Il rally reclama due nuova vite. Dopo la tragedia di qualche settimana fa in cui persero la vita il pilota Vatelani e sua moglie, e dopo quella sfiorata appena 4 giorni fa, stavolta è andata di nuovo male.
A perdere la vita sono stati il pilota Francesco Cascone di appena 27 anni ed il suo navigatore Vittorio Canestraro di 52. L’incidente è avvenuto ieri sera intorno alla mezzanotte durante le prove del Rally di Santopadre che si terrà i prossimi 12 e 13 agosto nell’area del frusinate.
Secondo quanto riferito dai carabinieri, i due rallisti, che viaggiavano su una Renault Clio, sono finiti in un burrone in seguito ad un volo di 20 metri. Immediatamente l’auto ha preso fuoco e vista la difficoltà nel raggiungerla in fondo al dirupo non sono stati sufficienti l’elicottero della Protezione Civile ed i soccorsi dei vigili del fuoco. Finché l’auto, che ormai era diventata irriconoscibile, è stata raggiunta, i due erano già morti.
SOLO L’ULTIMO DEGLI INCIDENTI
La gara è stata immediatamente sospesa, ed ora si cominciano a porre alcune domande. Nel giro di un mese sono morte 4 persone ed altre due sono scampate solo per miracolo. A questo si aggiunge il fatto che il Rally di Santopadre ha già prodotto altre vittime in passato, e forse sarebbe il caso di spendersi un po’ di più in sicurezza se si vuole continuare ad avere una manifestazione sportiva che non si trasformi in teatro di una tragedia.
E quando parliamo di sicurezza non ci riferiamo solo a quella dei piloti. Nel 2006 un’auto uscita di strada durante il rally di Alatri uccise uno spettatore di soli 22 anni; l’anno precedente fu la volta della compagna di un pilota che stava seguendo la gara vicino alla pista, anche lei travolta da un’auto, mentre nello stesso anno morì anche un altro pilota a causa di un incidente.
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