Incidente in Cina, auto elettrica prende fuoco: 3 morti

incidente cina auto elettrica prende fuoco

Un incidente accaduto qualche giorno fa in Cina ha riaperto una vecchia ferita per il settore delle auto elettriche: la facilità con cui le batterie prendono fuoco.

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Da tempo infatti si dibatte su quanto siano sicure le batterie al litio che alimentano le auto elettriche. Il litio infatti prende fuoco facilmente, e da tempo molti specialisti lamentano il fatto che, una volta raggiunte alte temperature, la batteria prenda fuoco troppo facilmente. Per questo negli ultimi anni si stanno moltiplicando i sistemi antincendio, come ad esempio proteggere la batteria con del materiale fortemente isolante, ma i casi di auto che prendono fuoco continuano ad aumentare.

Fiat Viaggio, in Italia non prima del 2014

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Nonostante sia italiana di origine, la Fiat Viaggio si può definire in tutto e per tutto un’auto cinese.

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Nata dalla collaborazione tra Fiat e Chrysler, questa specifica auto non uscirà dalla Cina, mercato di riferimento più immediato, per i prossimi 2 anni almeno. Lo ha affermato Jack Cheng, general manager della joint-venture Gac-Fiat. Anche se ha tecnologia italo-americana, la Viaggio è prodotta al 90% in Cina, grazie alla partnership con la Gac, e così per adesso possiamo guardarla solo in foto.

Fiat Viaggio esordisce oggi in Cina

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Finalmente ha toccato l’asfalto, anche se solo per un test. Esordisce oggi la prima auto nata dalla collaborazione tra Fiat e Chrysler (è un prodotto dell’unione tra le idee Alfa Romeo e Dodge Dart), e non poteva essere che la Cina il “teatro” della prima esibizione.

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L’hanno chiamata Viaggio, come quello che fece Marco Polo secoli fa per far conoscere le bellezze italiche in Oriente e viceversa, e come quello che si spera facciano molte altre auto della Fiat nel Paese indicato da tutti come il futuro del mercato automobilistico.

F1 GP Cina 2012, Schumacher più veloce in prova

f1 gp cina 2012 schumacher prova

Il dragone, simbolo della Cina, ha fatto bene a Michael Schumacher.

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Il più grande pilota di sempre ha voluto dimostrare che, nonostante l’età, si sente ancora un ragazzino, e così un po’ per goliardia, un po’ per scaramanzia, ed anche per fare un omaggio al popolo cinese, si è fatto stampare un dragone sul casco. E fino a questo momento gli ha portato bene visto che nelle prove è stato il più veloce.

Jeep, la gamma potrebbe essere prodotta in Cina

La casa automobilistica Jeep ha dimostrato di avere grande energia durante l’anno appena concluso: sicuramente, il brand è uno dei più vitali all’interno del Gruppo Chrysler a livello planetario. Per fare un chiarimento, il costruttore di fuoristrada rudi e concreti e di SUV Premium e di tendenza ha venduto, nel corso dell’anno 2011, circa il 62% in più, in Europa, rispetto al precedente anno, grazie a campagne pubblicitarie più efficaci, ad una migliorata rete di vendita e ad una gamma più apprezzata (la nuova generazione di Jeep Grand Cherokee è davvero molto più curata e riuscita della precedente). Forte di questi successi, il brand Jeep sta valutando la possibilità di produrre la propria gamma (o solo una parte) in Cina, uno dei Paesi più allettanti per i costruttori automobilistici in questo momento (la domanda di automobili, nello Stato asiatico, continua a salire).

Youngman, nuova offerta per Saab?

Non si dà per vinta – secondo le indiscrezioni – la società cinese Youngman, salita alla ribalta alla fine dello scorso anno per il tentativo (fallito) di acquistare la casa automobilistica svedese Saab, ora ad un passo dalla formalizzazione del fallimento: pare che l’azienda asiatica sia pronta a fare un’altra offerta per rilevare lo storico marchio nordeuropeo e per ridargli vita. Non sappiamo ancora se questa notizia sia vera e non possiamo darvi la certezza assoluta di queste parole: per ora né il management di Saab né quello di Youngman hanno fatto chiarezza. A dirlo è stata infatti la testata inglese Autocar, sufficientemente autorevole da crederle e da sperare in un futuro positivo per il marchio svedese.

Citroen: è questa la berlina low-cost per i mercati emergenti?

Potrebbe essere quella che vedete nelle fotografie che oggi vi proponiamo la nuova berlina low-cost che Citroen ha annunciato e concepito per i mercati emergenti, in special modo per la Cina. Per ora andiamo molto cauti nel dare sicurezze, dato che la casa automobilistica del Double Chevron non ha fatto chiarezza e non ha commentato le immagini. Ci ricolleghiamo ad un’indiscrezione di alcune settimane fa, che raccontava del progetto del Gruppo PSA di produrre una vettura Citroen low-cost (assemblata secondo la chiacchiera in Spagna) da riservare soltanto ai bacini d’utenza asiatici: una sorta di Dacia francese, in soldoni, sviluppata per permettere al brand del Double Chevron (e, come vedremo tra alcune righe, anche a quello del Leone) di trovare apprezzamento in uno dei mercati, quello cinese, più vivaci dell’intero pianeta.

