La presentazione della nuova Bugatti Veyron Grand Sport Vitesse si è svolta nel corso dell’ultima edizione del Salone di Ginevra, una delle manifestazioni sul mondo delle quattro ruote più importanti al mondo che si è da poco conclusa.
La Bugatti, poche ore fa, ha diffuso sul web tutta una serie di immagini ufficiali che riguardano la nuova hypercar transalpina.
La casa automobilistica francese Bugatti è pronta a svelare una nuova, specialissima, Veyron al Qatar Motor Show, che si svolgerà questa settimana, tra il giorno 25 ed il giorno 28. Le prime immagini ci mostrano questa esclusiva versione one-off (quindi prodotta in unico esemplare), realizzata sulla base di Bugatti Veyron Grand Sport, cioè della declinazione roadster della supercar del Gruppo Volkswagen. Qualora foste interessati (o semplicemente incuriositi), sappiate che la speciale vettura che potete osservare ed esaminare di fronte ai vostri occhi (che non ha ancora un nome particolare e che ricorda Bumblebee, la Chevrolet Camaro protagonista della saga Transformers) costa 1,58 milioni di euro, 180mila euro in più rispetto alla variante “classica” Bugatti Veyron Grand Sport tout court.
Pensavate che con Bugatti Veyron Super Sport fosse davvero terminata la fantasia dell’azienda del Gruppo Volkswagen? Pensavate che con l’attuale vettura da produzione più veloce al mondo (appunto Veyron Super Sport) il brand di Molsheim avesse raschiato il fondo della sportività e non avesse più nulla da dimostrare, più nulla da dare? Vi sbagliavate: la casa automobilistica francese Bugatti potrebbe svelare al Salone di Ginevra 2012 una nuova misteriosa supercar, come raccontano alcune indiscrezioni in queste ore, a distanza di poche settimane dall’inizio della manifestazione svizzera (si svolgerà tra l’8 ed il 18 marzo). Di cosa potrebbe trattarsi?
Per prima primissima cosa vorremmo spiegarvi chi è Simon, ma purtroppo non possiamo: non conosciamo l’identità di questo fortunatissimo cliente, che ha ordinato una versione unica, irripetibile, di Bugatti Veyron Super Sport e che, automaticamente, è diventato il primo possessore in Cina di questa straordinaria supercar, detentrice del record di velocità massima ottenuto su strada da una vettura da produzione. Di lui, di questo facoltoso acquirente, si sa soltanto che ha compiuto quarantanni e che questo è il suo specialissimo regalo. Per seconda cosa vogliamo raccontarvi i dettagli della super-sportiva che Simon si è comprato per festeggiare le quattro decadi passate dalla sua nascita e, in questo caso, possiamo, perché possediamo informazioni più abbondanti.
Alcuni giorni fa, pochi giorni fa, il Chief Executive Officer della casa automobilistica francese Bugatti, Wolfgang Durheimer, ci disse che era possibile la nascita di una versione super sportiva di Bugatti Veyron Grand Sport, cioè della declinazione cabriolet di questa supercar a sedici cilindri dalla mostruosa potenza. In quel momento – poche ore fa – non ci aspettavamo davvero di poter vedere su strada la vettura, impegnata in alcuni test su strada: eccola qui, di bianco vestita, immortalata dal sito internet Teamspeed.com. Non sappiamo con esattezza quale nome dare alla vettura sportiva di Molsheim: Bugatti Veyron Grand Sport (che identifica la carrozzeria con tetto in metallo asportabile) Super Sport (che identifica la maggiore potenza disponibile, pari probabilmente a 1.200 cavalli) ci sembra il più indicato, per quanto difficile da pronunciare tutto d’un fiato.
Non abbiamo mai veramente confermato il debutto di una seconda generazione di Bugatti Veyron, sino ad oggi. Non lo facciamo neppure ora, dato che la casa automobilistica del Gruppo Volkswagen non ha chiarito il futuro di questa supercar e non ha ancora voluto dire se, nei prossimi anni, a Molsheim si produrrà una fastback di simili caratteristiche. Per ora, infatti, sappiamo che la società francese del conglomerato di Wolfsburg ha davvero voglia di produrre (e lo farà, entro due anni) la berlina di lusso Bugatti 16C Galibier (che potrebbe chiamarsi Bugatti Royale), ma non siamo completamente e definitivamente certi che i tecnici dell’azienda siano al lavoro sul progetto di una nuova supercar. Abbiamo l’obbligo di utilizzare il condizionale e di non mettervi in testa false speranze: non lo fanno neppure le indiscrezioni. Eppure, il boss della casa automobilistica, Wolfgang Durheimer (ultimamente davvero ciarliero, dato che ha snocciolato numerose informazioni sul futuro della maison del Gruppo Volkswagen, più d’una volta durante questo mese), ha voluto puntualizzare che la società che guida (ne è il Chief Executive Officer) non ha alcuna intenzione di abbandonare in mano altrui l’attuale primato: Bugatti, con Veyron Super Sport, produce la vettura stradale più veloce al mondo.
