Formula 1 2012, la terza macchina divide l’opinione dei team

ciao

Proposta dalla Ferrari e da Bernie Ecclestone, l’idea di introdurre una terza vettura cliente per ogni top-team, a favore delle piccole squadre, sta creando diversi punti di vista tra i protagonisti dello sport.
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Con il Patto della Concordia giunto al limite del rinnovo, deve esser intrapresa un’unica soluzione per abbassare i costi, senza distruggere lo spirito creativo della Formula 1.

Formula 1 2012, Marussia: Il KERS una perdita di soldi

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John Booth, team boss della squadra russa non ha utilizzato mezzi termini. Secondo lui la tecnologia che viene usata per recuperare l’energia dalle frenate è inutile e serve solo a sperperare denaro.
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Ciò nonostante ritiene che sia indispensabile in Formula 1 se si vuole eliminare il ritardo da tutte le squadre che invece montano il sistema, come la Caterham, diretta rivale fin dal 2010.

Red Bull rifiuta accordo risorse, vicina rottura FOTA


Helmut Marko, consulente della squadra Red Bull Racing, ha fatto sapere che il team non firmerà un accordo che cercherà di imporre dei limiti sulle risorse che vengono investite in Formula 1.

La Red Bull è sotto mira, in quanto è risultato che la squadra vincitrice del campionato, abbia superato il tetto massimo di spesa imposto precedentemente per far fronte a sprechi e favorire le squadre più piccole.

E ‘del tutto pieno di buchi. Chiunque può semplicemente eludere le norme. Quindi non firmiamo” questa la spiegazione di Marko.

La Red Bull si sente già in una posizione di credito rispetto a gli altri team, in quanto recentemente hanno accettato attraverso la FOTA di eliminare definitivamente gli scarichi soffiati per il mondiale 2012, il componente più innovativo che quest’anno ha permesso alla squadra austriaca di fare la differenza e vincere entrambi i mondiali.

Così, senza lo scarico non ci resta che pensare a qualcosa di nuovo” ha detto Marko. “E abbiamo Adrian Newey“.

Il progettista britannico pare stia lavorando duramente sulla ereditaria della RB7. “Mi aspetto che sarà pronta per il primo test a Jerez” ha dichiarato Vettel, riferendosi a gli eventi di apertura campionato 2012, che lo attendono a febbraio “Al momento siamo nei tempi previsti“.

Se muore la FOTA muore la Formula 1


Quando nel 2008 nacque la FOTA, associazione dei team in Formula 1, l’intenzione era quella di unire i veri protagonisti dello sport contro l’ex presidente della FIA, Max Mosley, l’uomo autore delle orge sado-maso a sfondo nazista, e Bernie Ecclestone, il detentore dei diritti commerciali.

Mosley voleva rivoluzionare lo sport senza il consenso dei team, mentre Ecclestone è una persona che dello sport non ha interesse, se no quello di fare più soldi possibili.

In questi giorni la sopravvivenza della FOTA è messa a duro rischio. I team non sembrano più uniti, anzi è apparso che ultimamente si stiano accusando alle spalle. Il motivo principale è che c’è confusione sul limite delle risorse che ogni squadra può utilizzare in Formula 1 (RRA).

Questo limite che venne accordato proprio per trovare un rimedio a gli alti costi nello sport, sembra non essere rispettato da team come Red Bull e Mercedes, il ché ha creato di sospetti che mettono a dura prova l’esistenza stessa dell’organizzazione.

Brawn lotta per ridurre i costi in F1


Arriva un allarme premonitorio in Formula 1 ed arriva dall’uomo chiave che nel 2009 seppe sfruttare la giusta occasione per vincere un mondiale. Ross Brawn insiste nell’unità dei team affinché vengano definitivamente abbattuti i costi nello sport, attraverso un impegno comune e severi controlli. In gioco la sopravvivenza dei piccoli team, ma anche di grandi squadre, nonché di possibili investitori pronti ad entrare in scena in un vicino futuro.

L’accordo delle restrizioni delle risorse(RRA) avrà termine l’anno prossimo, fu approvato alla fine del 2008, quando BMW e Honda annunciarono il loro ritiro dal circus. Quell’accordo che doveva sopperire alla crisi e allo stesso tempo aiutare i team più piccoli, sembra non sia servito a nulla, perché in realtà, come afferma lo stesso Brawn, molti team non rispettano il limite di spesa e fanno di tutto per camuffare le loro reali uscite.

Penso che ci siano sette o otto squadre per le quali la RRA non significa nulla, perché stanno andando sempre al di sotto del limite” ha spiegato Ross Brawn.

Ultimamente le accuse sono state gettate su Mercedes e Red Bull, che a quanto pare non rispettano il loro limite di spesa ed è per questo che Brawn vede come problema l’assenza di controlli adeguati ad evitare che ciò accada.

La Formula 1 deve cancellare Ecclestone


Tra qualche anno il patto della concordia finirà ed è chiaro a tutti che i team di F1 hanno intenzione di eliminare il monopolio di Ecclestone per ridare vita allo sport numero uno dell’automobilismo che da sempre è schiavizzato dall’imprenditore britannico.

Con questo articolo si spiega lo strano modello di business della Formula 1, un modello atipico, unico particolare, che non reca nessun beneficio allo sport solo, ma serve esclusivamente ad alimentare le tasche dei super ricchi attraverso tasse incredibili.

