Saranno pure cambiate le regole, ma la Formula 1 continua ad annoiare. La nuova monotonia del Circus adesso si è tinta di rosso grazie alla doppietta della Ferrari, ma ai piani alti della F.1 hanno iniziato a temere quello che è accaduto lo scorso anno: fuggi-fuggi generale con il pubblico che preferisce lo spettacolo del motomondiale a quello della Formula 1. Le critiche più pesanti arrivano dall’Inghilterra, dove il ‘Daily Mail’ addirittura parla di un “Noioso-rain” parafrasando la località del primo Gran Premio (Bahrain) e poi aggiunge: “La Fia e i piloti devono risolvere urgentemente il problema della noia. Ci sono quattro campioni del mondo in pista e le piste dovrebbero essere sempre più spettacolari (il circuito del Bahrain era stato rivisitato appunto per consentire maggiori sorpassi, ndr), invece sono sempre opache. Anche in Italia qualcuno si è accorto che la soluzione di non consentire più rifornimenti durante la gara – sicuramente la sicurezza per piloti e meccanici è aumentata – non ha risolto il problema sorpassi in F.1: “La nuova F.1 ha prodotto una gara piuttosto noiosa” scrive “La Gazzetta dello Sport”. In Francia parlano di una domenica “mortalmente noiosa”, mentre in Germania l’ironia è sottile: “La prossima volta mi troverò qualcosa da leggere”. Gli esperti del settore hanno avuto le stesse sensazioni, tanto che Martin Whitmarsh – capo della McLaren – ha detto: “Non abbiamo visto uno spettacolo e dobbiamo lavorare tutti insieme per migliorare la situazione”. Identica opinione per Christian Horner, boss della Red Bull: “Sarebbe un delitto non reagire dopo quello che abbiamo visto”. Pure i piloti si sono annoiati, tanto che se non fosse stato per il problema meccanico della Red Bull di Sebastian Vettel, con grande probabilità ci saremmo dovuti accontentare del sorpassi di Fernando Alonso su Felipe Massa alla partenza. “Per superare serve un errore di chi sta davanti, altrimenti è quasi impossibile sorpassare: la gara è tutta nella partenza, poi basta trovare il giusto ritmo e non commettere errori”. E se lo dice Michael Schumacher c’è da credergli. Cambierà qualcosa tra due settimane in Australia?