GP Bahrain 2012, Jean Todt fallisce ed Ecclestone ignora la violenza

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Conto alla rovescia, si va in Bahrain, ma quali interessi sono stati rispettati? Sicuramente non quelli di chi manifesta per le strade del paese arabo, rischiando la propria vita per ottenere più democrazia.
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Bernie Ecclestone è stato intervistato e continua ad ignorare i fatti di cui tutti parlano. Secondo l’imprenditore britannico in Bahrain è tutto tranquillo, mentre i Gruppi per i diritti umani come Human Rights Watch (HRW) e Amnesty International hanno ribadito che dallo scorso anno è cambiato davvero poco. In tutto questo Jean Todt è assente, non mette voce in capitolo. Il Presidente della FIA ha assunto un ruolo poco rilevante e sembra essere sottomesso a gli interessi del patron della Formula 1.

GP Bahrain 2012, solo la FIA può salvare lo sport

gp bahrain 2012 fia decisione

Ancora una volta gli interessi economici stanno prevalendo sulla giusta coscienza e nessuno è in grado di prendere una corretta decisione per l’esclusivo bene dello sport.
gp bahrain 2012 fia decisione
Ecclestone, furbissimo come sempre, ha girato la responsabilità di andare a correre ai team, sapendo che questi essendo vincolati a gli sponsor non possono scegliere facilmente. La vicenda degli inviati Lotus è la dimostrazione di un complotto ai danni delle squadre. Due responsabili sono stati mandati per valutare la situazione e la comunicazione pubblicata, era un rapporto privato che doveva rimanere interno ai 12 team. Dall’altra parte Zayed Al Zayani, il presidente del GP, ha detto di essere confuso sul comportamento delle squadre ed ha criticato alcuni estremisti per aver incrementato i falsi timori sul circuito di Sakhir, quando invece la situazione in Bahrain è tranquillissima. Solo la FIA, in questa confusa e strana vicenda può prendere una coraggiosa soluzione negli interessi della Formula Uno.

F1 Bahrain, ucciso manifestante, gara a rischio

La situazione in Bahrain è tutt’altro che calma. Diversamente da come vuol far credere Bernie Ecclestone, questa settimana si sono verificati seri episodi che possono compromettere la sicurezza.

Un ragazzo di 22 anni è stato ucciso, mentre cercava di fotografare alcune proteste e allo stesso tempo le squadre di Formula 1 hanno fatto sapere che è già pronto un piano che permetterebbe loro di ripiegare le macchine dalla Cina verso l’Europa, scavalcando il Bahrain grazie al transito per Dubai. Scontri e proteste sono all’ordine del giorno nel paese del medio oriente e intanto è giunta notizia che i manifestanti faranno di tutto per compromettere il Gran Premio.