Pur di sfuggire alla polizia ed evitare contravvenzioni e sanzioni pesanti, oltre che cercare di eludere il controllo delle forze dell’ordine in caso di reati di primo grado, l’automobilista si affida sempre più frequentemente ad un prestanome, al punto da diventare francamente difficile per gli inquirenti risalire al trasgressore.
In Italia le segnalazioni sono ormai migliaia e crescono con il passare dei giorni (parallelamente ad una legislazuione sempre più severa). Purtroppo, gli inganni vengono scoperti solo in caso di incidenti o rapine.
“Per le forze del’ordine – spiegano all’Asaps, Associazione Amici Polizia Stradale – c’è poco da fare perché dopo essere risaliti al proprietario della vettura incriminata, questi risulterà uno sprovveduto (o complice) senza patrimonio aggredibile. Queste vetture, inoltre, sono spesso prive di assicurazione o dotate di assicurazione falsa. Ecco che si incrementa, in questo modo, il fenomeno della pirateria stradale”.