In queste ultime ore, si è aperto il Salone del Ciclo e del Motociclo di Milano, indicato con il nome Eicma, un acronimo, ma non parleremo di motociclette e scooter e caschi ed altri accessori, giacché questo non ci compete affatto. Ciò che mi interessava porre sotto i riflettori e, soprattutto, sottoporre al vostro giudizio è una concept car che Piaggio, costruttore motociclistico italiano, ha presentato presso la kermesse lombarda, sebbene questo prototipo sia da considerare, più che un’automobile tout court, un ponte di collegamento tra vetture a quattro ruote e mezzi di trasporto a due soltanto. Il risultato ricorda, ma solo per concetto, la storica Piaggio Ape. Questa si chiama, invece, Piaggio NT3.
Questa nuova utilitaria a quattro pneumatici è stata concepita in India ed ora vi spiego perché: innanzitutto, perché questa nuova Piaggio NT3 è rivolta prevalentemente ai mercati emergenti, proprio come il Paese del Mahatma Gandhi, ma anche e soprattutto per il fatto che la concorrente per eccellenza che si vuole combattere, con questo progetto specifico, è Tata Nano, l’utilitaria indiana di Tata Motors. Il layout esterno è quello di Smart ForTwo: quattro ruote, design compatto, dimensioni concentrate e sviluppo verso l’alto, che la fa sembrare una piccola monovolume (ma solo per analogia). Il layout interno della nuova Piaggio NT3, invece, è stato ripreso da quello della nota supercar McLaren F1, ma è anche simile a quello della citycar di Gordon Murray, T.25: tre sedute singole sono disposte nell’abitacolo in maniera asimmetrica (il pilota è più avanzato rispetto ai due passeggeri).
Roberto Colaninno, imprenditore mantovano Presidente di Piaggio, ha ammesso all’agenzia stampa Reuters di avere grandi numeri in mente per questa vettura di piccole dimensioni in India, ma che l’utilitaria sarà poi commercializzata, da lì, anche in un’area più vasta dell’Asia e in Europa. La produzione e la vendita della nuova Piaggio NT3, stando a quanto riportato da Reuters, partirebbero tra tre anni, nel 2013. La citycar italiana sarebbe dotata di propulsori di derivazione motociclistica, di 200 centimetri cubici e 300 centimetri cubici di cilindrata.
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