Howett smentisce il ritiro Toyota

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In tanti hanno sempre scommesso in un ritiro del colosso giapponese dalla Formula Uno, ma proprio in questi giorni, mentre lo sport automobilistico sta passando un periodo sicuramente non facile, il presidente della Toyota ci tiene a precisare l’impegno della casa nella massima categoria. L’iscrizione per il campionato 2010 è stata presentata, anche se a determinate condizioni richieste dalla FOTA stessa. Intanto la Toyota guarda lo sport con un impegno non inferiore alla stagione 2012.

FIA vs FOTA, la guerra continua

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Nonostante le 9 squadre appartenenti all’associazione dei team in F1 abbiano inviato le loro iscrizioni per il campionato 2010, il braccio di ferro tra quest’ultimi e la Federazione dell’auto non è ancora finita, anzi la vera battaglia sarà combattuta proprio nella prima decade di giugno, prima dell’attesissimo 12 giugno, giorno che abitualmente viene usato dalla FIA per pubblicare i nomi delle squadre partecipanti alla prossima stagione. Stefano Domenicali, team boss della Ferrari, spiega cosa sta accadendo in questi giorni.

F1: Trulli ha fiducia in Toyota

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C’è ancora chi ci crede veramente nel potenziale del colosso giapponese e questa persona è proprio il pilota Jarno Trulli. L’italiano trovatosi a Montreal ha partecipato ad una intervista, spiegando il calo di prestazioni che la squadra ha subito nei due ultimi GP dopo l’ottimo inizio e lo sfioramento della fatidica vittoria del Bahrein. La fiducia non è l’ultima a morire e Jarno questo non lo ha dimenticato.

F1: la FOTA da speranza, ma a compromessi

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Diciamo che quasi tutti i team si sono iscritti al campionato 2010 di Formula Uno, anche se si tratta di un impegno con riserva, infatti la FOTA ha dettato tutte le condizioni che la Federazione dovrebbe rispettare affinchè l’impegno in Formula Uno prosegui senza problemi. La principale clausola è il mantenimento dell’attuale regolamento 2009, modificato solo da alcune proposte della FOTA stessa.

Glock teme il ritiro della Toyota

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Recentemente si era parlato del presunto ritiro della Toyota dalla Formula Uno. Attualmente la casa in questione è l’unico colosso automobilistico orientale rimasto nella massima categoria, dopo che la sorella Honda si è ritirata vendendo l’attuale Brawn GP. Molti dirigenti della casa giapponese spiegavano che le notizie erano solo voci, ma Timo Glock incomincia ad avere seri dubbi sul futuro del suo datore di lavoro.

Briatore deride i nuovi team

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Aver paragonato la Formula Uno ad una GP3 non bastava, infatti anche Flavio Briatore ha detto la sua e in maniera più pesante rispetto alle ultime critiche della Ferrari. Il prestigio, l’unicità e la credibilità andranno perse se la FIA permetterà l’accesso a squadre minori, che fino ad oggi hanno partecipato a competizioni tutt’altre diverse dalla massima formula.

Richards insicuro di entrare in F1

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L’ex capo tecnico della BAR e della Benetton, David Richards, ha confessato di non essere ancora sicuro di iscriversi al campionato 2010 di Formula Uno. Grazie alle attuali regole che impongono un budget cup, sono state molte le squadre a presentare dei progetti e tra queste vi è anche Richards, nonostante non sia chiaro se l’uomo farà il suo ritorno con Prodrive, Aston Martin o una squadra del medio oriente. Mancano pochissimi giorni alla fine delle iscrizioni, ma fino a quando tutto non sarà chiaro, David non si iscriverà.

Virgin e Brawn, come finirà?

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Dopo il ritiro della Honda dalla Formula Uno, l’attuale Brawn GP salvata poco prima dell’inizio del nuovo campionato ha cercato in tutti i modi di trovare nuovi sponsor che finanziassero la squadra per il resto della stagione. Anche se non tanti, grazie alle stupende prestazioni su pista, gli sponsor sono arrivati, tra i più importanti ricordiamo la Virgin, compagnia con a capo il miliardario Richard Branson, che oltre a finanziare il team in ogni gara con una cifra di 250.000 $, ha sempre fatto capire di voler diventare sponsor ufficiale della Brawn. La conferma si aspettava a Barcellona, durante il GP, ma a quanto pare il miliardario non è convinto di fare il grande passo.