Secondo alcune voci ufficiali, la supercar Bugatti Veyron Grand Sport, cioè l’esclusiva e sportiva cabriolet della casa automobilistica di Molsheim, potrebbe superare sé stessa e diventare ancora più potente ed ancora più trasgressiva di oggi. La gola ciarliera non è una qualsiasi: a parlare di questa possibile versione speciale – specialissima – di Bugatti Veyron Grand Sport è stato Wolfgang Durheimer, Presidente di questa nobile azienda del Gruppo Volkswagen: il manager ha fatto sapere che i presupposti per creare, sulla base della vettura roadster di lusso della gamma, un mostro di potenza e prestazioni ci sono, alla luce degli ottimi risultati ottenuti da Bugatti Veyron Super Sport. Tuttavia, oggi non sappiamo se davvero la casa automobilistica si sta muovendo in questa direzione (e verso quale metà sta vagando) e quindi non possiamo dire se davvero questa vettura sportiva arriverà su strada, un giorno, o se questa sia soltanto una manovra per fare audience. Ma di cosa stiamo parlando?
Costerà oltre un milione di euro: una cifra importante, non certo a disposizione della massa di automobilisti. Ecco perché la nuova Bugatti 16C Galibier (o Bugatti Royale: il nome non è ancora stato deciso dal management della casa costruttrice. O forse non è ancora stato comunicato) sarà un prodotto di nicchia, destinato ad un’élite di clienti. Il prezzo ed altre informazioni – che qui di seguito vi vogliamo raccontare – in merito a questa vettura di lusso francese sono stati comunicati da Wolfgang Dürheimer, il Presidente dell’azienda del Gruppo Volkswagen.
Avete mai pensato che si potesse aggiungere all’esclusività ancora esclusività? E ancora esclusività? E poi ancora esclusività? Molti di voi si saranno fermati (non a torto) al primo punto interrogativo: la casa automobilistica francese di Molsheim, Bugatti, invece no. Cioè? Continua ad aggiungere pezzetti di raffinatezza, di fasto, di particolarità ad un prodotto già molto esclusivo: Veyron Grand Sport (cioè la versione spyder della supercar Bugatti Veyron 16.4). In questo caso, il brand del Gruppo Volkswagen ha voluto sfidare sè stessa ed il mercato, concependo una versione specialissima del modello, facendosi aiutare da una società tedesca. Che cosa ne è uscito?
La casa automobilistica francese Bugatti ha annunciato, poche ore fa, di aver assemblato e consegnato al legittimo proprietario (un cliente europeo) il trecentesimo esemplare di Veyron 16.4, cioè l’ultima unità di questa versione della supercar del Gruppo Volkswagen. In soldoni: da questo momento, il brand di Molsheim non costruirà più Bugatti Veyron coupé, dando la possibilità alla berlina Bugatti 16C Galibier di entrare nella gamma con il massimo spazio (la berlina dovrebbe essere presentata durante il prossimo Salone di Francoforte 2011 e dovrebbe essere commercializzata, ad un milione di euro circa, durante i prossimi anni, con il nome Bugatti Royale). La maison continuerà, tuttavia, a produrre la versione roadster di Bugatti Veyron e cioè la variante Grand Sport (che sarà assemblata in un totale di centocinquanta esemplari).
Calma, calma: si vada un po’ con ordine. Non la si vedrà sino al 2014, almeno pare, cioè sino a quando la casa automobilistica francese Bugatti, che fa parte del conglomerato di aziende del Gruppo Volkswagen di Wolfsburg, non darà il via alla commercializzazione d’elite della vettura e alla produzione strettamente risicata. Si tratta di una nuova berlina di lusso, di grandi dimensioni e di fasto senza limiti, che il costruttore di Molsheim metterà al mondo da qui a tre anni: la concept car Bugatti 16C Galibier, dunque, avrà un’erede. Sebbene con qualche mutamento.
La casa automobilistica Bugatti sbarca in India, la patria del mahatma Gandhi, che forse avrebbe immaginato una massima anche per controbattere la violenza della supercar Veyron, nuovo oggetto del desiderio disponibile per i facoltosi automobilisti del Paese. Stato, questo, che sta esplodendo per forza d’acquisto e che, di conseguenza, è assai interessante per un produttore come Bugatti (che fa parte del Gruppo Volkswagen, ndr), alle prese con una produzione limitata e con vetture dal costo proibitivo. Un esempio? Beh, la nuova Bugatti Veyron (nuova per l’India e i suoi abitanti), a causa di una tassa di importazione assai elevata, che consiste in un sovrappiù del 110% rispetto al prezzo d’acquisto iniziale, viene commercializzata nel Paese a 160 milioni di rupie, che equivalgono a circa 3,6 milioni di dollari e a circa 2,6 milioni di euro.
La produzione della coupé sportiva Bugatti Veyron sta volgendo, lentamente, al termine: entro poco tempo si arriverà a concludere il lotto limitato di trecento esemplari previsti dal quartier generale teutonico. In seguito? Probabilmente, è la stessa questione che si stanno ponendo, ora, i top-managers del Gruppo Volkswagen di Wolfsburg, che posseggono l’autorità sulla casa automobilistica francese Bugatti. Che ne sarà del marchio, dopo la morte della linea di montaggio della supercar Veyron? Ebbene, pare che sia stata concessa luce verde al progetto di Bugatti 16C Galibier.
C’era da aspettarselo: prima o dopo sarebbe accaduto. Da quando Porsche, cioè, è finita a gravitare intorno al perno di Wolfsburg, l’asse collante di tutto il Gruppo Volkswagen, la mente – a tratti diabolica, a momenti, invece, terribilmente astuta e machiavellica – delle attività di un pacchetto di brand che si spinge in svariati, moltissimi, differenti settori, s’è temuto che le nobili radici del produttore di sportive si fondessero con quelle più commerciali (sebbene intrise dello stesso sapore: Ferdinand Porsche realizzò lo storico maggiolino) dell’auto del popolo.
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