È una possibilità, ma è una possibilità che mi spaventa. Vero è che, sempre più spesso, sempre più repentinamente, gli abbracci e le strette di mano industriali tra aziende, costruttori, produttori e chiunque altro, nel comparto automobilistico, nascono e si spengono, vanno e vengono. E più sei globale, più sei pesante sull’economia mondiale, più hai l’abitudine a stringere e recidere rapporti. È il caso del Gruppo Volkswagen (e chi sennò?), che ha appena annunciato la liaison amorosa tra Scania, costruttore svedese di autocarri e autobus controllato da Wolfsburg, e Porsche.
Starete gridando allo scandalo: urge una precisazione: non si tratta di quel Porsche costruttore di autovetture sportive, bensì di Porsche Engineering Group GmbH, un semplice comparto della più nota azienda di Zuffenhausen, un centro operativo a Weissach, che fornisce servizi e soluzioni di ingegneria per il settore automobilistico, che va dal sottopelle tecnico all’epidermide esterna, dagli organi meccanici ai cervelli elettronici.
In questo caso specifico, Porsche Engineering Group GmbH realizzerà unitamente a Scania una nuova generazione di cabine per autocarri. Per Hallberg, Executive Vice President e responsabile della Ricerca e Sviluppo e degli Acquisti di Scania, ritiene che Porsche Engineering sia un partner importante e adatto al costruttore svedese perché condivide, con esso, filosofia e punti di vista su sviluppo e produzione (e padrone, aggiungo io).
Hallberg ha dichiarato che la nuova tipologia di cabine che Scania realizzerà con l’ausilio di Porsche Engineering Group GmbH si attaglierà alla funzionalità e allo stile tipici del fabbricante nordeuropeo, con una produzione razionale. Scania è un’azienda con sede a Södertälje, in Svezia, che affonda le proprie radici nel 1891, anno in cui venne fondata. Oggi ha linee produttive in Europa, Brasile, Africa e in Australia, rimembra valori di saldezza e di adattabilità ad ogni condizione (in special modo climatica), crea occupazione per oltre 25.000 persone e ha una gamma nutrita di autocarri e autobus. Il Gruppo Volkswagen possiede circa il 37% del pacchetto azionario del costruttore.