SsangYong Motor Company (uno scioglilingua mattiniero, me ne rendo conto) è una casa automobilistica orientale forse ancora poco apprezzata dall’opinione comune del Vecchio Continente e che, durante l’anno passato, ha claudicato a pochi passi dal baratro, a causa di un brusco rallentamento delle vendite globali e di un clima di tensione con la propria forza produttiva: fortunatamente, pare che ogni incomprensione – che sia economica o umana, sociale, poco importa – sia stata risolta e che il costruttore sudcoreano sia pronto per tornare di fronte all’esigente gruppo di automobilisti europei.
L’occasione propizia? Il recentissimo ed ormai sempre più importante Salone di Parigi, il quale snocciolerà le proprie novità dal 2 al 17 ottobre 2010: tra queste, anche la nuova SsangYong Super Rexton, sostituzione discreta di quel SsangYong Rexton che venne commercializzato nel 2001 (si sono avvicendate due differenti generazioni) e che rappresenta la vettura al livello più alto della gamma della casa automobilistica della Corea del Sud, la più apprezzata e la più venduta.
SsangYong Super Rexton è già in vendita in patria ed entro la fine dell’anno corrente giungerà pure nelle nostre economie (nostre = europee). Cosa cambia? Modifiche impercettibili, leggere: una calandra più elefantiaca, giganteggiante al centro della vista frontale del SUV coreano, culla per un più grande simbolo del marchio, incastonato al centro della stessa. Il versante laterale e la parete posteriore non ricevono che pochi ritocchi, tra cui nuovi pneumatici in lega, gruppi ottici discretamente ricalibrati nella geometria delle grafie e un lunotto che pare, a prima vista, più invasivo, soverchiante sulla lamiera del portellone.
All’interno del nuovo SsangYong Super Rexton, il costruttore ha inserito nuovi materiali e nuovi accostamenti cromatici, in ossequio ad una sempre continua ricerca di qualità ed apprezzamento europeo – difficoltoso da ottenere –. La gamma motori della nuova SsangYong Super Rexton, per converso, dovrebbe rimanere composta dalle odierne proposte, tra cui un propulsore cinque cilindri diesel di origine Mercedes, di 2,7 litri di cilindrata, che eroga 165 cavalli o 186 cavalli in relazione alla differente versione: un’altra occasione persa per svecchiare l’aura del SUV, forse un po’ atavica, da questo punto di vista.
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