Dodge, nel 2011 una berlina sulla piattaforma di Alfa Romeo Giulietta

La sinergia tra il Gruppo Fiat e il Gruppo Chrysler è sempre più stretta, a mano a mano che ci si avvicina agli eventi chiave del programma di Sergio Marchionne per il rilancio di Chrysler e degli altri brand e per la rinascita di una Fiat un po’ più internazionale (con essa, anche altri fabbricanti italiani a quest’azienda legati). Inevitabilmente, questa liaison italo-americana funziona anche con la spartizione dei beni: ciò significa che non manca molto all’arrivo di vetture che utilizzino componenti dell’una e dell’altra parte. Nello specifico, bisognerà attendere sino al termine dell’anno venturo, quando verrà presentata una berlina Dodge (il primo dei brand americani del Gruppo Chrysler ad avventurarsi in questa pratica di economia di scala a livello extra-continentale) che utilizzerà una piattaforma del Gruppo Fiat.

Volkswagen, sempre più interessata ad Alfa Romeo

Quelli che sembravano scenari distanti, lontani, persino immaginati e ludicamente inventati, forse fiabesca costruzione di qualche genio malefico, oggi paiono terribilmente concreti, vicini, palpabili. L’idea d’una Volkswagen pronta a fagocitare l’italianissima Alfa Romeo, con storia, modelli, tradizioni, valori, ricordi, nostalgie, odori e sapori compresi, è sempre più in voga. Ma non è una moda: è la scena d’un settore industriale che s’evolve. E che lo fa non tenendo conto della sfera sentimentale.

Alfa Romeo MiTo Turismo Sport, configurazione speciale per la Gran Bretagna

Si chiama Alfa Romeo MiTo Turismo Sport ed è un allestimento speciale, dedicato al solo mercato britannico: il progetto di riuscire a raggiungere un volume produttivo pari a 500.000 unità ogni anno entro il 2014, redatto da Sergio Marchionne, non mostra alcun cedimento strutturale, sebbene aggredito dalle condizioni di mercato poco favorevoli e dalle avances ammiccanti del Gruppo Volkswagen di Wolfsburg – ipotetiche e, momentaneamente, non confermate –. Si passa anche da qui, dalla piaggeria malcelata ad un bacino d’utenza specifico.

La commedia messa in scena dal Biscione, Alfa Romeo MiTo Turismo Sport, tenta di mitigare la rozza funzionalità dell’equipaggiamento tecnologico con ritocchi estetici – discreti, sia chiaro – rivolti alla più tradizionale delle connotazioni sportive del marchio italiano. Che, tuttavia, in questo caso specifico, hanno poco – o nulla – da offrire di rilevante. Vediamo perché.

Alfa Romeo, Marchionne svela i passaggi dello sbarco negli Stati Uniti

Sergio Marchionne, fautore del nuovo programma industriale del Lingotto, getta le fondamenta dello sbarco di Alfa Romeo sul mercato americano, uno dei progetti che l’Amministratore Delegato del gruppo torinese ha ideato e messo in piedi per riuscire nella trasformazione del brand italiano del Biscione in un costruttore Premium mondiale. La traversata oceanica avverrà dalla seconda metà del 2012, rasente la fine dello stesso anno. Leggiamone i passaggi.

Alfa Romeo GT Quadrifoglio Oro, versione speciale per il Giappone

Il festeggiamento del centenario di Alfa Romeo, fondata il 24 giugno 1910 a Milano, come Anonima Lombarda Fabbrica Automobili (solo in seguito, nel 1915, all’acronimo A.L.F.A. si sarebbe aggiunta la seconda parte, Romeo, il cognome di quel ingegnere Nicola Romeo che entrò nel capitale della casa automobilistica), non può essere circoscritto alla sola Italia, la patria natia della maison, sebbene anche in questo caso la digressione potrebbe divenire una voragine, che non s’ha da aprire. Di conseguenza, Alfa Romeo ha ipotizzato di utilizzare una vettura come alfiere dell’elefantiaco risultato in Giappone, realizzandole un allestimento speciale proprio per la clientela nipponica.