Ecco perché Alonso ha lasciato la Ferrari

La Ferrari è in una fase rivoluzionaria: con l’avvio della presidenza di Marchionne è stato fatto tabula rasa di tutto quello che aveva costruito Montezemolo, ostacolato perfino nella successione ad Ecclestone. Nell’apprezzare i tentativi di cambiare verso del nuovo presidente, ci si chiede comunque il perché dell’addio di Alonso. A rispondere ci ha pensato in un’intervista Flavio Briatore. 

Briatore e Alonso sono amici ai tempi della Renault e per questo Briatore si sente in diritto di spiegare al grande pubblico che con rammarico ha seguito l’addio di Alonso alla Ferrari, il vero perché del divorzio. I motivi in realtà sarebbero due, uno di natura tecnica e l’altro di natura  strategica.

Secondo Briatore, Alonso ha lasciato la Ferrari perché c’era una campagna acquisti continua per il rafforzamento dello staff tecnico della Rossa ma gli sforzi economici non si sono mai veramente tradotti in un vantaggio tecnologico. Insomma la campagna acquisti della Ferrari era insufficiente e alla domanda sul chi dovesse progettare la macchina, le risposte erano sempre evasive.

Il secondo motivo che ha determinato l’allontanamento di Alonso dalla Ferrari si lega ad una motivazione strategica. Ad Alonso non è andato giù che la Ferrari non abbia posto il veto per bloccare l’introduzione della tecnologia ibrida. Nel 2013 infatti, la Ferrari aveva un problema con l’aerodinamica ma quanto a sviluppo del motore era al passo con gli altri team. Cambiando tecnologia e passando all’ibrido si è prospettato un nuovo salto nel buio.

Insomma che Alonso volesse andare via era chiaro già dalla fine del 2013 poi si è aperta un’autostrada quando sono andati via i suoi “supporter” di qualità: Domenicali e Montezemolo che hanno sempre nutrito molta stima nei confronti dell’asturiano nonostante questo non abbia portato a Maranello nessun titolo iridato.

 

Lascia un commento