Sicuramente tante persone avranno notato che, nel corso delle ultime settimane, non si parla e non abbiamo parlato frequentemente di benzina e del caro carburante: senza ombra di dubbio, si tratta di una situazione positiva visto che il “non parlare” corrisponde al fatto che il prezzo o si è mantenuto sui soliti livelli, oppure è calato.
Attenzione, però, perché nelle ultime ore si torna a parlare con prepotenza della benzina e non è certamente per elogiare una situazione positiva, anzi pare proprio che i pericoli siano dietro l’angolo.
PREZZI DI PUNTA
Infatti, durante lo scorso weekend i listini della benzina hanno ricominciato la loro inesorabile corsa verso l’alto: la più importante società che ha dato il via a questa serie di rialzi è stata Tamoil, ma anche tante altre compagnie hanno seguito fin da subito l’esempio, come la IP, andando a ritoccare verso l’alto il prezzo della benzina.
In base a quanto rivelato da Quotidiano Energia, il vertice dei prezzi, in queste ultime ore, si aggira intorno agli 1,88 euro al litro per quanto riguarda la benzina, mentre si tocca la quota di 1,792 euro al litro per il gasolio, mentre il prezzo del GPL ha toccato lo 0,912 al litro.
Il GPL rappresenta l’unico carburante che si discosta dalla media nazionale, dal momento che il suo costo si è ridotto in modo notevole.
SCIOPERO DEI BENZINAI A DICEMBRE
Per quanto riguarda i prezzi medi, si parla di una soglia di 1,818 euro al litro per quanto concerne la benzina, di 1,768 euro al litro per il gasolio e, infine, di 0,875 euro al litro per il GPL.
Non può certamente lasciare stupiti il fatto che Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio abbiano indetto una riunione per mercoledì 21 novembre per capire come muoversi a breve termine.
Non si esclude, infatti, la possibilità che venga indetto uno sciopero dei benzinai durante il prossimo mese di dicembre, per reclamare contro prezzi, accise e la politica tenuta dalle compagnie petrolifere.
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