La casa automobilistica francese Renault non produrrà una nuova generazione di Wind, la piccola spyder a due posti secchi della gamma della Losanga dotata di un sofisticato sistema di apertura del tetto in metallo: anche se la citycar è giunta nel listino nel 2010 e se quindi è ancora presto per parlare della nuova generazione della vettura, il management dell’azienda d’oltralpe ha voluto spiegare al mondo automobilistico di non aver intenzione di riproporre il modello. Le motivazioni? Lo scarso successo ottenuto da Renault Wind, ben distante dalle aspettative e dalle previsioni. Proviamo ad addentrarci in questa notizia.
Renault Wind, realizzata sulla piattaforma di Renault Clio, nel corso dell’anno 2011 è stata venduta in appena 6.900 esemplari, cioè davvero molti meno dei 75.000 che i manager della casa automobilistica speravano di vendere da gennaio a dicembre dello scorso anno. La vettura non ha saputo soddisfare i desideri del bacino d’utenza a cui è destinata (il segmento A) e non è riuscita a far registrare performance positive, tanto che gli uomini di Renault hanno già deciso di non iniziare lo sviluppo della nuova generazione di Wind e neppure di un maquillage di metà carriera.
Le ragioni dell’insuccesso di Renault Wind potrebbe essere il listino prezzi piuttosto elevato per un’utilitaria di segmento A (la spyder francese costa, in Italia, da 17.650 euro a 20.150 euro, accessori esclusi), a fronte di dimensioni davvero contenute (383 centimetri di lunghezza, 170 centimetri di larghezza e 138 centimetri di altezza), della presenza nell’abitacolo di due soli posti e del bagagliaio ristretto (270 litri). Tutte queste considerazioni (ed altre che noi non abbiamo citato) si aggiungono alla crisi automobilistica che ha investito il mercato europeo e nordamericano: la frittata, per Wind, è fatta, nonostante il particolare tetto ripiegabile ed il design elaborato ed originale dalla sua parte.
Pronta una nuova lapide nel camposanto Renault: Wind sarà tumulata accanto a vetture della casa automobilistica che mai più hanno visto la luce, come Avantime.
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Beh, ma certo: sembra una Twingo, ma costa quasi quanto una MX5 ed è più scomoda e brutta di entrambe. Alta e corta, ricorda una tinozza…
Il prezzo in sé, per una spider così andrebbe bene, ma vista l’utenza a cui si rivolge dovrebbe essere particolare, ben rifinita, originale, accattivante, modaiola. Tutti valori da cui il marchio Renault sembra tenersi ben distante.