Yeongam F1, alla scoperta dei segreti


Quart’ultimo appunto, campionato già deciso, non per questo la Formula 1 perderà colpi, anzi sarà interessante osservare quale team si avvicinerà di più alle prestazioni della Red Bull, perché chi finisce veloce questo mondiale, sicuramente avrà un buon inizio l’anno prossimo e poi c’è ancora il sesto posto da decidere nel campionato costruttori.

55 giri decideranno chi sarà il vincitore della seconda edizione del Gran Premio di Corea, un giro è lungo 5.615 km, in totale si correrà per 308.630 km. Il circuito richiede un altissima deportanza, nel rettilineo la velocità massima raggiungibile è di 316 km\h.

Acceleratore schiacciato al massimo per il 55% del giro, servono 148.5 kg di benzina per l’intera gara. Al giro si consumano 2.70 kg. Ogni 10 kg di benzina tolgono 4 decimi di tempo al giro.

Poche frenate, circa il 20% nel giro, ci sono 18 curve, ma solo 9 richiedono una frenata media alta.

Il tempo necessario per un pit stop, compreso l’attraversamento della pit lane è i 25 secondi circa.

GP Corea, ecco come Alonso ha tagliato la testa al Toro


La vera gara è cominciata al 18mo giro e se fosse stato per Webber forse non sarebbe mai iniziata, perché l’australiano, diversamente da Hamilton che fremeva dalla voglia di tuffarsi nell’acqua, non voleva correre. Mark Webber chiude amaramente la sua domenica Coreana quando all’ingresso della safety car sbaglia e va in testa coda, vedendosi inevitabilmente scontrato da Rosberg, quest’ultimo autore di un buon sorpasso iniziale su Hamilton.

Vettel primo, Alonso secondo ed Hamilton terzo. La pista continua ad asciugarsi, mentre in tv compaiono i primi pronostici che intravedono il tedesco leader in classifica.

Per la prima volta in campionato assistiamo ad uno Schumacher aggressivo, ma solo nella fase iniziale, quando sfrutta il suo assetto per sorpassare Kubica. Il sette volte campione del mondo finirà alle spalle del podio con la migliore prestazione nella sua seconda carriera sportiva.

Ennesimo ritiro per Trulli, per problemi sempre risalenti al sistema idraulico. Al 27mo giro Button perde la quinta posizione, mentre Luca Di Grassi si ritira. Jenson nella speranza di ripetere ciò che è successo in Cina ed in Australia monta le intermedie, scelta che non lo pagherà al termine della gara, in quanto il pilota finirà oltre la top ten.

Poi al 31mo giro è Buemi a costringere la safety car a ritornare in pista, per via dell’incidente con Glock. Nel frattempo i piloti sfruttano l’occasione per sostituire i pneumatici. Per la prima volta in quest’anno la sorte non grazia la Ferrari, infatti si riscontrano problemi all’anteriore destra di Alonso che costringerà il pilota a rientrare alle spalle di Hamilton.

Sarà stata la pressione o forse il caso, ma nel giro seguente Alonso riprende la seconda posizione grazie ad un errore del pilota McLaren, mentre Felipe Massa si accoda al gruppo.