Ecco perché Alonso ha lasciato la Ferrari

La Ferrari è in una fase rivoluzionaria: con l’avvio della presidenza di Marchionne è stato fatto tabula rasa di tutto quello che aveva costruito Montezemolo, ostacolato perfino nella successione ad Ecclestone. Nell’apprezzare i tentativi di cambiare verso del nuovo presidente, ci si chiede comunque il perché dell’addio di Alonso. A rispondere ci ha pensato in un’intervista Flavio Briatore. 

Briatore si scaglia contro la Formula Uno

Questa Formula Uno? Una manifestazione con macchine tutte uguali in cui vince chi ha la tecnologia migliore. E’ questa, in sintesi, l’idea che Flavio Briatore ha di ciò che è diventato uno degli sport più spettacolari del mondo negli ultimi anni. Secondo il manager infatti la Red Bull lo scorso anno non ha vinto perché ha i piloti migliori, ma solo perché ha la tecnologia più avanzata. Ma questo non piace al pubblico che vuole vedere spettacolo, sorpassi e perché no, anche errori e malfunzionamenti dell’auto. Ed invece le uniche gare spettacolari erano quelle con la pioggia.

Per Briatore sarà Vettel a dominare il 2012


Quando parla Briatore, nonostante non rappresenti un’immagine pulita e corretta, c’è da ascoltare e prendere appunti. Questa volta l’italiano non parla facendo le solite supposizioni, ma porta numeri, numeri che sono frutto di una esperienza quasi ventennale in questo mondo.

Per Briatore il destino del campionato 2012 di Formula 1 è già scritto: Vettel dominerà e sarà per la terza volta campione del mondo.

Nemmeno Webber lo può battere più” questo il commento rilasciato da Flavio. Ricordiamo che Webber come Alonso è sosto gestione dell’imprenditore italiano, il ché gettare la spugna per il suo cliente australiano, fa intendere che una escalation all’interno della Red Bull, in stile Hamilton-Alonso 2007 o Button-Hamilton 2011 è improbabile.

Briatore è sicuro che anche il 2012 sarà noioso come quello di quest’anno e sempre per colpa della supremazia Red Bull:” Con le stesse regole, non vedo come loro (Ferrari) possano compensare il divario su Red Bull e McLaren. In 17 anni non ho mai visto una squadra recuperare 6 o 7 decimi in soli due mesi“.

Poi l’attenzione si è spostata da tutt’altra parte. Flavio Briatore ha considerato ridicola la situazione tra Hamilton e Massa, considerando le loro vicende come le avventure di “Stanlio ed Olio “. Ma Flavio è rimasto impressionato dell’evoluzione di Jenson Button, tanto che ha confessato il suo dispiacere per le precedenti valutazioni fatte in passato.

Briatore chiede se la Red Bull ha macchine uguali


Gran Premio di Monaco e subito sul circuito di Monte Carlo spunta il nome di Briatore. L’imprenditore italiano non può certo mancare all’appuntamento del principato, nonostante il suo allontanamento dalla Formula 1 dopo lo scandalo di Singapore nel 2008.

Qui Flavio ha residenza e proprio in queste ore si è riaffacciato sulla Formula 1 come opinionista. In realtà non ha mai staccato la spina, perché è il manager di Alonso e di Webber e proprio in soccorso del pilota australiano Briatore si è chiesto se la Red Bull stia garantendo lo stesso trattamento ricevuto da Sebastian Vettel.

Spero che la Red Bull sia una squadra abbastanza grande da poter garantire ai piloti vetture uguali”ha spiegato Flavio” Ma ogni volta che qualcosa succede, succede a Mark”.

Ho capito che bisogna avere un po ‘di fortuna, ma se lo stesso numero continua ad emergere ti chiedi cosa c’è sotto la ruota della roulette” poi Briatore ha continuato “Io non metto in dubbio l’onestà di Horner, ma quello che sta succedendo suona strano”.

A tal proposito vogliamo invece riportare un’intervista rilasciata dallo stesso Horner risalente al 22 ottobre 2010, parliamo del periodo che abbraccia il finale del campionato. In questa intervista i progetti futuri del team boss della Red Bull sono assolutamente coerenti con i presunti sospetti rilasciati in queste ore a Monaco da Briatore. (“Stiamo costruendo una squadra intorno Sebastian. Ha una gran carriera davanti a se e speriamo voglia continuare a lungo con noi. Mark, invece, si avvia verso la fine della sua carriera, ha passato il suo picco, così come altri piloti prima di lui”. ndr).