Il triste tramonto del Kaiser si chiama Valencia e Mercedes Gp. Ma ha anche un pizzico di Ferrari, il tutto mischiato dalla forza di Fernando Alonso. Michael Schumacher, tornato in F.1 all’età di 41 anni, fortemente voluto da Ross Brawn e dalla Mercedes per lanciare il nuovo team e fare da balia a Nico Rosberg, è il re nudo. Esageriamo? Per il momento no, visto che lo stesso pilota tedesco è apparso demoralizzato nella sua tre giorni di test a Valencia, dove ogni volta ha dovuto risolvere una grana. Ha iniziato con il bimbo col cappellino della Ferrari a cui non ha concesso un autografo, ha proseguito con il pranzo solitario nel motorohome del Cavallino alla ricerca, forse, di allentare la pressione dopo le frecciatine del mese scorso e ha continuato rassegnandosi a rimanere alle spalle di Felipe Massa e Fernando Alonso. “Non abbiamo molte possibilità di vincere la prima gara – ha detto Schumi senza nascondere un pizzico di delusione –. Non era quello che ci eravamo prefissati di fare, però è ancora presto per dire se abbiamo una macchina che non saprà mai vincere. La stagione è lunga e per il momento dobbiamo pensare a concentrarci sull’affidabilità”. Intanto, però, la Ferrari va già forte: certo, siamo ancora nei test pre-stagione e quindi i tempi, come ha confessato Alonso, non hanno un grande valore. Ma, si sa, iniziare stando davanti a tutti serve anche per lanciare importanti messaggi agli avversari. “La Ferrari va forte e ha buone possibilità per lottare per il titolo” ha liquidato in fretta il tedesco. La solitudine del campione, però, si vede anche negli atteggiamenti del giovane Rosberg: il compagno di Schumi è destinato ad una grande carriera, ma le parole di Barrichello (che gli ha consigliato di cambiare aria) continuano ad echeggiargli nella testa. Il kaiser è un collega scomodo e non sarà facile tenergli testa, sia in pista che fuori. “Non mi interessa quello che c’è stato nel passato – ha detto Schumacher rispondendo alle provocazioni dei colleghi –, adesso conta solo guardare avanti. Io sono felice”.
La solitudine del campione Michael Schumacher
di 7 Febbraio 2010Commenta