Secondo le statistiche negli Stati Uniti, aumentando i limiti di velocità ci sono stati più morti. E le statistiche parlano di 36mila morti in più a partire dal 1993, anno in cui il limite è stato aumentato dal 65 fino a 80, e in alcuni casi 85 miglia orarie.
Si tratta di una ricerca dell’IIHS, l’istituto assicurativo per la sicurezza stradale degli Stati Uniti. È un’organizzazione non profit sovvenzionata dalle assicurazioni.
La ricerca
La ricerca analizza migliaia di dati, ed è considerata tra le più complete, anche per l’intervallo di tempo preso in esame (24 anni) su tutte le autostrade del paese. E la ricerca è stata messa anche a confronto con quelle precedenti. Secondo l’IIHS, che ha inserito anche altri fattori, sono stati 36.760 i decessi in più dal 1993. Le statistiche dicono che ogni 5 km/h in più, c’è un corrispondente aumento dell’8,5% dei sinistri fatali in autostrade, e del 2,8% sulle strade.
Invece, nel ventennio precedente, dal 1974, gli Stati Uniti avevano diminuito i limiti da 60-70 miglia orarie a 55, e le morti erano diminuite di circa 4000 unità. Nel 1987 il limite era stato nuovamente alzato, fino a 65 miglia, causando, secondo la NHTSA duemila morti in più in tre anni.
Anche l’Unione Europea ha esibito studi simili, mentre nel nostro paese invece, si vogliono aumentare fino a 150 km/h sulle autostrade più sicure.