Lo scorso week-end ha scongiurato lo sciopero ed ha fatto registrare gli ennesimi sconti sui carburanti, almeno nelle stazioni di servizio che sono autorizzate a farli. Oggi però, come ormai accade ininterrottamente da circa un mese, ad inizio settimana si registrano nuovi incrementi.
Questa settimana si registrano due fatti nuovi: il primo è che gli incrementi mediamente sono stati superiori al solito, ma non si sono raggiunti i picchi delle scorse settimane in cui ci avvicinavamo ai 2 euro al litro, l’altro è che Esso stranamente ha deciso di non rialzare i suoi prezzi, come hanno fatto tutte le altre concorrenti, ma anzi, in alcune parti d’Italia li ha persino abbassati.
Si tratta di una novità che può essere portatrice di un inizio di cambiamento. Come abbiamo visto negli scorsi mesi, l’impensabile politica degli sconti nel week-end, iniziata da poche compagnie, si è estesa a macchia d’olio tanto da far diventare questa una pratica comune. Magari quest’idea di tenere i prezzi fissi e magari abbassarli anche in settimana potrebbe davvero portare ad un regime concorrenziale e mantenere dei prezzi più bassi anche durante la settimana.
IL PREZZO DELLA BENZINA
Mentre speriamo che le compagnie petrolifere si mettano una mano sulla coscienza (magari la stessa fissa da anni sul portafoglio), vediamo a quanto viene venduta oggi la benzina. Stando ai dati di Quotidiano Energia, a fare la parte del leone in questo incremento dei prezzi stavolta è Eni che ha alzato di 1,3 centesimi il costo della benzina e di mezzo centesimo quello del diesel. Per non far torto a nessuno, Tamoil ha alzato di un centesimo entrambe, ed incrementi più o meno sulla stessa falsa riga si sono registrati per Q8 e TotalErg.
I prezzi medi che trovate oggi nei distributori dunque ammontano a 1,865 euro/litro per la benzina, 1,754 per il diesel e 0,752 per il Gpl, con punte massime di 1,948 per la verde e 1,798 per il diesel, e 0,785 per il Gpl. In aumento anche i no logo che pur mantenendo prezzi più bassi, si stanno adeguando alle concorrenti.
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