Skoda Superb 1.4 TSI, oltre 1.200 km con meno di un pieno

Con una Skoda Superb berlina da Shanghai a Pechino consumando meno di un pieno di carburante: si può fare? C’è riuscita la divisione cinese della casa automobilistica ceca, riuscendo a percorrere la distanza che divide le due città asiatiche (oltre 1.200 chilometri) consumando meno dell’intero serbatoio (che ha una capacità di sessanta litri) e facendo registrare un valore di consumo pari a 4,5 litri di carburante per cento chilometri (equivalente a circa 22,22 chilometri con un litro). Tutto questo sfruttando i 130 cavalli del motore 1.4 litri TSI benzina (un propulsore sovralimentato e dotato di iniezione diretta) e la trasmissione robotizzata doppia frizione DSG a sei marce ed affrontando il traffico quotidiano delle strade pubbliche cinesi, senza alcuna manomissione al propulsore o alla meccanica in generale dell’ammiraglia del listino ceco (lo giura la casa automobilistica del Gruppo Volkswagen nel comunicato stampa ufficiale). L’impresa è stata compiuta dallo stuntman Li Zhi ed è stata approvata da una serie di notai che, alla partenza, hanno chiuso sigillandolo lo sportellino per effettuare il rifornimento alla vettura.

Lotus verrà venduta da Proton?

Era l’anno 1996 quando l’azienda malese Proton acquistò Lotus, la casa automobilistica fondata da Colin Chapman. Sono passati quindici anni ed oggi, complice anche il periodo economico, il matrimonio tra i due marchi sembra scricchiolare: secondo un’indiscrezione, il management di Proton sta vagliando anche la possibilità di vendere la società britannica di Hethel, oggi guidata da Dany Bahar. Perché?

BMW, un nuovo sub-brand ecologico per la Cina?

La casa automobilistica tedesca BMW potrebbe dare vita ad un nuovo sub-brand ecologico in Cina, insieme al partner locale Brilliance Automobile: ad annunciarlo è uno dei manager dell’azienda di Monaco di Baviera, qualche ora fa. Ovviamente, stiamo parlando di decisioni ancora in fase embrionale: non chiedeteci dettagli, non chiedeteci informazioni approfondite. Possiamo soltanto darvi qualche accenno, qualche elemento su cui riflettere.

Audi, nuovo stabilimento in Cina dal 2013. Per la nuova A3

La casa automobilistica tedesca Audi ha ufficialmente annunciato l’intenzione di aprire un nuovo stabilimento (il secondo) in Cina: un impianto che verrà costruito con il supporto di FAW-VW, la società che opera nel Paese della Grande Muraglia per il Gruppo Volkswagen (nello Stato asiatico non è permesso installare strutture produttive se non in partnership con un costruttore locale), e che servirà ad attuare l’intrigante progetto dell’azienda dei Quattro Anelli nel corso del futuro: diventare il brand Premium più importante anche in Cina.

Volvo, non c’è crisi per l’azienda nordeuropea

Casa Volvo ha ipotizzato di riuscire a vendere tra le 430mila e le 440mila vetture durante l’anno 2011 (i conti precisi si faranno dopo la conclusione), registrando così un netto miglioramento rispetto al risultato dell’anno precedente, il 2010, quando l’azienda svedese ha venduto “solo” 374mila automobili. Da dove viene tutta quest’euforia? L’Amministratore Delegato di Volvo, Stefan Jacoby, ha sottolineato, nel corso di un’intervista, che il costruttore non sta risentendo della crisi e che Volvo ha già raccolto tanto ordini quanti ne servono a riempire le linee produttive sino alla prossima primavera (i migliori mercati? Scandinavia e Germania). Ecco perché il marchio ha deciso di incrementare il numero di operai addetti all’assemblaggio dei modelli della gamma. Di quanto?

Auto, Lamborghini tra Cina e Singapore

Automobili Lamborghini continua nella politica di espansione lungo la Cina continentale dove ha appena inaugurato un nuovo concessionario: con quello aperto a Macao, diventano 15 i punti vendita del marchio. A illustrare l’evento è Stephan Winkelmann, presidente e amministratore delegato di Automobili Lamborghini Spa:

“L’apertura del nuovo concessionario a Macao rinforza la nostra presenza sul territorio cinese e riflette l’enorme opportunità di crescita in questo Paese”.

I numeri relativi all’anno 2010 riportano la vendita di 206 Lamborghini in Cina, cifra che corrisponde a un incremento percentuale del 150% sui valori relativi al 2009.