Fiat-Chrysler, si punta tutto sul mercato cinese

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Ormai da diversi mesi, i progetti e gli obiettivi di un gran numero di case automobilistiche si stanno delineando in modo sempre più chiaro: le strategie puntano sopratutto allo sviluppo di nuove politiche vincenti per poter ambire a recitare un ruolo da protagonisti sul mercato cinese.

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Il gruppo Fiat-Chrysler ha portato a termine un accordo con il colosso GAC, Guangzhou Automobile Group Co. Ltd. Si tratta di una nuova collaborazione a cui è stata apposta la firma proprio nel corso delle ultime ore all’interno della sede principale di Chrysler nel Michigan. L’obiettivo più importante e trainante di questo accordo tra Fiat-Chrysler e Guangzhou è, senza ombra di dubbio, quello di sviluppare la fase di produzione e il lancio in commercio di vetture esclusive per il mercato cinese.

Fiat-Chrysler, finalmente trend positivo in Europa

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Anche se attualmente stiamo attraversando un periodo di recessione particolarmente intensa in tutto il vecchio Continente che ha messo in ginocchio anche, come si poteva facilmente intuire, il mercato delle auto.

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Infatti, sono stati solo 11 milioni le immatricolazioni di vetture nel corso dei primi dieci mesi di quest’anno; ad ogni modo, il gruppo Fiat-Chrysler va a chiudere il mese di ottobre con una quota di vendite che si aggira intorno al 6,5%.

Fiat bocciata da PSA e General Motors

Ci aveva preso gusto Marchionne per le alleanze, e così dopo il successo del binomio Fiat-Chrysler, ci ha riprovato in Europa con il gruppo PSA che comprende Peugeot e Citroen. Ma questo gruppo appena qualche settimana fa si era alleato con la General Motors, e sarà che negli Usa c’è il duello con Chrysler a tenere banco, fatto sta che il colosso americano ha subito detto di no. Ed ovviamente PSA non ha potuto fare altro che respingere l’offerta di Marchionne.

Fiat-Chrysler, 2011-2014: solo conferme

Foto: AP/Lapresse

Fiat e Chrysler sono ormai un connubio consolidato che garantisce di guardare al futuro delle due aziende in maniera ottimistica: le valutazioni, fresche di pubblicazione, del Lingotto, portano a ritenere che nel 2014 si potranno vendere circa 6 milioni di auto.

Non solo: tutti confermati i target finanziari del 2011: la gestione ordinaria dovrebbe chiudersi con un utile che oscilla tra lo 0,9 e l’1,2 miliardi di euro. Sul fronte ricavi, l’annualità va a voltare pagina con un totale di 37 miliardi e un indebitamento industriale netto tra 1,5 e 1,8 miliardi. E’ quanto si evince in seguito all’incontro – roadshow – di Londra, organizzato per valutare l’opportunità di un nuovo bond e nel corso del quale sono state date risposte agli investitori europei: presente, quale volto sempre più armonico della Fiat, l’amministratore delegato Sergio Marchionne che ha fatto la spola tra Stati Uniti e Londra.

John Elkann (Fiat): “Settore auto in crisi, occorre aggregarsi”

elkann1L’espediente per prendere la parola ed esternare il proprio pensiero, John Elkann, vicepresidente della Fiat, lo coglie con l’annuncio Fiat della chiusura dello stabilimento di Imola (per la produzione di macchine per l’agricoltura) in programma tra due anni. Rimarranno a quel punto solo quattro strutture dislocate sulla penisola.

“L’auspicio di tutti noi è che alla fine di questa crisi ci possano essere meno produttori di auto. Sfortunatamente quello che sta accadendo oggi è il contrario, con il nostro gruppo che, per esempio, si è trovato a fare i conti con un calo del mercato equivalente al 25 per cento. Tocca a noi ma vale la stessa cosa per le aziende europee che, nonostante il supporto di molti governi, vive una crisi ancor più visibile. Il problema di fondo è legato alla sovracapacità, tant’è che saremmo in grado di produrre il 50% di auto in più di quelle che vengono comprate, lo dicono i numeri: la nostra è una capacità produttiva di 940 mila vetture, mentre nel 2008 le auto prodotte sono state 630.000, a Mirafiori 140.000 a fronte di una potenzialità di 300.000. Dunque, speriamo che con questa crisi ci siano soluzioni di consolidamento”.

Sergio Marchionne (Fiat) a Palazzo Chigi: svelati i piani futuri del Lingotto

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E’ stato un dibattito sereno e interessante, nel corso del quale le parti hanno ascoltato e si sono confrontate l’un l’altra. Mattatore della giornata è stato Sergio Marchionne, Amministratore delegato Fiat, giunto a Palazzo Chigi per l’incontro con Sindacati e Regioni.

L’artefice della fusione Fiat-Chrysler nonchè l’uomo che allo stato attuale meglio rappresenta il gruppo del Lingotto ha immediatamente ricevuto un riconoscimento verbale dal Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, il quale non ha perso tempo nel definirlo:

“Il signor Fiat, il principale referente di un’operazione importantissima che cambierà le abitudini degli americani sul fronte delle auto ecologiche”.

Alla presenza del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta e ai ministri del Welfare, Maurizio Sacconi, e dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, Marchionne non ha faticato ad illustrare gli sviluppi prossimi della Fiat, garantendo che il marchio e le priorità saranno sempre indirizzate, in primo luogo, sulla penisola.