Purtroppo per tutti gli italiani, non è certamente durato tanto il periodo di tregua del cosiddetto “caro benzina”. Infatti, i rialzi tornano a farsi sentire e anche in modo piuttosto robusto: cerchiamo di capire meglio la situazione.
Durante lo scorso week-end, infatti, sembra che il periodo di tregua sia definitivamente giunto ad una conclusione: sono stati registrati diversi aumenti per quanto riguarda i prezzi alla pompa, visto che si è arrivati nuovamente al di sopra della soglia di 1,8 euro al litro per la benzina e 1,7 euro al litro per il diesel.
AUMENTO DELLE QUOTAZIONI DETERMINANTE
A influenzare l’impennata dei prezzi alla pompa è stato sopratutto l’aumento delle quotazioni, che è avvenuto solo pochi giorni fa.
La registrazione che ha sancito l’incremento dei prezzi all’interno dei vari distributori di benzina è arrivata da Staffetta Quotidiana, che ha tenuto conto di tutte le varie compagnie, tranne IP: i dati raccolti sono stati piuttosto negativi, visto che tutti i distributori hanno giocato subito al rialzo nel weekend.
L’incremento medio dei prezzi del carburante è compreso tra 1 e 1,5 centesimi, sia per quanto riguarda la benzina che per quanto concerne il diesel.
Il medesimo aumento dei prezzi del carburante si è verificato anche nella modalità servito, come si può notare da una semplice analisi delle medie ponderate nazionali dei prezzi tra le differenti compagnie.
Nel corso della mattinata, il caro benzina si era attestato intorno agli 1,2 centesimi, con un prezzo totale che è arrivato fino a circa 1,806 euro al litro; per quanto riguarda il diesel, l’aumento si aggirava intorno agli 1,3 centesimi: tutto ciò ha provocato un incremento del prezzo totale fino a 1,707 euro al litro.
AUMENTI INGIUSTIFICATI E INAMMISSIBILI
Si sono subito mosse le associazioni dei consumatori (Federconsumatori e Adusbef), che hanno sottolineato come si tratti di aumenti ingiustificati ed inammissibili, sopratutto in virtù del fatto che le quotazioni attuali del petrolio non mostrano alcun aumento. Secondo Federconsumatori e Adusbef il prezzo del carburante dovrebbe, al contrario, ridursi, dal momento che si trova ad un livello nettamente superiore rispetto a quello a cui si dovrebbe attestare.