Ci sono diverse caratteristiche che possono certamente rendere simili lo stabilimento serbo della casa torinese, che è stato inaugurato nel corso delle mattinata da Sergio Marchionne in persona e l’impianto di Pomigliano.
In modo particolare, c’è una scritta che pende dalla fabbrica che si può considerare come il tratto di collegamento tra i due stabilimenti, ovvero “Noi siamo quello che facciamo”.
“NOI SIAMO QUELLO CHE FACCIAMO”. Un motto che percorre i chilometri tra lo stabilimento di Napoli e quello in Serbia, ma che rappresenta il tratto distintivo di una nuova politica di Fiat anche in tema occupazionale.
Proprio rispettando tale motto, all’interno del nuovo stabilimento serbo appena inaugurato, la casa costruttrice torinese provvederà ad iniziare la produzione della nuova Fiat 500 L.
Le previsioni di vendita per la nuova Fiat 500 L parlano di circa 160 mila auto nel corso del prossimo anno.
JOINT-VENTURE CON LO STATO SERBO. Tre anni fa la casa costruttrice torinese ha realizzato la Fiat Automobili Serbia, in una joint-venture insieme al governo serbo, il cui impegno è rappresentato in un investimento che si aggira intorno ai 700 milioni di euro.
Lo sbarco della Fiat in Serbia è stato preceduto da tre passaggi piuttosto significativi: il primo è stato il licenziamento dei lavoratori “di troppo” all’impianto di Zastava (sono rimasti a casa più di 15 mila lavoratori), poi l’impianto ha subito un imponente opera di ricostruzione e, infine, sono stati acquistati dei nuovi macchinari.
Sergio Marchionne ha, infine, confermato che la nuova 500L verrà lanciata sul mercato europeo e non solo a partire dalla prossima stagione autunnale.