Nell’ambito del progetto Eco2 di Renault, la casa francese sta per far uscire la sua prima auto 100% elettrica, la Fluence Z.E., dove la sigla sta per Zero Emissioni. Ultimogiro l’ha provata in anteprima presso l’Eco2 Center di Parigi.
La prima sensazione è un senso di pace grazie ad un silenzio mai sperimentato. Non si sente il minimo rumore non per i vetri insonorizzati o per il sistema sonoro dell’auto, ma perché il motore elettrico non produce alcun suono all’accensione o in movimento. Sembra quasi che, anche se ci stiamo muovendo, il motore sia spento.
Il tour sulla Senna nell’auto con cambio automatico alla fine non diventa poi così differente da quello con un’auto qualsiasi. La vettura da 5 posti, lunga 4,7 metri, è molto agile da guidare, ma al tempo stesso stabile, non ha problemi di velocità, almeno finché si rimane all’interno dell’area cittadina, e a parte gli indicatori sul cruscotto, non sembra di star guidando un’auto che per ora è davvero un modello unico.
Un sistema simile a quello dello Stop&Start è presente sull’auto elettrica, ma a differenza di quello classico, non è avvertito dal guidatore. Mentre con l’auto a motore termico lo Stop&Start system fa sentire il motore che si spegne, e che si riaccende non appena si preme la frizione, quello dell’auto elettrica non viene proprio avvertito perché già normalmente non rilascia vibrazioni, e dunque il guidatore non si accorge nemmeno che non è più in funzione. In realtà non si è spento, ma nel momento in cui siete fermi al semaforo non sta consumando nemmeno un watt di energia.
La differenza sostanziale con le altre auto è però nel risparmio in termini di denaro e di emissioni. Come dice il nome stesso dell’automobile, non emette nemmeno un grammo di Co2 su strada, e Renault sta lavorando in partnership con A2A per permettere che il cliente possa accedere ad energia proveniente da fonti rinnovabili per poter evitare di produrre inquinamento anche in fase di ricarica della batteria. A questo va aggiunto il risparmio in termini monetari, dato che un “pieno” di elettricità costa enormemente meno rispetto ad un pieno di benzina: soltanto 4 euro.
Considerando in ogni caso la situazione tipica attuale, cioè che la ricarica viene effettuata attraverso una rete alimentata da centrali a combustibili fossili, la produzione di Co2, a parità di chilometraggio, sarebbe la metà di quella prodotta da un’auto diesel e 3 volte meno rispetto alla benzina.
Anche uno degli aspetti che ha finora limitato lo sviluppo dell’auto elettrica è stato migliorato. La ricarica infatti non è più un’ardua impresa. Esiste la possibilità di ricaricare l’auto alla colonnina nella modalità standard che dura dalle 4 alle 8 ore, ma anche con la modalità rapida che dura circa 20 minuti, oppure con il “quick drop”, cioè con lo scambio di batterie, della durata media di soli 3 minuti. Inoltre Renault dota queste nuove auto di un sistema di navigazione satellitare che indica i punti di ricarica più vicini per non far rimanere mai l’auto a secco.
La capacità di ogni batteria è 160 km, un’enormità se pensiamo che queste auto vengono usate principalmente in città, ed hanno come ulteriore vantaggio quello di aver eliminato il cosiddetto “effetto memoria”, cioè il sistema per cui le vecchie batterie (proprio come quelle dei telefonini), per durare di più devono essere ogni volta scaricate completamente e poi ricaricate. Con il nuovo sistema si potrà ricaricare la batteria quante volte si vuole, anche se è ancora carica a metà.
Per poterla veder correre sulle nostre strade però bisognerà aspettare la metà del 2011, quando ormai il mercato sarà uscito dal binomio motore termico/motore ibrido, e sarà pronto per accogliere questa new entry completamente ecologica.
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