Mentre la FIA discute ancora con la Honda per l’esclusione di quest’ultima dallo scongelamento dei motori, la Ferrari si porta avanti con le sperimentazioni e ha comprato un simulatore da un’azienda austriaca, del valore di 40 milioni di euro per testare integralmente la Rossa del 2015.
La Ferrari del 2015 deve tornare ad essere competitiva e deve per questo sperimentare una serie di soluzioni che l’anno scorso per scarsità di tempo e mancanza di prontezza, sono state trascurate al punto che il team di Maranello ha fatto una pessima figura. Per esempio bisogna risolvere i problemi legati alla frenata elettronica connessa al recupero di energia del motore elettrico Ers, che l’anno scorso hanno penalizzato Raikkonen.
Il simulatore che è stato acquistato da Maranello arriva dai laboratori dell’azienda austriaca Avl che è specializzata nella ricerca e simulazione su motori e telai. Ecco allora che questi 40 milioni di euro sembrano ben spesi se poi si riusciranno a migliorare pistoni e combustione della power unit montata sulla Rossa per il 2015.
Questa struttura formata da piattaforme mobili su cui si valuta il comportamento dinamico della vettura fino al raggiungimento di 360 chilometri orari, è stata collocata in un edificio particolare lungo circa metri e si alimenta con un generatore elettrico autonomo.
In questo simulatore la monoposto può essere guidata da un pilota ma può essere collegata ad un altro simulatore da cui sono carpite le informazioni utili alla definizione di assetti e strategie. La piattaforma dell’Avl è completa e può essere usata anche per simulare l’effetto del vento. Per evitare di infrangere il regolamento, quello che la struttura da 40 milioni di euro non fa è consentire calcoli sulle pressioni e il carico. In teoria lo potrebbe fare ma dopo la spystory della Toro Rosso che aveva testato la vettura proprio a Graz nei laboratori dell’Avl, non sembra il caso.