quello che avevo bisogno”.

Jenson come Felipe Massa ha diverse volte criticato le Bridgestone, ma diversamente dal ferrarista il suo ritardo ha evidenziato le prestazioni in qualifica, mentre in gara nelle distanze lunghe riusciva ad ottenere prestazioni migliori.

Incominciano a comparire anche i piccoli lati negativi sulle Pirelli, infatti Button non nega le zone deboli delle gomme, che forse potrebbero essere risolte col giusto bilanciamento della vettura. Il 2011 rappresenterà l’anno del compromesso tra prestazioni veloci e prestazioni costanti per lunghi tratti, infatti come spiega l’ex campione del mondo 2009 quest’anno si avranno due mescole completamente diverse tra loro. Le gomme supersoft troveranno impiego per giri veloci, ma il loro degrado sarà veloce, mentre per i percorsi lunghi si opterà per l’altra mescola.

Heidfeld e Pirelli, Nick vuole ritornare in F1


In questi giorni proprio in Italia il futuro fornitore di pneumatici Pirelli sta testando 4 tipi diversi di mescola per studiare ed adattare i composti alle esigenze della Formula 1. La macchina in uso per i suddetti test è la Toyota del 2009, una macchina veloce e vicina alle prestazioni delle auto attuali, ma allo stesso tempo imparziale in quanto non partecipa a nessuna competizione sportiva conseguentemente al ritiro del colosso giapponese.

Pirelli torna protagonista in Formula 1 dopo un’assenza di ben 20 anni e proprio per venire in contro alle esigenze delle corse ha ingaggiato uno tra i piloti più esperti che lo sport potesse offrire, Nick Heidfeld. Il pilota 33enne dopo il ritiro della BMW-Sauber ha dovuto accettare il ruolo di riserva nel neo team Mercedes, ma fondamentalmente il suo lavoro svolto in questa stagione, in mancanza di test si è concretizzato esclusivamente sul simulatore in fabbrica e dietro le quinte durante gli eventi di gara.

Nick non ha mai avuto intenzione di abbandonare le gare ed è per questo che il pilota ha accettato il ruolo di tester per la Pirelli. Il tedesco sa benissimo che grazie all’assenza dei test, essere a conoscenza del comportamento degli pneumatici è un fattore chiave fondamentale che può sicuramente fare la differenza l’anno prossimo, quando tutti i team si ritroveranno a lavorare con nuovi pneumatici, dei quali non si conosce proprio niente.