Renault, come ti abbatto le emissioni del motore termico

Ultimamente la casa automobilistica francese Renault è molto impegnata dal punto di vista delle auto a zero emissioni. Sono quasi pronte per l’uscita nelle concessionarie le prime auto 100% elettriche, ma ciò non significa che spariranno i classici modelli a benzina o diesel. E di certo i francesi non potevano pensare di ridurre le emissioni da una parte e continuare ad inquinare dall’altra.

Così importanti novità ci attendono nei prossimi modelli anche per quanto riguarda il motore termico. Gli ingegneri Renault hanno infatti deciso di abbattere le emissioni in primis riducendo la cilindrata dei prossimi modelli, senza però ridurre le prestazioni. Un esempio di come faranno? Uno dei modelli più prossimi all’uscita sarà dotato del cosiddetto “Downsizing“, e cioè una riduzione della cilindrata da 1.900 a 1.600 portando le valvole a 4, in modo da limitare il volume dell’acqua utilizzato nel motore.

Questo sistema fa sì che il motore si riscaldi molto più in fretta, riducendo i tempi per raggiungere la temperatura ottimale in cui si riducono i consumi, ed utilizza l’acqua solo per raffreddarlo in un secondo momento, se necessario. Riduzione delle emissioni da questo processo: 5,5%.

I modelli successivi vedranno anche l’utilizzo di pompe a olio con cilindrata variabile, che aumentano la velocità della pompa, riducendo il regime del motore, ed al contempo i consumi dell’1%; circuito EGR a bassa pressione, con il gas recuperato dalla camera di combustione e rimesso in circolo dopo che è stato ripulito. In questo modo si riduce la produzione di ossido d’azoto, uno dei maggiori fattori inquinanti delle automobili, e su un motore con cilindrata da 1.600 la riduzione dei consumi è pari al 3%.

Ma non finisce qui perché sono allo studio anche catalizzatori per intrappolare le particelle, i quali aumentano la pulizia del motore, rigenerando al contempo il filtro; ed infine il cambio EDC denominato a doppia frizione. Si tratta di un azionamento elettrico di una seconda frizione che migliora la resa del cambio senza l’azionamento idraulico, producendo non più di 114 grammi di Co2 per chilometro, ben al di sotto delle richieste dell’Europa che parlano di 120 g/km. Ma non spaventatevi, non dovrete destreggiarvi con un quarto pedale in quanto questo dispositivo sarà montato solo sulle auto con cambio automatico: farà tutto la vostra vettura, migliorando le prestazioni senza che voi vi possiate accorgere di nulla.

Maggiori informazioni sulla mobilità sostenibile si possono reperire su Sustainable Mobility.

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