Le tasse annuali che un circuito deve sostenere per ospitare le gare di F1 sono di 40 milioni di $. Questi sono soldi che vanno a finire direttamente nei conti della FOM, dunque è chiaro che per un organizzatore di gare dover ricoprire un costo del genere comporta una vendita a biglietto di 400 $ a testa per un totale di 100.000 posti. Ma non tutti i circuiti possono ospitare un numero cosi elevato di spettatori, così recentemente gli organizzatori hanno chiesto aiuto ai governi locali, il che è risultato molto conveniente ad entrambe le parti, perché è scontato che una gara di F1 porta tantissimi benefici al paese, di cui entrate economiche dovute al turismo.

Questo in considerazione di eventi come le Olimpiadi o la Coppa del Mondo è sicuramente più economico. Londra per le Olimpiadi 2012 spenderà circa 15 miliardi di $, anche se le entrate saranno parecchie per non parlare del fatto che molte strutture rimarranno in città ridando maggiore luce soprattutto al quartiere est della capitale inglese.

Ma la netta differenza balza quando si parla di NASCAR negli USA. Questo sport automobilistico è l’esempio che la Formula 1 del futuro deve seguire. Tra le parti interessate si negoziano gli accordi commerciali ed alla fine ne risulta che il 65% dei ricavi va destinato ai circuiti, un 25% ai team e solo il 10% è il ricavo dello sport. Inoltre i circuiti detengono anche il controllo delle entrate superiori e anche delle sponsorizzazioni, merchandising e concessioni.

Utilizzando questa strategia NASCAR guadagna meno di FOM, ma si creano più incentivi per i circuiti nell’agire nel migliore interesse dello sport, quindi tutti sono disposti ad offrire eventi di successo che servono a migliorare il marchio stesso dello sport.

F1, curiosità tecniche post Singapore


Direttamente dal Gran Premio di Singapore arrivano curiosità ed informazioni interessanti per tutti gli appassionati di Formula 1.
4.000 componenti sono impiegati nella costruzione di una F1. A rivelare tale notizia è un manager di squadra che successivamente ha anche spiegato che nell’arco di una stagione vengono aggiornati e modificati circa 1/4 di questi componenti. Il bisogno di tali cambiamenti è dovuto alla necessità di migliorare la prestazione sul giro della monoposto. Il team boss della Renault Eric Boullier ha spiegato che la loro vettura dal Bahrain ad oggi è migliorata di circa 1,7 secondi al giro(margine di miglioramento estremamente positivo in considerazione di una vettura di F1).
Altra curiosità riguarda i freni. Da quest’anno i piloti sono costretti a guidare macchine più pesanti(causa abolizione rifornimenti), con particolare considerazione alle prime fasi d’inizio gara. Questo ha reso in particolar modo Singapore una gara durissima

F1, crisi e stipendi piloti


Il ritiro di Toyota e BMW dalla Formula 1 è stato uno dei segnali più evidenti che ha messo in luce il bisogno di abbassare la spesa elevata dei costi, da sempre caratteristica di questo sport. FIA e FOTA hanno promesso un ritorno, in termini economici, pari a quello degli anni 90, ma gli stipendi ed in particolare quello dei protagonisti e quindi dei piloti, hanno subito un reale taglio o sono rimasti invariati? Ecco i risultati della breve indagine condotta dal britannico James Allen.

Quasi tutti i team ingaggiano i propri piloti allo stesso modo. Lo stipendio è diviso in una parte fissa, quasi sempre un 70%, e da una parte bonus costituita dal restante 30%. Appunto quest’ultima parte dipende dalle vittorie, dai podi e dal risultato in classifica che ogni singolo pilota ottiene.

Alla Red Bull hanno le braccia corte, in quanto la parte fissa è pari al 40%, mentre il bonus è pari al rimanente 60%, condizione che sicuramente incentiva i propri piloti a vincere di più. Quest’anno la parte fissa dei piloti Vettel e Webber ammonta a circa 3,5 milioni €, somma che aumenterà conseguentemente all’ottimo progresso della squadra.

Il desiderio di abbassare il prezzo degli stipendi dei piloti c’è stato, soprattutto nel 2009, ma per il momento la vera riduzione ottenuta dai team è nella lunghezza dei contratti stipulati con i propri piloti. Chi ne è uscito vincitore da tutto questo è stato Lewis Hamilton, che seguito fin dalla giovane età da Ron Dennis, proprio nel 2007, anno di debutto, firmò un contratto quinquennale con il suo team del valore di 50 milioni di €, senza contare che Lewis ha dei contratti pubblicitari che gli fanno intascare circa 3 milioni di € all’anno.

F1, budget minori attirano nuove squadre

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Il presidente della FIA Max Mosley sta cercando di invogliare tutti i team di Formula Uno sulla questione dei budget da utilizzare l’anno prossimo. Qualche mese fa la FIA ha deciso che nel 2010 chi parteciperà al campionato di F1 avrà a disposizione due tipi di scelte dal punto di vista finanziario. Si potrà scegliere un tetto massimo, che corrisponde a 30 milioni di sterline, col quale le squadre non avranno nessuna restrizione dal punto di vista degli sviluppi, oppure scegliere l’opzione alternativa, quindi un budget illimitato, ma con delle pesanti restrizioni tecniche. Mosley è interessato ad accogliere i pareri delle squadre, perché pare che molti altri nuovi team vogliano entrare nella massima formula.