Cos’è la superlicenza, come si ottiene e perché è stato necessario rivedere le norme e i punteggi per conseguirla? La FIA ha il chiaro obiettivo di interdire l’accesso alla classe regina ai più giovani che corrispondono spesso anche ai più inesperti. Tuttavia in un eccesso di zelo sono state tarpate le ali ai campionati organizzati dalla Renault e anche i piloti sulla superlicenza hanno i loro dubbi.
La FIA ha deciso che per ottenere la superlicenza bisogna essere maggiorenni, aver conseguito la patente e aver accumulato una discreta esperienza di almeno 2 anni e 300 chilometri nelle classi propedeutiche alla classe regina. La decisione della FIA non è stata il risultato di una decisione collegiale per cui sono state parecchie le riserve espresse da team e piloti.
Tra i team è spiccata la protesta della Renault che in passato con la WSR 3.5 aveva lanciato talenti del calibro di Vettel, Kubica, Ricciardo e Vergne e quest’anno si ritrova a valere soltanto 30 punti rispetto ai 50 che si aggiudica la Gp2, che in fondo non è stata uno strumento di talent scouting per la F1.
I piloti del passato che sono sempre interpellati quando si va a modificare uno dei capisaldi della F1, hanno espresso un po’ di riserve mettendosi dalla parte dei contestatori moderati, proprio come la Renault. Per esempio, David Coulthard fa notare che saranno dati punti per un campionato che non esiste ancora, alludendo alla Formula 2 e saranno invece tolti punti a campionati prestigiosi e già esistenti. Poi aggiunge:
Sono d’accordo solo al concetto base. Ma se ci fossero piloti eccezionali, non sarebbe giusto restringere loro le possibilità di arrivare in Formula 1. Non tutti riescono a completare i campionati e quindi non sono in grado di vincerli, sebbene abbiano dimostrato durante la stagione di essere più promettenti rispetto ai reali vincitori. Comunque, è chiaro che hanno creato un sistema che favorisce alcune serie a scapito di altre. Io avrei distribuito i punti in maniera diversa. Credo che alcuni campionati meritino di più.